Cominciamo intanto con i ringraziamenti:
- A chi mi ha trascinato nel Triathlon nonostantele mie ritrosie;
- A chi mi ha proposto la pazzia dell'IRONMAN quando ancora non avevo neanche gareggiato in un Olimpico (si tratta sempre della stessa colpevole);
- A tutti i compagni di squadra che mi hanno dato consigli;
- A tutti coloro che mi hanno sostenuto lungo il percorso che non potrei citare singolarmente talmente erano numerosi e calorosi, faccio un nome per tutti in quanto amico di vecchia data e che non ha risparmiato veramente nulla: Denis Del Bianco;
- ...ed infine un ringraziamento a quei pochi che "erano contrari", quel "MEDIOCRE TRIATHLETA" mi ha accompagnato per quasi un anno ed è stato un grande stimolo.
Trascorrere un anno con l'incubo dei 3800 m di nuoto in lago non è semplice, l'ho sognato di notte; ho sognato di dovermi ritirare perchè colto dal panico in acqua dopo tanti sacrifici. Fino a pochi minuti dalla partenza era un grandissimo punto interrogativo.
180 km di bici non mi facevano paura come distanza ma il ritmo era una scommessa seppure una prova generale l'avevo fatta a Candia (ma su 120 km).
La maratona era una certezza, difficilmente avrei potuto ciccare, poteva essere solo questione di minuti.
Ma veniamo alla gara.
Nuoto
Ho una tensione enorme, la vestizione è stata curata al massimo mettendo in pratica anche gli ultimi consigli di Denis sul posionamento degli occhialini sotto la cuffia, la perdita degli stessi per colpa di qualche manata maldestra sarebbe stata la fine della mia avventura.
Quando lo starter spara il colpo che segna l'avvio della nostra avventura sono in ultimissima posizione, con i piedi sulla sabbia...se esiste un T0 io l'ho sfruttato partendo in ritardo.
La prima boa ROSSA da raggiungere è invisibile dalla nostra prospettiva, 1500 m sono tanti, mi accontento di seguire le cuffie bianche che mi circondano puntando le boe gialle posizionate come punti intermedi.
Riesco a rimanere rilassato cercando di non sprecare alcuna energia, tenendo il mio ritmo e nel mio scarsissimo nuoto mi rilasso e procedo.
Incredibilmente fila tutto liscio, risalgo posizioni lentamente cercando di rimanere in tranquillità; finalmente appare la boa ROSSA, quasi troppo presto a quanto mi aspettassi e senza neppur un momento di crisi, si gira a sinistra e si va a puntare la boa BLU che asssolutamente non vedo. Mi affido esclusivamente nella bontà della scelta di quelli che mi precedono.
Anche la seconda boa si rivela facile da aggirare. Ora il sole è in faccia e quasi metà del lavoro è fatto. A questo punto sono realmente perso, non so quale sia il punto di riferimento da inquadrare, nuoto in tranquillità seguendo il flusso e lasciandomi portare un po' al largo ma rimedio dopo qualche centinaio di metri.
Non credo a ciò che mi accade, il tempo scorre, vedo che scivolo con incredibile scioltezza. Nessuna crisi di panico. Alzo pochissimo la testa, quando lo faccio vedo la vegetazione di fine lago vicina. Senza essermene accorto sto per imboccare il canale dove nuoteremo gli ultimi 900 m per raggiungere la zona cambio.
Non mi sembra vero, ogni dubbio svanisce. In questo momento percepisco che sarò un IRONMAN, non importa con quale tempo ma mi fregerò di quella medaglia e taglierò quella finish line.
Nel canale il mio nuoto diventa ancora più tranquillo. Scorgo sul lato destro Beppo e Gian Piero che mi salutano, mi fanno un sacco di foto, mi incitano.
La frazione più difficile della mia gara si chiude con 1:32.36
Ciclismo
Un anno fa ero una schiappa ora so almeno stare in sella e i tanti km percorsi mi danno fiducia.
Sono uscito dall'acqua in 2274^ posizione. Monto in sella deciso a cominciare una bella rimonta e in effetti quelli che supero sono per la gran parte molto più lenti di me.
Cerco di contenere l'entusiasmo, 180 km sono lunghi e potrebbe essere deleterio spendere troppe energie. Il percorso già provato qualche mese fa me lo ricordo e cerco di sfruttarlo al meglio affrontando le salitelle con circospezione e i falsopiani in discesa con decisione.
E' trascorsa quasi un'ora quando mi trovo di fronte la prima salita seria; ho la sorpresa di vedere il body di Monica che riprendo ed incito con gran vigore, mi dice che ha avuto qualche problema meccanico. Non immaginavo di raggiungerla così presto. La saluto raccomandandole di non mollare (raccomandazione inutile perchè già lo so che è un osso).
Già dalla discesa successiva mi lancio a tutta spingendo forse anche troppo fino alle pendici della seconda salita che becchiamo al 62° km. Mi ricordo del dislivello più impegnativo e soprattutto della lunghezza maggiore; la prendo con calma ma con decisione.
Prima di giungere in vetta vedo alcuni amici, Denis, Marco Schiavi e altri che si dannano per incitarmi: è tutta adrenalina che mi ridona nuove energie che spenderò nella discesa successiva che con qualche breve salitella mi porterà a quegli ultimi 15 km finali tutti favorevoli.
Mi piego sulle prolunge e ci dò dentro raggiungendo velocità che non ho mai provato; sensazioni strane, benessere generale e visione del sogno che si avvicina sempre di più anche se non sono neanche a metà.
Transitando al giro di boa ci sono un sacco di amici ad incitare, testimoni di una giornata che rimarrà per sempre nella mia mente.
Ricomincia il giro e continua la mia risalita, la fatica nelle gambe comincia a sentirsi ma anche la consapevolezza nei mezzi. Il secondo giro scorre a medie leggermente più basse ma quando ritransito in cima alla salita la visione di Denis completamente senza voce che continua a urlare mi obbliga a riprendere la vecchia lena aggressiva.
E questo accade nell'ultima discesa volo e concludo la frazione bici in 5:41'56'' almeno 20 minuti meglio dei migliori auspici.
Corsa
Mi svesto e rimango in body apprestandomi ad affrontare la frazione a me più congeniale.
Per me è la 175^ maratona ma è anche la prima.
Parto con gran entusiasmo ma anche troppo velocemente, tanto pubblico che incita: i compagni di squadra, tanti amici, quelli/e del CUS Udine.
Cerco di disciplinare le forze ma non riesco a stare a 5' al km come mi ero ripromesso; so che devo aver pazienza. Sul rettilineo opposto incrocio compagni di squadra che saluto, i primi sono irraggiungibili poi man mano incrocio quelli che potenzialmente potrei riprendere con una
condotta accorta ed una gara del mio potenziale.
Fa caldo, mi bagno continuamente, bevo di tutto, purtroppo non trovo barrette da mangiare, i gel sono disgustosi. Rinuncio ai solidi.
Lungo tutto il percorso saluti, incitamenti, pensieri positivi che si alternano a brevi momenti di appannamento. Le gambe sono affaticate, non sono le stesse sensazioni delle altre maratone, i km scorrono più lenti. I liquidi non mi bastano avverto fame, agguanto una banana, bevo tanta coca Cola.
Dopo il 15° km il ritmo prende a calare, sono adesso al limite dei 5' al km ma quello che più mi preoccupa è l'idea che il giocattolo si possa rovinare; al traguardo ci arrivo comunque ma non come vorrei.
Il passaggio alla mezza è sotto la media prevista, ormai si tratta di fare questi due mezzi giri.
Verso il 26° km avverto strane sensazioni: ho fame, mi gira un poco la testa. Al ristoro ho provato i gel, un'altra banana. Non sono più tranquillo, avverto la necessità di far qualcosa.
Pensieri negativi mi affollano la testa, ho a poche decine di metri Fabio Zerilli, dopo il giro di boa decido di camminare per un tratto.
Già alla 100 km qualche anno fa avevo adottato questa strategia.
Cammino per 300 m circa. Cerco di non pensare al ritmo, riprendo la corsa, i km scorrono nuovamente, ripasso in zona traguardo.
Mi rimane solo il "bastone" che mi porta a Klagenfurt centro e ritorno.
Corro, non sono sciolto ma devo completare questa formalità.
Incrocio Monica e vedo la sua corsa molto sciolta e rilassata, intuisco che sta facendo un'impresa.
Ritorna la sensazione di fame, adotto la stessa strategia e stavolta me la cavo con meno di 200 m di cammino.
Che mi valga di lezione, se ci sarà mai una nuova occasione dovrò mangiare di più. Ho detto SE ma sono già sicuro che ci sarà una nuova occasione.
Tra poco sarò IRONMAN ma la testa è già oltre...voglio replicare.
Altra breve crisi e altro tratto di cammino, ormai l'obiettivo delle 3:30 è svanito ma solo di poco.
Quando mancano 4 km il morale sale, ritrovo positività. Non smetto più di correre ritrovando anche quel ritmo perduto. L'ultimo km è da godimento, lungo il penultimo rettilineo scambio cinque con gli amici, mi fotografano, sono sorridente, imbocco il rettilineo finale.
Come mi era stato raccomandato mi godo quegli ultimi 100 m a braccia alzate, il cronometro segna incredibilmente 11 ore 0 minuti e tanti secondi.
In altri momenti l'avrei definita una beffa, oggi è il trionfo. Quando salgo sul podio posto sotto il traguardo mi viene accreditato il tempo di 11:01:11 in 1107^ posizione con un recupero tra ciclismo e corsa di 1170 posizioni.
SONO UN IRONMAN.
Vado a farmi medagliare e torno sotto l'arco per una seconda foto.
Il viaggio è terminato, la sfida è vinta.
OPS...non è vero.
La sfida sarà completamente vinta quando anche Monica avrà tagliato il traguardo; naturalmente non si fa attendere troppo e in 11.26.00 giunge pure lei.
Era nata come una pazzia ed invece credendoci e facendo allenamenti da molti ritenuti eccessivi abbiamo raggiunto un obiettivo che poche avrebbero pronosticato un anno fa.
L'arrivo di Manuele corona la giornata, i 3 piccoli dell'Udinetriathlon sono tutti finisher.
I miei complimenti anche a tutti gli altri che hanno ottenuto risultati di rilievo.
17 commenti:
Immenso, il solito Antonio! ;) anzi IronAntonio
Emozionante la lettura, come emozionante è stato seguire il tuo anno di allenamenti, almeno per me che vedevo i tuoi grandissimi progressi in bici e nel nuoto, per me molto stimolanti. Complimenti!
Complimenti! Grandissimo cuore salentino!
bravo, bravo, bravo...bis!
io non riuscirei a nuotare mai per così tanto.
mi fa impressione pensare a 180 km di bici e poi la maratona in 3.30, quanto già di per se, per il 99,9% della popolazione mondiale, stare sotto i 210 minuti è un'impresona...
chissà le emozione che ti sopraggiungono continuamente e per quanto ci penserai.
grandissimo, come sempre.
mi emoziono sempre a leggere 'sti racconti di chi finisce un ironman...forse perchè con la mente viaggio sempre avanti di qualche anno, quando ci proverò anche io
complimenti davvero!!!
1000000 di complimenti per costanza e impegno,immagino non sia stato facile rimanere concentrato per tanto tempo ,allenamenti compresi.Bravo ancora!
Ciao.
grandissimo antonio, complimenti!
conosco bene Klagenfurt e poche settimane fa corricchiavo sul percorso che con tanta adrenalina descrivi. Racconto emozionante, impresa da custodire e coccolare. Chapeau!
grande antonio!
anche se non riuscirò ad imitarti con i tempi, il tuo racconto mi dà una iniezione di fiducia per il mio esordio a regensburg!
complimenti!!!
ammirevole, altro che....
vi ringrazio tutti. I tempi sono relativi, l'impresa è comunque riuscire a prepararsi adeguatamente per tutte e 3 le discipline. per chi ha perplessità sul nuoto potrei dire senza timore di essere smentito SE SONO RIUSCITO A FARLO IO LO PUO' FARE CHIUNQUE...guardate che sono veramente scarso
che bellissima emozione il tuo racconto: complimenti, hai vinto una sfida non in un giorno, ma in un anno di impegno e dedizione...
bellissimo racconto, grande 'prima'! Complimenti..
Antonio! Accidenti a te, stai stuzzicando l'orgoglio di tutti!
SMETTILA di stuzzicare!
Cri
Troppo Massiccio
Mi è piaciuta la frase .."per me è la 175 maratona ma anche la prima"..in effetti partire per una maratona dopo tutto il resto deve essere una sensazione stranissima e sicuramente quel minuto sopra le 11h tra venti giorni ti darà fastidio e prevedo un edizione 2012 ancora più soddisfacente
ancora bravo andrea
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