Nessuno può sentirsi sicuro di vincere, al momento di partire. Non si può star certi nemmeno di arrivare fino in fondo. La maratona è l'unica gara che si può perdere anche correndo da soli.

Perle di saggezza

Se vuoi correre, corri un miglio. Se vuoi conoscere una nuova
vita, corri la Maratona!


Emil Zatopek (citazione segnalatami da Giovanni Chessa)

Me medesimo in numeri

213 MARATONE corse



PB 2:36'28'' 08.10.2000 GoldMarathon Cesano Boscone (MI)







un centinaio di MEZZE corse



PB 1:13'09'' 01.10.2000 Udine







cinque 6 ORE




PB 73,096 km (Buttrio 2014)







cinque 100 km (4 Passatore)



PB 8:51'28'' giugno 2005 in pista Fagagna (UD)



PB Passatore 9:09' 2004 Firenze-Faenza







una 12 ORE



PB 119,571 km
31-08-2014 Passons (UD)







3000



PB 9'39'' San Vito al Tagliamento (PN)







5000



PB 16'27''







10000



PB 35' 36''







3 VOLTE IRONMAN FINISHER






venerdì 29 febbraio 2008

Correva l'anno 1982

Alcuni giorni fa parlando con una mia giovane collega le ho chiesto in che anno fosse nata, mi ha risposto candidamente 1982. Come se fosse un anno qualsiasi, ma per chi ha superato da poco la soglia dei 40 anni quello rappresenta un grande anno. Successero tanti fatti importanti: moriva il Generale dei Carabinieri Carlo Alberto Dalla Chiesa ucciso in un tremendo attentato dalla mafia (il primo di una lunga serie di morti eccellenti), moriva la bellissima Grace Kelly moglie di Ranieri di Monaco, moriva il Capo dell'allora Unione Sovietica Breznev, moriva in un incidente automilistico su una Ferrari Gilles Villeneuve... Vinceva il Premio Nobel per la letteratura Gabriel Garcia Marquez, usciva uno degli album musicali che ha venduto di più nel mondo "Thriller" di Michael Jackson, ma il 1982 fu soprattutto l'anno del Mondiale di Calcio in Spagna che l'Italia vinse con la celebre formazione: Zoff, Gentile, Cabrini, Bergomi, Collovati, Scirea, Conti, Tardelli, Rossi, Oriali, Graziani (ma c'erano anche Antognoni, Causio, Marini e Altobelli).

e l'esultanza del Presidente della Repubblica Pertini chi potrà mai scordarla... Sempre nel 1982 io cominciavo la mia carriera di calciatore nella Polisportiva San Cesario (LE) nel campionato Allievi nel ruolo di stopper e libero a seconda dell'occorrenza.

nelle foto sono il primo da sinistra.

...e febbraio se ne va

Se ne va anche il mese di febbraio portandosi dietro un buon carico di km di allenamento, ben 428 km, dato che non realizzavo dal lontano luglio 2003 (allora erano stati oltre 500 in un mese); questo dato sta a significare che il recupero del mio tendine è pressochè completo e la fiducia per il ritorno alle buone prestazioni sale.

Questa sera dopo una settimana con pochi km e comunque in relax ho provato la gamba in previsione della mezza di domenica a Gorizia. Solo 10 km in progressione al parco con un tempo schifosissimo e tanta umidità.

una progressione da 4'39'' nel giro di riscaldamento a 3'44'' nel giro finale indica una buona gamba anche e soprattutto se il dato della FC indica un massimo di 150 nel giro finale e una media di 135 bpm. Come ho fatto in occasione della mezza di Vittorio Veneto voglio anche in questo caso azzardare una previsione sul mio risultato; considerando che il percorso sarà sicuramente più difficoltoso, con qualche saliscendi, realizzare 1:22' sarebbe già soddisfacente, non mi nascondo che avvicinare il tempo di Vittorio (1:21'05'') sarà il mio obiettivo. Pensavo che sarei stato solo a correre nel capoluogo isontino ed invece ci saranno praticamente tutti i miei amici: Anna, Renato, Stefano, Michele e chissà quanti altri.

mercoledì 27 febbraio 2008

Spazio ai giovani

Rivoluzionaria la proposta del grande B. : spazio ai giovani e soprattutto alle giovani.

Ma se sono queste le novità politiche che annuncia meglio, molto meglio tenersi i vecchi. Naturalmente non mi riferisco all'estetica della Sozio ma allo spessore politico. Per chi non ricordasse dove il B. abbia scoperto le doti politiche della suddetta... per chi invece volesse spingersi oltre alla ricerca delle doti nascoste della nostra Angela basta cercare con Google sul link immagini. Mamma mia come siamo messi male!!!!!!!!!!!

martedì 26 febbraio 2008

Settimana dal 18 al 24 febbraio 2008

  1. lunedì mattino lento 13,1 km ora pranzo un'ora di nuoto pomeriggio progressivo km 8,2
  2. martedì mattino progressione 16,4 km pomeriggio lento 12 km
  3. mercoledì mattino lento km 11,5 pomeriggio lento km 5,5
  4. giovedì mattino lunghissimo 32 km a 4'32'' al km
  5. venerdì mattino progressione km 10 pomeriggio lento km 12,6
  6. sabato mattino lento km 6,5
  7. domenica gara cross 6,4 km riscaldamento +defaticamento km 11

complessivamente 145 km il mio record settimanale di sempre anche come numero di sedute 11, + una di nuoto, che non avevo mai fatto

lunedì 25 febbraio 2008

Domenica la MARATONINA ISONTINA

Domenica prossima 2 marzo si corre a Gorizia la Maratonina Isontina, questo il link per le ultime iscrizioni o le ultime informazioni per i già iscritti: http://www.marciatorigorizia.it/html/news.htm

giornata della lentezza

oggi è la giornata della lentezza ed io me la sarei anche presa lenta...ma qui a Udine ma anche nel resto d'Italia è anche una giornata di schifezza, nebbia, umidità, inquinamento.
inoltre non mi sento neanche molto bene, ho freddo, ho malinconia, ho quindi deciso di riposare e aspettare una giornata che non sia dedicata ad uno stato d'animo che evidentemente non condivido.

domenica 24 febbraio 2008

Cross a Mariano del Friuli

Domenica fitta di impegni crossistici questa in FVG, ben tre: uno valido per soli assoluti a Trieste, uno per il circuito CSI a Codroipo e poi la prima prova del Trofeo Provincia di Gorizia con il Cross dai Tarampenz a Mariano del Friuli (GO).La mia scelta è ricaduta su quest'ultima sede anche e soprattutto perchè vorrei tentare in questa stagione di prendere parte al numero minimo di prove per entrare nella classifica finale di questo "Trofeo a tappe". Giornata umida ma non fredda, terreno assolutamente asciutto, solo un paio di saliscendi assolutamente non impegnativi, quindi un cross anomalo almeno rispetto a tutti quelli che ho corso in questa stagione; tanto anomalo che prima della partenza mi son chiesto se indossare le scarpe tacchettate oppure quelle da gara su strada. La scelta è ricaduta sulle scarpe che uso di solito nelle gare di maratona e mezza e devo riconoscere di aver fatto la scelta giusta perchè non ho avuto nessuna difficoltà ed ho preservato i miei tendini da inutili traumi dopo una settimana di intenso lavoro.Ecco il punto: questa gara aveva un significato particolare perchè mi dava modo di saggiare la capacità di reazione e di corsa veloce anche dopo sette giorni di intensissimo allenamento; avendo una settimana di ferie mi sono "divertito" a prenderla da vero atleta, di provare le sensazione di coloro i quali possono permettersi di correre il bi-giormaliero, di caricare km, di non riposare mai.Ne è venuta fuori una settimana con ben 11 sedute di allenamento e 145 km percorsi!!!Mai ero riuscito a correre tanto, spero che questo lavoro porti i suoi frutti da qui ad un mese quando sulla strada che porta da Vittorio Veneto a Treviso tornerò sulla mia gara, sulla distanza con la quale ho più confidenza.Venendo alla gara odierna è stata una bella esperienza come sempre in questi cross veloci da correre senza respirare dal primo all'ultimo metro, naturalmente come succede sempre mi impongo una partenza prudente o quantomeno controllata; diversi concorrenti mi superano, alcuni li vedo sparire lontani altri so che prima o poi potranno essere agguantati.La mia progressione non è tanto un incremento di ritmo tant'è vero che i primi 3 intermedi dei quattro giri da percorrere si differenziano di soli pochi decimi di secondo (non ho sbagliato a scrivere decimi), la progressione si concretizza nel raggiungere e superare i podisti che mi stanno davanti, nell'ultimo giro pur non avendo obiettivi da puntare riesco a ridurre vistosamente lo svantaggio dal concorrente che mi precede e concludo l'ultimo giro 6 secondi più veloce degli altri.Molto soddisfatto cerco di sorridere a Barbara (nella foto in basso a destra) mia compagna di squadra che mi fotografa sull'arrivo; giusto il tempo per prendere il thè e già Giuseppe Maniaci mi attende per andare a correre di nuovo per far km, km che ci saranno preziosi quando la sofferenza si dovrà prolungare intorno alle 3 ore o nel suo caso andare anche oltre.
Fa molto piacere rivedere in gara Giovanna Mulloni (nella foto in basso a sinistra) che seppur tra tanti impegni si sta preparando anche lei per Treviso.
Gara ben organizzata dalla Società Intrepida Mariano, possibilità di docce calde a pochi metri dal traguardo, tutto bene insomma, peccato solo che la concomitanza di tante gare riduca i numeri dei partecipanti e questo non premia assolutamente gli organizzatori del Trofeo Gorizia.L'appuntamento è ora per domenica nel capoluogo isontino per la Mezza Maratona.

sabato 23 febbraio 2008

Il coperchio del mare

Immagine di Il coperchio del mare Stamattina ho finito di leggere l'ultimo libro di Banana Yoshimoto, non mi ha lasciato soddisfatto come altri suoi precedenti; voglio comunque riportare alcune righe nelle quali mi ci ritrovo pienamente.
"Quando si insegue un sogno, tutto sembra bello e carico di energia, proprio come quando si è innamorati. E io mi ero sentita così durante quel soggiorno; le giornate, tutte quante, erano permeate di una gioia palpitante. La folta vegetazione delle montagne era d'un verde intenso, e i raggi della sera erano così belli e tremendamente forti da spazzare via qualsiasi cosa fosse successa durante il giorno. Sul mare calava una foschia, incantevole come un velo di nebbia, e l'acqua accarezzava la pelle con il suo tepore costante."

venerdì 22 febbraio 2008

chi è causa del suo mal pianga se stesso

l'eroico personaggio di Ceppaloni ex ministro Clemente Mastella dopo lunghe insistenze dell'amico Berlusconi fece cadere (insieme a Dini) il governo Prodi; era certo il nostro di avere in tasca passando la palizzata qualche posticino nel nuovo parlamento (pensava di aver fiutato bene il nuovo vento). Ed ora invece si ritrova a non essere "cagato" dal neonato PDL, naturalmente assolutamente rifiutato dal PD e pure i vecchi amici DC dell'UDC e della rosa bianca lo rigettano.
che miserrimo destino per Mastella che con i suoi 2 voti pensava di avere in mano l'Italia.
Ma come ha detto Baccini per fortuna l'Italia non è Ceppaloni e chissà che con questa uscita non si sia veramente spezzato le gambe per sempre da solo.

giovedì 21 febbraio 2008

lunghissimo con Cristian

Come si fa a dire di no ad un amico che ti propone di fare un lunghissimo in una giornata nella quale senza stimoli sei sicuro che avresti fatto poco. Cristian, un amico maratoneta udinese, che ha fatto il salto di qualità nell'autunno scorso ed ora è decisamente al mio livello (anzi attualmente è meglio soprattutto sulla mezza visto che domenica mi ha dato 2') ieri mi ha chiamato chiedendo conferma sulla mia disponibilità per stamattina. Siamo partito dal parco e dopo 3 giri tanto per assestare il ritmo e accumulare 5 km siamo usciti sull'Ippovia (per i non udinesi si tratta di un percorso sterrato, molto panoramico che costeggia il fiume Cormor per diversi km) e al ritmo di 4'30'' abbiamo risalito il Cormor fino ad allontanarci dal Parco di 12 km (l'ultima indicazione kilometrica precisa presente), nella prima parte il percorso è in leggera pendenza positiva e comunque ricco di saliscendi; dopo il giro di boa una leggera discesa e l'entusiasmo di aver imboccato la via del ritorno ci ha fatto aumentare il ritmo tanto da fare 3-4 km a 4'15''. Cristian che in termini di lungo è più indietro di me (non ha superato mai i 25 da qualche mese a questa parte) ha tenuto bene fino verso il 26° poi ho notato che cominciava a respirare affaticato, il ritmo è rallentato di qualche secondo; quando mancavano due km al rientro nel parco lui mi ha detto di andare (ma stavo per chiederglielo) e ho cercato di fare una progressione per i 3,5 km che mi mancavano. Il risultato è stato molto apprezzabile, quest'ultimo tratto corso a 4' al km con le gambe che in 4 giorni hanno messo su quasi 100 km; spero proprio che questa settimana di corsa "da professionista" (mi riferisco al fatto di poter fare doppia seduta essendo in ferie) mi dia risultati più in là. Naturalmente un grande ringraziamento a Cristian di questa opportunità ed anche il suo primo approccio con il lunghissimo primaverile penso che sia positivo, 30,5 km nelle gambe fanno sempre bene.

mercoledì 20 febbraio 2008

auguri a chi rientra

Oggi voglio cominciare dalla fine. Voglio rivolgere un pensiero a tutti coloro che sono infortunati o che dopo un lungo periodo di stop riprendono a correre. Le prime uscite sono sempre molto delicate, non si riesce mai a capire se il malanno è del tutto passato, ogni piccolo fastidio fa scattare il timore della ricaduta, le gambe risentono subito della fatica, i muscoli fanno male. E' naturale che succeda tutto questo, d'altro canto bisogna stare attenti a non farsi prendere dalla foga di ricominciare subito a tutta, la progressione e la gradualità sono "i fari" da tenere d'occhio. Tutto questo discorso per annunciare che stasera dopo diversi mesi di stop ha ripreso a correre Monica una amica del parco del Cormor che ha avuto quasi un anno di travagli per problemi alla tibia legati forse a una periostite e ad una frattura da stress. Monica oltre ad essere una amica di tanti podisti del parco in un certo senso è stata ed è una mia allieva in quanto io più di altri ho insistito nel convincerla ad affrontare le competizioni e con i miei consigli e la sua caparbietà era arrivata ad essere una delle migliori maratonete in FVG realizzando il suo PB a Venezia nel 2006 con 3:16'54''. Stasera le sono stato al fianco per il suo rientro, 5 km molto lenti ma di buon auspicio mi auguro. Anche oggi doppia seduta anche se le gambe risentivano del grosso carico di km, comunque altri 17 km sono andati in cascina e domani mattina si prospetta un lunghissimo

martedì 19 febbraio 2008

carico di km e rinuncia a Salso

Dopo una riflessione lunga e sofferta ho deciso di rinunciare alla partecipazione alla Maratona di Salsomaggiore di domenica prossima. La ragione è presto spiegata: in questo momento della mia vita sportiva, dopo aver conquistato l'obiettivo delle 100 maratone sotto le 3 ore, non ha più senso andare dietro ad inseguire traguardi quantitativi, ricercare la 101-102-103.

In queste condizioni di forma non avrei grosse difficoltà a stare sotto le 3 ore ma un obiettivo, un traguardo diventa più ambito quando il suo raggiungimento comporta anche il rischio di non riuscire.

Con qualche altra settimana di lavoro, visto il riscontro avuto nella mezza domenica a Vittorio Veneto, potrei tentare se non a Treviso a fine marzo, almeno a Trieste ad inizio maggio di correre la maratona a 4' al km.

Approfittando di questa settimana di ferie caricherò molto in termini di km tentando anche qualche lavoro di qualità. Stamattina ho fatto 16,4 km in progressione partendo da 4'44'' e finendo a 3'50'' (media totale 4'14'' al km),

nel pomeriggio appuntamento con gli amici Renato e Stefano e con loro altri 12 km in relax.

In due giorni quasi 50 km, evidentemente un buon carico che integrerò anche con un lunghissimo mercoledì o giovedì, domenica gareggerò in un cross dal quale naturalmente non potrò tirar fuori niente di buono.

lunedì 18 febbraio 2008

Cetto la Qualunque sui fatti di San Martino

ricevo dalla segreteria politica dell'Onorevole Cetto La Qualunque questa comunicazione riguardo ai fatti del Campionato regionale di Cross di San Martino al Tagliamento dove un atleta aveva gareggiato senza averne titolo: Per chi non conoscesse Cetto La Qualunque cliccare qui AMICI SPORTIVI, AMICI ELETTORI ED AMICI DE LU PILU! lo sapete, ormai, infattamente, stiamo in campagna elettorale. In questa specie di guerra che, compattamente, unisce e disgiunge acchiunque, quantunque e chicchessia... è giunta fino a me eco di un torto, campestramente subito, in una competizione di corsa. I fatti già li conoscete, il problema sono i soliti oppositori reazionari dell' ultima ora, che, opportunamente e qualunquamente, hanno fatto nascere una valanga di polemiche, solo picchì "unu caro amico miu", voleva essere presente in un posto dove non ci poteva stare. Ebbene: NON ESISTONO POSTI DOVE I MIE AMICI NON CI POSSONO STARE!!!!! CAZZU IU... Aggiuntamente, si sono alzati i soliti cori di voci che, retoricamente, sparlavano a sproposito di: correttezza... sportività... lealtà... parole che odorano di stantio, parole che suonano di vecchio MA VOI, MISEREVOLI CONTESTATORI E SPOCCHIOSI RETROGRADISTI, DOVRESTE LAVARVI I DENTI CON LA VERACCHINA PRIMA DI PARLARE!!! CAZZU IU e non dovete sparlate a sproposito dei giovani: I GIOVANI SONO UN PROBLEMA E NON UNA RISORSA!!! Durante il giro di comizi che sto fandu nei postriboli di tutta italia, mi chiedono cosa penso della giustizia sportiva... cazzu iu...ma anche nella pratica sportiva dovete scassare la minchia con la giustizia!!! la giustizia è una sola: LA GIUSTIZIA DELLU PILU!!! AMICO SPORTIVO: vincere ed apparire è un diritto sacrosantemente e primariamente acquisito . Se non ci riesci da solo devi avere, comunquamente e quantunquamente, la possibilità di farlo, CAZZU IU!!!! se non ne hai la capacità compra i mezzi!!!! CAZZU CAZZU ...IU IU !!! daltramente, se chichessia, si dovesse sentire, impattamente, derubato per questo nostro diritto, e posteriormente, avesse da recriminare - pacchì nun ve meravigliaste, ma a vote successe anche questu - caro chichessia sai cosa ti dico? SUNNU CAZZI TUI!!!!! pigghiati quattru chili ti n'duja e na beata minchia!!! ... e 'ntu c**u a tutti CAZZU IU!!! vincere si deve!!! a qualsiasi costo!!! è un nostro diritto!!! e se non ci dovessimo riuscire con i nostri mezzi, compreremo il modo per farlo!!! QUESTO E' IL FUTURO CHE AVANZA!!! QUESTO E' IL MONDO DELLO SPORT DI OGGI !!! QUESTA E' POLITICA MODERNA!!! VINCERE E VINCEREMO!!!!!!!!!!! E... CHIU' PILO PE TUTTI!!!!!!! Onorevole Cetto La Qualunque

tripla seduta

questa settimana sono in ferie quindi mi potrò dedicare senza impegni di lavoro all'allenamento, avendo la mattinata libera e auspicando bel tempo programmerò una intensa settimana di qualità e quantità. oggi ho iniziato con una triplice seduta:
  • Mattina progressione di 13,1 km da 4'44'' a 3'57''
  • mezzogiorno un'ora di nuoto
  • pomeriggio progressione di 8,2 km da 4'34'' a 3'52''

non ho pranzato, dopo la piscina solo una insalata e frutta. La bilancia riprende a segnare 75, ora sarà importante tenere duro e tentare di scendere ancora sotto.

settimana dall'11 al 17 febbraio

dopo due settimane di over 100 una di leggero recupero ma con gara la domenica.
  1. Lunedì corsa lenta km 16,8 a 4'36'' di media
  2. Martedì corsa "pazza" km 11,8 a 4'19'' di media
  3. Mercoledì progressivo km 14,1 a 4'20'' di media
  4. Giovedì corsa lenta km 11,5 a 4'46'' di media
  5. Venerdì progressivo km 13,1 a 4'35'' di media
  6. Sabato riposo
  7. Domenica gara Mezza Maratona 1:21'06'' a 3'50'' di media

domenica 17 febbraio 2008

Maratonina di Vittorio Veneto

Avevo previsto e scritto che 1:22' era possibile da realizzare a Vittorio Veneto e così è stato anzi un tantino meglio. Certo che dovessi correre sotto zero non l'avrei detto ma col meteo non si ragione. Riporto qualche passo dell'articolo che ho scritto su podisti.net dove eventualmente si può leggere per esteso.
A distanza di oltre due mesi dalla mia ultima gara vera, la maratona di Milano, mi rituffo nell’agone podistico su distanze che sono più alla mia portata; non ho certamente riposato invano in questo periodo, anzi.Ho condotto in porto un buon periodo di allenamento basato soprattutto sulla corsa in progressione mentre l’aspetto agonistico si è ridotto solamente a qualche cross su distanze brevi e lunghe, è stata questa una scelta dovuta alla mia vecchia passione per la corsa campestre e alla necessità di “costringere” le mie gambe a qualche lavoro di potenza che disdegno sempre. Il teatro del mio rientro è quello della 7^ Maratonina della Vittoria Alata a Vittorio Veneto, una mezza che ho già corso altre volte con grande soddisfazione anche di risultati, alle origini era organizzata su un circuito da ripetersi 3 volte, quest'anno tutto lasciava prevedere che si sarebbe sviluppata su un giro unico invece all'ultimo momento a causa di problemi di viabilità si è scelta l'opzione del doppio giro.
Stamattina partendo da Udine il termometro segnava -4°C, strada facendo la temperatura andava sempre più giù, arrivando sul luogo della partenza un timido sole lasciava sperare qualcosa di buono ma in breve Fratello Sole è stato oscurato dalle nuvole; per tutta la durata della gara mai la temperatura è salita sopra lo zero.In queste condizioni diventa difficile impostare una condotta di gara buona, rischiare di partire forte per scaldarsi può comportare da un lato il pericolo d'infortunio dall'altro sprecare troppe energie e ritrovarsi a corto nel finale.Il percorso di Vittorio Veneto presenta una altimetria particolare infatti nei primi 5 km mostra una continua leggera discesa che si recupera al termine con un paio di km decisamente impegnativi. La mia gara. Partito decisamente piano nel primo km essendo rimasto intruppato in partenza, ho impresso un buon ritmo a partire dal secondo km cercando di assecondare le gambe ancora fresche ma con un occhio prudente alla seconda parte di gara nella quale l'obiettivo era di non cedere e casomai di rilanciare il ritmo.Ho preso come punto di riferimento un podista del CUS Udine, Stefano Iogna-Prat, ho cercato di stargli affianco o comunque di tenerlo a vista, conoscevo molto bene il percorso anche se nelle altre occasioni vi avevo corso in senso opposto, le numerose curve costringono a rilanciare il ritmo, ma non mi sono perso d'animo ed ho continuato su un ritmo intorno ai 3'50'' di media (leggermente più veloce del preventivato), al primo passaggio sul traguardo il cronometro segnava 40'30''.Interpretando la gara come una maratona ho cercato di sfruttare la leggera discesa iniziale per recuperare qualche metro sul gruppo che mi precedeva, ci ho messo 4-5 km per recuperare Iogna ed una volta al suo fianco ho cercato di incoraggiarlo a starmi al fianco perchè l'illusione di poter chiudere con un ottimo risultato si faceva avanti nella mia testa (fermare il cronometro su 1:20' e passa era possibile).La fatica cominciava a farsi sentire nelle mie gambe ma ancora di più in quelle dei miei compagni di fuga per cui mi sono ritrovato da solo, negli ultimi due km (in falsopiano) ho ceduto quei 6-7 secondi che mi hanno fatto concludere la gara in 1:21'06'', molto meglio di quanto avevo previsto (1:22') ma con l'amaro in bocca.Da questa gara traggo l'ottimo auspicio di essere sulla strada di un ritorno ai vecchi tempi, sensazione avvalorata ancora di più se vado ad analizzare la mia frequenza cardiaca che ha avuto un valore medio di 146 bpm con un picco massimo nello sprint di 159 bpm; mai sulla distanza della mezza avevo realizzato questi numeri, il margine di miglioramento è ampio. Ed ora l'interrogativo sarà: provare subito la maratona domenica a Salsomaggiore o riprendere ad allenarsi bene per una migliore prestazione alla TrevisoMarathon?
Prima metà gara 40'30''
seconda metà gara 40'36''

venerdì 15 febbraio 2008

Maratona dei Luoghi verdiani 2004

Sabato mattina una tranquilla partenza da Udine alla volta di Salsomaggiore per affrontare una delle maratone meglio organizzate nel panorama nazionale. Le previsioni non sono certo delle migliori, ma noi maratoneti non ci facciamo certo intimorire per così poco… Nelle ultime settimane ho avuto delle sensazioni ottime e nella testa frulla l’idea di tentare l’impresa di abbattere il mio primato personale, e il percorso di questa maratona è quello ideale, con una leggera pendenza iniziale e poi l’assoluta assenza di insidie; se solo si presentassero le condizioni atmosferiche e di svolgimento di gara (trovare il gruppo giusto). Favorito dal rumore e dal movimento del treno mi addormento, al risveglio, nei pressi di Ferrara il panorama esterno è improvvisamente cambiato: neve dappertutto. Più si procede in direzione maratona più lo scenario diventa siberiano. Nella zona di Bologna la situazione è drammatica; nella mia vita non ho mai visto tanta neve, né una nevicata così fitta; penso seriamente di desistere perché le notizie che giungono via radio e via telefono da Cosetta e Luca che mi dovrebbero ospitare sono preoccupanti. Riprendo un altro treno, in ritardo, senza nessuna certezza di arrivare. Nonostante queste traversie giungo a Salso e al ritrovo del centro maratona incontro tanti amici podisti e fra di loro anche diversi leccesi venuti fin quassù per affrontare questa bella maratona. Il pasta party è come al solito succulento, e fra un saluto e l’altro ci si può cibare a volontà. Le condizioni atmosferiche intanto, molto incerte mi fanno recedere da ogni speranza di poter affrontare la gara come mi ero prefisso; la neve e il ghiaccio potrebbero giocare brutti scherzi. Solo Luca Salardini è ottimista oltre ogni limite e continua a pensare che la domenica tutto andrà bene. In effetti la sua previsione si rivela azzeccata e domenica la mattinata seppur fredda è serena, le strade si rivelano subito ben ripulite dalla tanta neve caduta. All’ultimo momento decido per l’azzardo e dopo essermi liberato della calzamaglia mi presento alla partenza in tenuta “estiva” con la canotta Podisti.net. Mi affianco all’amico pordenonese del San Martino al Tagliamento Bardoni Luca e con lui affrontiamo i primi tredici km ad un ritmo elevato, in tranquillità, sul passo del primato personale. Purtroppo giunti a un terzo di gara mi dice di andare e mi ritrovo da solo a dover tenere il ritmo di 3’40’’ al km, troppo presto per poter reggere sino alla fine; ma tenendo fede al motto “chi non risica non rosica” continuo, al massimo sbatterò contro “il muro” che non vedo da tempo. Riesco ad andare sino a metà anche con l’incitamento di Fabio Rossi che mi incrocia più volte, di papà Antonio Rossi, di Fanfoni che lungo il percorso mi incita a gran voce. Transito a metà gara in 1:17’ 44’’, ritmo da primato, ma conscio che da solo sarà impossibile resistere per altri 21 km, davanti nessun punto di riferimento, alle spalle nessuno sopraggiunge per potermi agganciare, un sola notizia mi rincuora il fatto di sapere che sono in quinta posizione assoluta. Al 26° km concretizzo che ormai il primato è sfumato, si tratta solo di portare a casa il massimo, cercando di difendere la posizione e strappare comunque un buon tempo. In breve il ritmo scende quasi a 4’ al km; soffro, il muro non si vede; cerco di distrarmi guardando lo splendido scenario delle campagne completamente ricoperte di neve, mi ricorda quello già incontrato un tot di anni fa alla 2^ edizione della Placentia Marathon. Negli ultimi km alle mie spalle, da lontano vedo sopraggiungere una sagoma rosa; no non si può perdere una splendida posizione alla fine, mi sprono da solo e questo almeno mi serve a non rallentare poi giunto al 41° la “marcia dell’Aida” scandita dagli altoparlanti funziona da carburante fresco introdotto nel mio motore, riesco di nuovo ad aumentare salvando per pochi secondi la quinta posizione. Antonio Rossi si sbraccia per incitarmi, Fanfoni e il suo amico, tanti spettatori mi incitano, lo speaker annuncia il mio nome in quinta posizione. Taglio il traguardo a braccia alzate in 2: 39’ 30’’ esattamente 10’’ peggio di tre settimane fa a Parabita, ma quanta fatica in più; qualche volta però si deve azzardare altrimenti che gusto c’è! Diventa monotono. Alle mie spalle giunge uno strabiliante Matteo Crotti che migliora il suo personale, siamo invitati sul palco entrambi dallo speaker per esprimere un pensiero: lì comprendo che il primato di Matteo vale doppio, ha corso anche in nome di un suo parente che è in difficoltà. Lo abbraccio e definitivamente capisco che correre è la più bella cosa che ci sia:corriamo per chi non può farlo e grazie a chi è in difficoltà comprendiamo la nostra fortuna. Successivamente mi godo l’arrivo dei tanti amici che transitano, chi contento chi deluso, tutti comunque felici di essere stati presenti, purtroppo molti hanno dovuto rinunciare per la neve. Il momento delle premiazioni chiude questa bella maratona che ha vissuto un momento delicato, ma è pronta l’anno venturo per prendersi la rivincita.Non posso concludere questa mia cronaca senza aver ringraziato gli amici Cosetta e Luca che mi hanno ospitato e Luca Bardoni che con la sua compagnia ha alimentato il mio sogno di primato: ci riproverò in una prossima, magari a Treviso.

Maratona di Ferrara 2004

La Vigarano Marathon rappresenta per me un punto fermo del calendario primaverile: da quando ho cominciato a correre sono stato sempre presente eccetto nel 2001, quando il problema al tendine d’Achille mi tenne lontano per l’intero anno dalle gare. Questo è, quindi, il nono anno che mi presento ai nastri di partenza: la simpatia verso questa gara è dovuta alla efficienza con la quale viene preparata, efficienza a misura di amatore, vengono forniti quei servizi che permettono di gareggiare senza grossi patemi d’animo, e comunque sentendosi protagonisti. Il percorso non offre un grande panorama eccetto nella zona partenza-arrivo che è situata nel cuore di Ferrara, il giro intorno alle mura della città estense, il passaggio per Diamantina e per Vigarano Mainarda sede della gara fino a pochi anni orsono, per il resto lunghi rettilinei nella spoglia campagna ferrarese. Le opportunità per una scelta che va sul sicuro: iscrizione che sino a qualche anno fa era al di sotto della media delle altre maratone (ora non più) ma con sconti estesi alle iscrizioni pervenute con largo anticipo, gratuità per le donne, i disabili, studenti e disoccupati; sconti per gli iscritti al Club dei Supermaratoneti (coloro che hanno corso più di 100 maratone), sconto del 50% per i podisti provenienti da più di 200 km. Montepremi con rimborso in denaro differenziato fra tutti quelli che concludono entro le 2:45’, le 3.00’ per gli uomini e con tempi differenti per le donne. Sinteticamente ottimi servizi di deposito borse, docce, ristoro finale e servizio navetta lungo il percorso per i podisti che avessero eventuali problemi. Di contorno alla maratona anche una gara breve di 11,7 km e una Mini Run per i bambini. Ma veniamo alla mia Vigarano Marathon che è stata una di quelle gare “mordi e fuggi” che ti lasciano un tantino con l’amaro in bocca perché la maratona va goduta in pieno, dai preparativi del sabato, al pre-gara sino ai dolorosi ma spesso soddisfacenti commenti del post gara con gli amici di mille avventure. Il proverbio dice che ogni lasciata è persa quindi visto che non poteva essere altrimenti va bene così. Sabato per poter essere presente a questa gara mi sono “sciroppato” 14 ore e mezzo in Ospedale (il mio posto di lavoro) dalle 7 di mattina sino alle 21,30, ho dovuto rinunciare al consueto carico di carboidrati perché come facevo a oppormi alla proposizione di un arrosto di pesce propostomi da mia moglie Gabriella, borsa preparata in tutta fretta poco prima di mezzanotte con il rischio di dimenticare qualcosa di indispensabile per la gara (le scarpe). Domenica mattina una fastidiosa pioggerella finissima mi accoglieva nell’aprire la porta di casa, più che altro tanta umidità che non lasciava presagire nulla di buono tanto da spingermi a portare con me l’ombrello per prudenza; avviandomi verso Ovest, lasciato il Friuli, il sole ormai alto sgombrava ogni dubbio su quelle che sarebbero state le condizioni atmosferiche della gara: primo caldo primaverile dopo che appena quindici giorni fa a Piacenza avevamo gareggiato sotto una intensa nevicata. Giunto nei pressi del ritiro pettorali mi sento chiamare: sono Luca Salardini, Cosetta e Antonella Benatti che insieme ad Orlando Pizzolato si intrattengono. Vengo preso di mira con battute anche dall’Orlando nazionale sul fatto che potessi essere reperibile a lavoro, alle quali rispondo che reperibile non sono ma devo fare in fretta a terminare questa gara perché ho promesso il rientro nel primo pomeriggio a moglie e figlia. Un rapido saluto con Daniele Cesconetto e compagna che oggi farà da accompagnatrice in bici dopo aver gareggiato a Treviso la settimana scorsa, con Daniele rievochiamo la splendida gara corsa domenica scorsa nella marca trevigiana, realizzando due ottime performance cronometriche lungo un percorso affollato da tanti appassionati che presumiamo oggi saranno assenti lungo la strada. La vestizione pre-gara è fatta in tutta fretta con un altro rischio grosso corso (dimenticare il Chip), adempiere alle consuete “operazioni di scarico” mi porta al solito posto che ho ormai acquisito a mio Vespasiano personale (lo utilizzo dal lontano 1999 –stessa spiaggia, stesso mare si cantava negli anni sessanta), alla partenza con Cesconetto scambio di opinioni sul ritmo da tenere con la proposizione di stare sotto le 2:45’ (soglia per accedere al rimborso spese di 50 €). Parto prudente, temendo le conseguenze della gara di domenica scorsa ma soprattutto il primo sole primaverile, il passaggio alla mezza è comunque in 1:21’ 16’’; lì davanti a circa un minuto di distanza scorgo la sagoma di Daniele inconfondibile con il suo cappellino bianco. Già dal 25° km comincia una crisi di stanchezza che mi porta ad abbassare il ritmo a 4’ 10’’- 4’ 15’’ al km; l’obiettivo che mi ero proposto fallisce miseramente e la nota più dolente è che rendersene conto a 17 km dall’arrivo è pesante come un macigno. Nonostante il rallentamento sono in pochissimi a superarmi segno che anche gli altri stanno soffrendo, poco dignitoso ma fa meno dispiacere sapere di essere nella stessa padella insieme ad altri a cuocersi: ormai l’unico obiettivo è limitare i danni e portare a casa la sesta maratona stagionale 86^ della serie. Il povero Daniele diventa inconsapevole obiettivo del mio schioppo, punto su di lui e riesco anche a recuperare qualche centinaio di metri arrivando alle sue spalle, anche stavolta (è la terza volta quest’anno) a meno di un minuto, e l’annuncio dei nostri nomi da parte dello speaker Brighenti giunge da un lato come liberazione dall’altro come soddisfacente premio alla mia immensa fatica, dopotutto ho concluso questa maratona alla media di 4’00’’ al km: tempo finale di 2:49’06’’. Dopo un quarto d’ora sono già pronto per ripartire verso casa pronto a dimostrare alle mie donne che sono fresco come una rosa e disposto a soddisfare la loro voglia di uscire come una “sana famiglia del Mulino Bianco”, insieme andiamo al cinema dove riesco anche a non addormentarmi dinanzi allo schermo e rientrato a casa ho anche la forza di giocare con mia figlia. Domenica prometto al mio fisico di riposare, quattro maratone consecutive bastano ci si rivede a Russi in Aprile. Doveroso un ringraziamento pubblico a mia moglie che sopporta come tante altre mogli e compagne (che non hanno la passione per la corsa) le nostre eccessive pretese, le nostre bugie bonarie, le nostre partecipazioni alle maratone tenute nascoste spesso sino a pochi giorni prima della gara, le rinunce alle domeniche e spesso ai sabati trascorsi in giro per l’Italia; è sempre a borbottare, giustamente, ma poi quando è il momento mi prepara dei piatti prelibati che sono benzina pura per affrontare la gara domenicale nel migliore dei modi e al rientro mi accoglie con altrettanti manicaretti che contribuiscono al ripristino delle energie perse.

Maratona di Trieste 2004

Ogni anno nella prima domenica di maggio si conclude una settimana di sport che la città di Trieste vive intensamente. Domenica scorsa si era iniziato con la disputa di un triathlon e un duathlon, durante la settimana una serie di gare aperte alla partecipazione giovanile oltre a una staffetta 100x1000. Oggi a completare il programma la disputa con partenza dal Castello di Miramare della Bavisela, corsa non competitiva che ha visto al via oltre 5000 tra podisti e pattinatori che di passo e di corsa hanno raggiunto Piazza Unità d’Italia. Alle 8.57 (che strano orario per la partenza) di fronte alla splendida piazza simbolo di Trieste sono partite in contemporanea due gare: la 9^ Maratonina europea dei Due Castelli e la 5^ Maratona d’Europa.Il percorso si snoda per 2 km nel centro cittadino e poi imbocca subito la strada che porta in direzione del porto industriale per poi virare e ripassando dalla partenza si avvia in direzione del Castello di Miramare attraversando il porto vecchio e passando per la riviera di Barcola; si vira e si ritorna verso Piazza Unità d’Italia.Poche centinaia di metri prima dell’arrivo della mezza maratona è posto il bivio che indirizza i maratoneti verso il secondo giro per completare la propria gara (se riescono a resistere alla tentazione di una fine prematura delle fatiche), si transita nuovamente a pochissimi metri dall’arrivo al 27° km e questa volta con il caldo umido, la crisi vicina e la prospettiva di tanti km ancora da correre, la tentazione di ritirasi è veramente grande.Detto del percorso molto lineare, sostanzialmente pianeggiante e completamente chiuso al traffico, si possono esprimere giudizi positivi su tutta l’organizzazione: distribuzione dei pettorali aperta anche la domenica mattina; deposito bagagli non lontano dalla zona partenza-arrivo; ristori e spugnaggi abbondanti, ben forniti e organizzati egregiamente in modo da resistere all’assalto del popolo della non competitiva che avrebbe potuto “spazzolare” tutto, in particolare all’arrivo; presenza numerosissima di volontari a tutti gli incroci a gestire qualche passante indisciplinato (di auto neanche l’ombra); due punti di controllo posizionati nei punti di viraggio; pacco gara con bibita energetica, pacco di pasta, pacco di caffè e una buona maglietta; medaglia per tutti gli arrivati e scenario d’arrivo splendido in una delle piazze più belle d’Italia (ma per questo gli organizzatori non si sono dovuti impegnare molto). La contemporaneità delle tre gare se da un lato toglie prestigio alla gara più impegnativa dall’altro permette di incrociare più volte tanti podisti e i saluti, gli incitamenti si sprecano.Nota negativa, soprattutto se confrontata con altre manifestazioni che si svolgono nel vicino Veneto, l’assoluta mancanza e poca calorosità del pubblico lungo il percorso fatta eccezione naturalmente per i parenti dei podisti.La mia giornata sportiva è iniziata di buon’ora per arrivare in tempo per ritirare il pettorale, difatti ho potuto parcheggiare nei pressi della zona d’arrivo, avviarmi al deposito bagagli assolutamente deserto e posizionarmi sulla scalinata del comune dove avevo dato appuntamento a tanti amici udinesi e ad altrettanti conosciuti tramite internet.Mi ero prefisso l’obiettivo di correre a 4’ al km sperando di non soffrire molto della fatica della domenica precedente alla Maratona S. Antonio; il tempo finale di 2h48’13" rientra perfettamente nella previsione ma la gestione della gara è stata disastrosa con una prima parte corsa in 1h21’ e la seconda in 1h27’ probabilmente anche a causa del caldo non eccezionale ma con un tasso di umidità elevato che ha condizionato tutti visto che nonostante il cedimento nessuno mi ha superato anche se sono stato costretto allo sprint finale con un amico podista.Questa è stata la manifestazione che potremmo definire campionato del Parco del Cormor, il luogo dove molti udinesi svolgono i propri allenamenti: erano presenti quasi tutti, impegnati sulle varie distanze (Margiotta, Bizzarro, Maniaci, Spampinato, Croattini sulla maratona; mentre sulla maratonina Bordon, Delfrate, Avoscan, Oleotto, Furian, Zilli e tutti quelli i cui nomi mi sfuggono o non conosco mi scusino).Una nota di merito va sicuramente assegnata all’ottima prestazione del mio amico Denis Del Bianco che è giunto 12° con un tempo di 2h33’46", a soli pochi secondi dal proprio primato personale.Una nota di biasimo invece ai volontari impegnati in uno spugnaggio che hanno usato acqua minerale (per fortuna naturale) per riempire le vasche: spero sia stata solo una loro improvvida iniziativa e non una indicazione dell’organizzazione perché l’acqua è una risorsa che sappiamo tutti non deve essere sprecata e la maratona non può di certo essere una eccezione specie per intingere le spugne.Capitolo tagliatori: spero che le classifiche pubblicate sul sito in questo momento (domenica sera alle 23) vengano verificate dai giudici, si possono notare diverse incongruità: per esempio dinanzi a me figurano due atleti Patuzzo e Iacono che sicuramente non hanno percorso per intero la gara non essendo transitati ai controlli e comunque risultano essere transitati alle mie spalle al terzo controllo e nessuno mi ha superato.

Maratona di Verona 2004

Maratona dell’Amore viene definita questa di Verona, ebbene penso che se oggi molti di noi abbiano deciso di recarsi nella città scaligera lo abbiano fatto veramente per amore della maratona perché le previsioni meteo non lasciavano presagire a nulla di buono. La realtà alla sveglia stamattina alle 4.30 era ancora più cruda: pioggia fitta e prospettive di peggioramento.Avevo appuntamento con un amico, Francesco Nazzi, che non corre tante maratone, era la sua decima e in questo caso è stato anche sfortunato, ma avevo appuntamento anche con la mia penultima fatica prima di affrontare domenica prossima la mia 100^ a Calderara.L’organizzazione, che già l’anno scorso aveva mostrato qualche pecca in particolare sotto l’aspetto della segreteria, consegna pettorali e consegna premi, ha visto ingigantiti gli stessi problemi dalla pioggia e da un numero di iscritti superiore all’edizione precedente. La sistemazione dell’area destinata agli spogliatoi, alle docce e alla custodia delle borse all’interno dell’Arena, seppur suggestiva, è abbastanza scomoda, le docce poche e fredde, gli spazi angusti.Disastrosa la gestione della partenza con rinvio della partenza di mezz’ora a causa del ritardo della distribuzione pettorali di cui sopra, e poi improvviso ripensamento con lo sparo dello starter che ha colto di sorpresa moltissimi fra i quali anche tanti atleti di prima… Fila.Il percorso di gara dopo un primo giro in centro di circa sei km lungo i quali abbiamo ammirato i luoghi più belli di Verona, si snoda verso la periferia in direzione di Parona, Arbizzano, Pedemonte, San Floriano presentando discrete difficoltà altimetriche in particolare tra il km 17 e 24 con una lunga salita e poi di nuovo intorno al km 27 a raggiungere un altro picco.L’ultimo tratto di gara presenta un lunghissimo lung’Adige che può avere una interpretazione opposta, gradevole per il podista in buone condizioni in grado di apprezzare la natura e lo spettacolo che offre, tragico quasi come il ponte della Libertà della vicina Venezia per il podista stanco, esausto dalla fatica, che vede scorrere con estrema lentezza l’acqua del fiume e la sfida sullo stesso piano. Per fortuna il passaggio al 40° km sul Ponte di Castelvecchio e l’arrivo in Piazza Bra’ riconciliano.Avendo già corso l’anno scorso questa gara e conoscendone quindi le difficoltà altimetriche, ho scelto consapevolmente di partire prudente, unico obiettivo portarla a termine possibilmente entro le 3 ore arrivando in condizioni fisiche soddisfacenti. Mi ritrovo dopo pochi km a correre al fianco di Max Cortella con il quale scambiamo anche qualche parola, mi fa da Cicerone nella sua città.Per fortuna dopo circa mezz’ora dallo start la pioggia decide di concederci un bonus lasciandoci in pace a goderci la nostra domenica di festa, la strada scorre rapida al nostro fianco, nel tratto cittadino, viceversa il traffico di auto è molto lento sulla corsia opposta, comunque abbastanza disciplinato senza strombazzamenti, vigilato e gestito molto bene dai numerosi volontari e dalle forze dell’ordine.Intorno al 13° km hanno inizio le operazioni di “pit-stop ai box”, sarà stato il freddo, la pioggia, il pregara affrettato, ma tantissimi sono costretti a fermarsi rompendo i gruppetti. Perdo Max; continuo al fianco di un amico friulano, Pitau, ma dopo pochi km anche la mia monoposto ha bisogno di una sosta ai box (“galeotto fu il cagotto al km diciotto”, era il 16 ma mi veniva la rima!!!).Inizio dalla ripartenza una esaltante rimonta che uno dopo l’altro mi porta a raggiungere tanti amici, scambiare con molti un saluto e tirare dritto. Transito alla mezza in 1h28’30", l’obiettivo diventa ora godersi la seconda metà di gara che ricordavo più gradevole paesaggisticamente e più scorrevole. Al 24° km sulla breve rampa che porta a un paese di cui mi sfugge il nome, c’è un controllo manuale di un solerte giudice posto sotto un gazebo, inspiegabilmente, dopo 200 metri altro controllo di un altro giudice Fidal (che non si fidassero l’uno dell’altro?).La mia rincorsa prosegue; nei lunghi rettilinei vedo dinanzi tanti podisti, sino all’arrivo ne riprenderò una trentina senza essere raggiunto da alcuno, le mie gambe vanno benissimo, mi sembra di essere tornato sul tracciato di Venezia, procedo a 4’ al km, come sette giorni fa, di pubblico non ce n’è tanto ma immagino di sentire gli incitamenti ricevuti in laguna.A ogni controllo chilometrico, elaboro la mia proiezione finale (2:57’ se doppio la prima frazione, poi 56’- 55’-54’), al 30° km transito in 2h04’, mi dico: “Sicuramente crollerò, oggi sarà la prima volta che proverò il crollo verticale a pochi km dal termine”.Invece non succede, ad ogni ristoro e spugnaggio bevo e mi bagno come se fosse una giornata calda, al 40° km non faccio scattare il mio cronometro, ricordavo che quel cartello posizionato sul Ponte di Castelvecchio era messo male (come molti altri a dire il vero), mi butto in una progressione finale che viene ancor più esaltata dal travolgente incitamento di Antonio Rossi che al 41° km mi grida fortissimo, rendendo pubblico a gran voce il mio appuntamento di domenica prossima.Taglio il traguardo a braccia alzate, ma dov’è il tempo, sul mio cronometro è segnato 2h53’40", ma l’organizzazione non ha pensato di predisporre un display? No, non si può, non si può negare a un maratoneta di veder scorrere gli ultimi secondi di fatica, di sfidare lo scorrere del tempo sul rettilineo finale.Dopo aver usufruito di una doccia gelata, godo della vicinanza di tanti amici e mi emoziona l’sms di un’amica che chiede conto del mio risultato rammaricandosi di non poter essere con me a festeggiare, la vera festa sarà domenica a Calderara e spero che ci siano in tanti.Sulla via del ritorno a soli 2 km dall’uscita dell’autostrada la mia auto ha un problema che ci costringe, io e il mio amico, ad un improvviso prolungamento di fatica; ma come si permette costei a rovinare la mia bella domenica?

Maratona di Venezia 2004

Dieci anni fa, il 9 ottobre 1994, a Venezia correvo la prima maratona della mia “carriera”. Fu una esperienza fantastica e indimenticabile, fantastica perché correre e tagliare il traguardo in un’atmosfera così calda era eccitante, indimenticabile perché la sofferenza e la cotta che provai sul ponte della Libertà rimarranno indelebili. Conclusi in poco meno di 4 ore: il diploma di partecipazione relativo a quella gara è ancora appeso nel mio studio, sfigura se si guarda al riscontro cronometrico, ma vuoi mettere il sentimento che c’è dietro? Come usiamo noi umani, a volte con ragione, a volte solo per autocompiacimento, cerchiamo le ricorrenze per giustificare i ricordi, per questo motivo non potevo mancare alla celebrazione del mio decennale rapporto con la signora maratona. Gasato da questo elemento, desideroso di incontrare i tanti amici del sito e stimolato a dimostrare che la crisi mentale della settimana scorsa a Carpi era solo passeggera, mi sono presentato a questo weekend veneziano al massimo della forma fisica e mentale, pronto a godermi fino all’ultima goccia il piacere che il complesso della maratona di Venezia, manifestazione e contorno, avrebbero potuto darmi. Ho trascorso un bel sabato mattina, a Marghera all’Expo dove mi sono recato per il ritiro del pettorale, incontrando tantissimi amici che sarebbe impossibile ricordare per nome, tanti che ho salutato, rispondendo loro, senza riuscire ad associare al volto un nome noto. Purtroppo il raduno del gruppo dei PodNettiani era fissato per il pomeriggio, per cui ho potuto vedere solo Davide Mazzera e la radiosa Sabrina Bagheera accompagnata dal suo inseparabile papà Peppino podista trascinatore, con il quale in pochi minuti abbiamo scoperto di avere “inimicizie comuni”. Ben più numeroso è stato il ritrovo domenica mattina prima della partenza, momento che abbiamo immortalato con una foto prima di essere ingabbiati come “leoni”, “pantere”, “micini” nelle locazioni a noi riservate dall’organizzazione in base alle aspettative di prestazione o meglio ai risultati sin qui ottenuti. Questa procedura, poco bella da vedere, risulta inevitabile soprattutto per limitare spiacevoli incidenti alla partenza, quando spinti dall’impeto e spesso da qualche mano di troppo si rischia di inciampare e cadere, come è successo ieri nelle primissime file provocando anche qualche lieve danno. Avevo preso accordi con due amici udinesi, Denis e Marco Grimaz, per procedere insieme a un ritmo di 4’ al km senza rischiare inutili perdite di energie, l’abbiamo fatto splendidamente sino a metà gara, quasi senza accorgerci dei km che scorrevano, ammirando e godendoci tutte le sfaccettature di colore che una grande maratona può offrire, parlando tanto e divertendoci di più. Hanno colto la mia attenzione: l’abbigliamento “naif” di una donna-uomo sulla cinquantina con la scritta “Slovakia” sulla schiena, che aveva dei polpacci pelosi da far paura e si esibiva in uno stretching spaccamuscoli; l’originale contraddizione, almeno al mio giudizio, di un podista che aveva addosso una canotta con la scritta Santo Domingo Peace and Love, un fazzoletto intorno al collo con il colori della bandiera della pace e in testa una bandana degli Stati Uniti; lo scheletro appeso da due ragazzi per stigmatizzare la dannosità del doping (anche se con una doppia “p” senz’altro di troppo), scheletro che non avrebbe guastato se fosse stato posto pochi km più avanti nella zona di Marghera, dove i danni provocati dall’uomo sono stati, sono e continueranno a essere senz’altro peggiori; la danza propiziatrice di uno spettatore che con bastone sormontato da uno scheletro ho immaginato volesse allontanare lo spettro della fatica e della disperazione che avrebbe preso molti di noi da lì a pochi km. E ho visto tanti striscioni di protesta, esposti molto civilmente da cittadini della riviera del Brenta, per rendere pubbliche difficoltà di vivibilità nel loro territorio. Al decimo km una graditissima sorpresa: in lontananza un grande cartello con la scritta PODISTI.NET che mi ha caricato inverosimilmente tanto da confondermi le idee nella testa, ho avuto il dubbio se fermarmi, poi ho concluso con un grido “Rosaaaaaaaaa” (e mi riferivo a Rosa Marchi) che spero non abbia fatto ingelosire gli altri magnifici amici presenti sul posto,che poi smaltita la sbornia dei passaggi in quel punto si sono trasferiti, penso con buone difficoltà, all’arrivo. Ho gioito durante la gara nel dosare la forza da imprimere alla mano per dare il cinque ai tanti (ma non tantissimi) bambini presenti sul percorso, operazione da fare con prudenza soprattutto con i più piccoli ma, che so trasmettere a loro (e, confesso anche a me) tanta energia. Subito dopo il ponte della Libertà una bambina dell’età di mia figlia (6 anni) era da sola e incitava con una flebile voce tutti, probabilmente si divertiva ma mi ha lasciato un nodo alla gola la sua solitudine. Forse anche lei un giorno diventerà una maratoneta, avvezza a una delle pratiche sportive che più di altre richiede capacità di autoisolamento e estraniazione da sensazioni negative che spesso incombono. Durante tutto il percorso, con clamorosa conclusione nel finale, ho sentito tanto incitamento di amici presenti ai lati del percorso, tanti dei quali sono volti noti, tantissimi sono a me sconosciuti: ma evidentemente, alcuni tramite questa incredibile via di comunicazione che è il sito, altri avendomi conosciuto nelle maratone italiane, hanno voluto trasmettermi la loro carica, e io ne ho usufruito molto volentieri realizzando anche uno splendido risultato di regolarità che mi ha portato a concludere la mia gara in 2:49’05’’ con due frazioni condotte quasi nello stesso tempo (e a Venezia non è semplice). Verso metà gara ho cercato di stimolare il mio amico Marco ad incrementare perché mi sembrava essere in grado di realizzare un ottimo riscontro cronometrico: troppo sciolta era la sua corsa, sembrava non fare nessuna fatica a stare con noi, difatti ha tentato il “colpaccio”. Peccato che nel finale sia stato tradito da una crisi di fame che lo ha costretto a rallentare terminando solo di pochi secondi davanti a me; l’altro mio amico, Denis, ha ceduto anche lui nel finale, vittima di un malanno fisico che ne ha interrotto la preparazione. La regolarità nel condurre la gara è stato l’elemento che mi ha permesso di concludere bene, nonostante le condizioni climatiche non fossero certamente favorevoli dato l’alto tasso di umidità presente alla partenza ma un po’ lungo tutto il percorso; a Venezia (nonostante i ponti) ho corso 4 minuti più forte che a Carpi (maratona cosiddetta in discesa), e tantissimi hanno realizzato il proprio PB: questo sta a dimostrare che sono gli atleti e il complesso di condizioni esterne (clima, preparazione, alimentazione, giornata, gestione tattica) a rendere un percorso veloce, non la scala altimetrica che presenta una lieve pendenza nei primissimi km.. Mi ha fatto tanto piacere vedere sul volto la gioia, nascosta tra le rughe della fatica di coloro i quali hanno oggi realizzato il personale (Peppe 58) e soprattutto di quelli che oggi hanno coronato la gioia di concludere la prima maratona, chi con anche un ottimo tempo, chi andando in crisi nel finale e soffrendo tantissimo. A questi ultimi va il mio incitamento maggiore: la prima maratona è importante finirla, rappresenta un punto di partenza per il miglioramento successivo, sappiate che sicuramente sta per iniziare per voi tutti esordienti una bella esperienza di sport (ahò, me sembro un professo’). Fra gli amici di Podisti.Net bravissimo all’esordio Andrea Ferri (Khanada); fra quanti mi hanno accompagnato in autobus nel viaggio di andata e ritorno da Udine, complimenti sicuramente vanno fatti a Anna Centeleghe che ha esordito con uno splendido 4:05’12’’ (4:01’ real time) raccogliendo alla lettera la sfida che le avevo lanciato qualche mese fa al Parco del Cormor quando le avevo detto che la sua condotta di gara troppo irruente alla partenza era poco consona alla maratona; ad Andrea Della Rossa, perché esordire con 3’ 09’18’’ non è da tutti; da rivedere invece, in quanto ha potenzialità senz’altro superiori, un altro amico del Parco del Cormor, Gortan Daniele; tradito da malanni fisici Enrico Centeleghe ma comunque al traguardo, tradito io invece dalla mia digitale che mi ha dato “batteria scarica”, non ho potuto immortalare il passaggio di Micaela Oleotto: dovrà ripresentarsi al più presto per una nuova maratona per permettermi di riparare. Attendendo l’arrivo degli ultimi ho parlato con una ragazza finlandese, citandole la mia partecipazione estiva alla maratona di Helsinki, e mi ha detto che attendeva tre sue amiche finniche reduci da una maratona la settimana scorsa in Francia; all’arrivo ho rivisto due donne sudafricane che già avevo scorto all’arrivo della maratona di Carpi la settimana scorsa: questo sì che sarebbe un bel turismo, a poterselo permettere sempre. Colgo questo aspetto per un accenno alla parte organizzativa, citando e ribadendo l’alto prezzo dell’iscrizione seppur giustificato in parte dalla difficoltà di predisporre una città come Venezia con tutti i servizi che garantiscano un arrivo di una grande maratona. Ho sentito diversi lamentarsi dell’errato posizionamento di alcuni cartelli chilometrici: si tratta di un errore veramente inspiegabile per una organizzazione che è così ben curata in tanti suoi aspetti più impegnativi. Non avrebbe guastato anche la presenza di un numero maggiore di bagni chimici sia alla partenza che durante il percorso, 6000 atleti sono tanti, e se non vogliamo essere tacciati di essere degli sporcaccioni le organizzazioni devono fornirci le condizioni per farlo. La natura a volte non può attendere! Ultima nota per il bellissimo spirito di gruppo che abbiamo dimostrato noi di Podisti.net, improvvisando un bel raduno di atleti impegnati nella gara ma anche di tanti che hanno affrontato molti km per la gioia di essere solo presenti, un pensiero anche a chi doveva esserci e pronto a faticare sulla strada ma è stato costretto a dare forfait, e mi riferisco a Marco Scianca.Questa è andata, rimarrà indimenticabile, come un leone (eravamo a Venezia) ho agguantato la mia 98^ maratona, ora sempre da leone scenderò nell’Arena di Verona domenica prossima, prima di celebrare il centinaio a Calderara, spero circondato da tanti amici.

giovedì 14 febbraio 2008

...e domenica Maratonina

Domenica si ritorna a gareggiare su distanze più abbordabili per le mie caratteristiche anche se la mezza maratona oramai per come viene interpretata è più una gara di mezzofondo "molto" prolungato che una maratona ridotta alla metà. Difficilmente si corre in respirazione aerobica come si deve fare per la maratona...quasi sempre si cerca di partire quasi al massimo e tenere l'acceleratore premuto sino alla fine. Nella mia esperienza su questa distanza ho visto molte defaillance negli ultimi km più di quante non ne abbia viste in maratona; naturalmente andare in crisi in una mezza verso il 17-18° km significa si compromettere la gara ma al traguardo ci si arriva lo stesso, viceversa andare in crisi al 32 della maratona può anche significare doversi ritirare. Detto questo, l'interpretazione della mia gara domenica a Vittorio Veneto per la 7^ edizione della Maratonina Vittorialata sarà di una partenza prudente 3'55'' al km potrebbe andare bene, non lasciarmi condizionare da eventuali amici che vedrò allontanarsi nei primi km e poi dal decimo in poi cercare di recuperare terreno e puntando i podisti che mi precedono trovare lo stimolo per incrementare il ritmo. Mi voglio sbilanciare...chiudere sotto 1:22' è un obiettivo realistico. L'unica incognita è che non ci siano difficoltà altimetriche che l'organizzazione nega. questa sarebbe la scansione dei tempi al ritmo di 3'55''
  • km 5 19'35''
  • km 10 39'10''
  • km10,097 39'33''
  • km 15 58'45''
  • km 18 1:10'30''
  • km 21,097 1:22'38''

per limare i 38'' bisogna andare negli ultimi 7 km 5'' al km più forte.

La corsa non è solo questione di numeri ma quando si vuole ottenere un risultato avere chiaro in testa il ritmo significa correre meno rischi di cedimento.

Vedremo.

mercoledì 13 febbraio 2008

Meno male che c'è Renato

Oggi sarebbe dovuta essere giornata di qualità come allenamento ma partendo da casa in direzione del Parco tutto l'entusiasmo è svanito.

Per fortuna che ho trovato alcuni amici ai quali mi sono presto accodato per un giro di riscaldamento poi Renato mi ha chiesto se lo accompagnavo in un progressivo 4-3-2 km al ritmo di 4'20''-4'15''-4'10'' naturalmente non mi sono fatto sfuggire l'occasione e ne è uscito un ottimo allenamento per lui (anche 5'' più veloce per ogni step) e un buon allenamento per me.

quando lui ha mollato ho fatto altri 2 km finendo a 3'45''

mi è molto dispiaciuto di vedere Anna tanto sofferente per qualche problema al polpaccio, speriamo che non sia nulla.

martedì 12 febbraio 2008

le leggi ad personam riscuotono successo

propongo alcuni commenti sulla gara di cross di campionato regionale alla quale ho partecipato ieri: questo è il mio tratto da podisti.net Il colpo a sorpresa come in ogni giallo che si rispetti avviene nell’ultima batteria che vede in gara gli amatori e gli MM35, subito si forma un quartetto di atleti che si porta in testa: si tratta del carnico Franco Plesnikar, del tesserato del Buja Luca Coradduzza, di Marco Moretton e di un atleta “fantasma” che non essendo in regola con il tesseramento non avrebbe potuto gareggiare. Come si ben capisce l’atleta “fantasma” se riesce a tenere ritmi così elevati non è l’ultimo arrivato e si dà il caso che si chiami Andrea Moretton fratello di Marco al quale in extremis e solo via mail è stato concesso di correre per decisione di un alto dirigente federale. A questa decisione i giudici di gara non hanno saputo e potuto opporre alcuna resistenza, fatto sta che il “personaggio” in gara ha tirato la gara al fratello e nel finale a pochi metri dall’arrivo si è defilato in maniera scorretta ostacolando nettamente lo sprint di Coradduzza e Plesnikar. E’ veramente un peccato che anche nello sport la legge non sia uguale per tutti, che vengano prese decisioni ad personam, ma è anche giusto che le proteste vengano rese palesi e ci si attende che chi di dovere ponga rimedio al misfatto. Come ha avuto modo di dichiarare lo stesso Plesnikar a fine gara, protestando in maniera molto garbata, e come ha fatto ogni atleta di buon senso, dispiace che una bella giornata di sport amatoriale sia sporcata da scorrettezze e giochetti di così basso livello. questo quello tratto dal sito della società organizzatrice: Infine l'ultima batteria, ovvero Amatori e MM35, dove un quartetto composto da Marco Moretton, Luca Coradduzza, Franco Plesnikar e un "fantasma" si è giocato in volata la vittoria. Ed è stato proprio l'ultimo tratto di gara che ha fatto gridare allo scandalo i tecnici presenti a causa delle ripetute scorrettezze del "fantasma" che come tale non avrebbe dovuto neanche partire. Preferiamo chiudere qui il discorso in attesa delle decisioni federali. Dispiace comunque che una bella giornata di sport amatoriale sia stata in piccola parte sporcata da giochetti che con lo sport non centrano niente. questo è quel che scrive "Il Messaggero Veneto"

cavallo pazzo

stasera allenamento da cavallo pazzo...ero in ritardo, sono arrivato al parco e mi sono attaccato a Giuseppe che terminava il suo allenamento in progressione, ritmo decisamente non da riscaldamento, lascio lui, inverto il senso di marcia, incontro Stefano, altra inversione e altro giro a tutta per un ulteriore ultimo giro in progressione...
rimango solo, non so che fare, corro inseguendo non so neanche io chi, penso di accodarmi a qualcuno...niente. Proseguo, il ritmo sale, poi scende, risale.
Un non allenamento dal quale raccolgo la sola nota di aver messo in cascina 50' di corsa senza senso...domani è un altro giorno.

domenica 10 febbraio 2008

Settimana dal 4 al 10 febbraio

va in archivio un'altra settimana intensa di allenamento, settimana nella quale sono riuscito a realizzare un giusto mix tra qualità e quantità. per la seconda consecutiva supero i 100 km nonostante oggi, domenica, abbia anche gareggiato. il merito sicuramente va dato al lunghissimo improvvisato venerdì (quasi 38 km) che interpretati nel modo giusto non hanno lasciato grandi conseguenze nelle gambe. Oggi Campionato regionale master di cross a san Martino al Tagliamento (PN), percorso molto tecnico e impegnativo con tantissime curve, diverse difficoltà disseminate lungo il circuito di 1500 metri e terreno che in alcuni tratti era decisamente fangoso. Quattro giri che ho interpretato in progressione riuscendo a rimontare nel finale qualche posizione ma soprattutto ho recuperato molto terreno rispetto ad avversari che in partenza mi avevano staccato nettamente. Nonostante ce l'abbia messa proprio tutta la FC media è rimasta a 151 bpm con un picco nel finale di 157... da un certo punto di vista è un segnale positivo ma dall'altro dovrei trovare la strada per sfruttare il margine di miglioramento che sicuramente questi numeri mi danno.

  • Lunedì: 8 km progressione 4'12'' media;
  • Martedì: 14.8 km lento con leggera progressione nel finale;
  • Mercoledì: 11,5 km con ultimi 3 km in progressione eccellente;
  • Giovedì: 5 variazioni di 1000 m a 3'45'' con recupero molto allegro;
  • Venerdì: lunghissimo di oltre 37 km a 4'30'' al km in tranquillità;
  • Sabato: riposo;
  • Domenica: gara di cross sui 6,32 km condotta molto bene;

complessivamente 100,1 km

Caos calmo

stasera ho visto il film CAOS CALMO di Antonello Grimaldi con Nanni Moretti, Valeria Golino, Alessandro Gassman, Silvio Orlando. Avevo letto il libro di Sandro Veronesi già nel maggio del 2006 rimanendone molto ben impressionato, non sempre la trasposizione in pellicola rende la bontà dello scritto ma in questo caso la mia opinione è che l'impresa sia perfettamente riuscita. Nanni Moretti è a suo modo "un genio" criticato e apprezzato molto spesso pregiudizialmente, ma comunque un genio. Due ore che mi riconciliano, che mi hanno strappato qualche sorriso, che stimolano la riflessione e che mi pongono però una domanda: che c'entrava la scena di sesso con la Ferrari nell'economia della storia? A dir la verità non me la ricordavo neanche... Comunque grande Moretti...

venerdì 8 febbraio 2008

un altro lunghissimo...

ieri mi ero divertito a fare delle ripetizioni (solo 5) sui 1000 m a ritmo di 3'46' con recupero abbastanza allegro 4'15'', nulla di eccezionale, tanto è vero che non oso neanche chiamarle ripetute; il dato confortante sicuramente rimane quello di aver percorso comunque 13.1 km a 4'08'' di media compreso il riscaldamento. Daltronde con quella bella giornata non si poteva fare di meno. Ieri sera cena al ristorante brasiliano con i camerieri che "buttano" carne nel piatto a ritmo forsennato e non la smettono finchè non ti fermi alzando le mani al cielo in segno di resa. Sicuramente non l'alimentazione ideale per affrontare quello che avevo idea di fare oggi...ma ho voluto comunque tentare. Sono andato al Parco, sono partito e uscito fuori lungo l'ippovia in modo da non avere tentazioni di ritiro; il terreno è completamente sterrato, abbastanza impegnativo perchè continuamente si devono affrontare saliscendi che in andata segnato un variazione positiva di quasi un centinaio di metri. sono arrivato oltre 18,5 km, forse 18,9 come segna una mappa di Google che allego, a quel punto ritorno, per fortuna ho trovato un signore al quale ho chiesto due bicchieri di acqua. nella seconda parte sono riuscito ad andare un po' più forte e un finale in leggero crescendo. complessivamente sicuramente più di 37 km a ritmo di 4'32'' (2:48' il tempo complessivo), lunghissimo che bissa quello di domenica scorsa (34 km) direi che sulla distanza non ci sono problemi ora tocca curare solo la qualità. nota che non finisce di sorprendermi FC media 127bpm

mercoledì 6 febbraio 2008

progressioni interessanti

martedì sera in compagnia di diversi amici un bell'allenamento in progressione complesivamente di 13.1 km con sensazioni di fatica all'inizio ma che via via che scorrevano i km diventavano sempre più fievoli, il giro finale in scioltezza a 4' al km.

mi ha fatto molto piacere constatare che nonostante il buio (partenza oltre le 18), l'umidità e il freddo ci fossero al parco comunque moltissimi podisti ad allenarsi.

oggi, in mattinata, con "l'assistenza" di un bel sole, seppur con una temperatura bassa, l'inizio è stato abbastanza difficoltoso ma già dal secondo giro le gambe hanno iniziato a girare bene e quindi ho deciso di portare anche l'allenamento odierno che doveva avere un'altra natura a progressione;

in questi giorni l'ambiente del parco si sta vestendo di primavera, i bucaneve sono abbondantissimi, anche i crochus vengono fuori, sembrerà strano ma questo unito alla luce solare mi dà energie e voglia di soffrire, di tirare.

stavo per finire al 10° km ed invece ho proceduto ancora per un altro giro riuscendo ad incrementare ulteriormente, ultimo giro in 3'45'', media complessiva 4'16''.

archiviamo questa giornata come decisamente positiva.

e come coronamento una citazione da un libro che ho trovato su un blog che credo posso fare mia appieno:

<< ...così scelsi lo sport più puro che ci sia: la corsa. L'uomo, quando corre, ridiventa animale: cacciatore o cacciato non fa differenza. Perchè nel gesto del correre il traguardo non appare. Prevale la fuga. Così fuggivo io, lungo le strade della campagna, con lo stesso orizzonte davanti e dietro. Correre mi dava la piacevole sensazione di lasciarmi alle spalle qualcosa che non avrei riveduto mai più. Il battito del fiato nelle tempie, il tonfo lieve dei piedi uno dietro l'altro, la contrazione e la tensione dei muscoli, erano un esercizio spirituale......poi veniva la gratificazione dello sfinimento, la sensazione di essere infine riuscito a consumarmi... Non ero riuscito a trovare il paesaggio verso lo speculare altrove cui astrusamente anelavo, ma almeno mi ero ripulito, svuotato d'ogni tristezza. Mi liberavo spogliandomi dall'involucro indurito di sudore, lasciavo nella tuta fradicia l'umore velenoso dei miei pensieri. Restava il mio corpo lattescente davanti allo speccho appannato del bagno e il profumo del tè caldo col limone che mia madre mi preparava. >>

da: "Il compagno di scuola"Diego Marani Ed. Bompiani