Nessuno può sentirsi sicuro di vincere, al momento di partire. Non si può star certi nemmeno di arrivare fino in fondo. La maratona è l'unica gara che si può perdere anche correndo da soli.

Perle di saggezza

Se vuoi correre, corri un miglio. Se vuoi conoscere una nuova
vita, corri la Maratona!


Emil Zatopek (citazione segnalatami da Giovanni Chessa)

Me medesimo in numeri

213 MARATONE corse



PB 2:36'28'' 08.10.2000 GoldMarathon Cesano Boscone (MI)







un centinaio di MEZZE corse



PB 1:13'09'' 01.10.2000 Udine







cinque 6 ORE




PB 73,096 km (Buttrio 2014)







cinque 100 km (4 Passatore)



PB 8:51'28'' giugno 2005 in pista Fagagna (UD)



PB Passatore 9:09' 2004 Firenze-Faenza







una 12 ORE



PB 119,571 km
31-08-2014 Passons (UD)







3000



PB 9'39'' San Vito al Tagliamento (PN)







5000



PB 16'27''







10000



PB 35' 36''







3 VOLTE IRONMAN FINISHER






lunedì 28 aprile 2008

Maratona di Padova

Domenica 27 Aprile "La compagnia dei Maratoneti" del Parco del Cormor di Udine ha diviso le sue forze per conquistare maggiori allori in giro per l'Europa, così se ne trovavano tracce in Austria dove Stefano Morandini andava alla conquista del suo PB (3.06.53) pur rallentando nel finale; altre tracce ma più ingenti a Madrid con Agelio Mantoani(3.57), Andrea Marchiol finalmente maratoneta anche lui con 3.43, Anna Costaperaria e Walter Avoscan (5.31); infine una delegazione anche a Padova.Per la Maratona di Sant'Antonio siamo in quattro a partire, Anna, Renato, Gianpaolo ed io.Quella di Padova è una maratona particolare perchè chissà per quale congiunzione astrale, fatta eccezione per la edizione 2005, è sempre una gara calda resa ancora più difficoltosa dai lunghi rettilinei scoperti, senza un angolo di ombra che si susseguono specie nel finale.Questa inevitabile difficoltà viene compensata da una organizzazione impeccabile in tutti i suoi aspetti, dal calore del pubblico assiepato negli attraversamenti dei centri cittadini, fragoroso e plaudente, dalla presenza di numerosissimi piccoli tifosi che tendono la mano per ricevere il "cinque" e poi dall'incredibile ed impareggiabile scenario dell'arrivo in Prato della Valle.Nella nostra piccola compagnia di quattro maratoneti due hanno la funzione di pacer (io ufficiale a disposizione dell'organizzazione per le 3 ore e Renato per provare a tirare Anna al suo PB, Gianpaolo tenta anche lui il colpaccio forte di essersi allenato a puntino).Appena giunti a Vedelago le nostre strade si dividono, loro si avviano per espletare i preparativi in zona partenza io vado alla ricerca degli altri amici pacer.

Vedelago ormai la conosco come le mie tasche, è la nona volta che parto alla conquista di una quarantadue, 3 volte avevo corso la Maratona di Vedelago e ora affronto la mia sesta Maratona di sant'Antonio.La sistemazione per i pace-maker è nel campo sportivo, il coordinatore Fulvio Massini ci accoglie puntualizzando come al suo solito che la definizione che predilige per noi è quella di "assistenti di gara" nel senso che non ci dobbiamo limitare solo a tenere il ritmo ma anche ad incitare ad essere di supporto eventuale agli atleti ma in caso di incidenti anche all'organizzazione.

Trovo subito una cattiva sorpresa: per un disguido la mia tenuta, pantaloncino e canotta non c'è, sarò costretto a correre in maglia a manica corta che per una giornata che si annuncia calda non è il massimo ma...pazienza!Dopo le ultime raccomandazioni e le foto di rito ci avviamo verso la partenza forniti di una bandierina che svetta sulle nostre spalle a sostituire i soliti palloncini. Appena esco fuori dal campo mi sento chiamare per nome, è Monica una amica blogger italiana che vive a Dublino, è venuta nella città del santo alla conquista della Maratona e di un PB che è nelle sue potenzialità.Abbiamo modo di salutarci e discutere qualche minuto prima di imboccare la strada delle gabbie dove numerosi runners sono già incolonnati.Non ritrovo la solita euforia degli scorsi anni, forse sono io a non percepirla perchè il forte raffreddore dell'ultima settimana temo che mi condizionerà assai, il mio collega pace-maker si chiama Maurizio, non lo conosco (e ad onor del vero fino alla fine rimarremo illustri sconosciuti senza fargliene una colpa).Il colpo di pistola dello starter giunge anonimo, manca la carica degli ultimi minuti che tanti speaker riescono a dare. Conosco la strada ormai a memoria, ogni curva, il posizionamento di ogni ristoro, le piccole difficoltà rappresentate dai cavalcavia; metto l'automatico sul ritmo dei 4'15'' e si va.Il gruppo alle nostre spalle è foltissimo, più volte qualcuno mi tocca le scarpe, è una sensazione fastidiosa che in altre occasioni mi avrebbe fatto innervosire ma in questo caso giudico inevitabile, invito ad allargarsi sulla carreggiata che è tutta a nostra disposizione.Già dai primi km qualcuno ad ogni split chilometrico comincia a contestare il ritmo, l'avvento dei Garmin satellitari ha sconvolto la percezione della corsa per molti resi schiavi dalla tecnologia. Nonostante le mie gambe sentano un ritmo costante e il mio cronometro segni continuamente 4'15''-4'16'', un podista si ostina a rimproverarci di andare veloci (non gli è venuto il dubbio che il suo aggeggio fosse starato).Transitiamo al decimo km in perfetta media, alla mezza maratona il nostro passaggio è in 1:29'54'', quando qualcuno contesta che saremmo 5 secondi in anticipo la mia pazienza finisce (5 secondi in 21 km sono un tempo impercettibile per le possibilità umane anche dei campioni).Ancora il gruppo è molto folto, al fianco qualcuno mi porge parola, sono in gran parte podisti sconosciuti, ce n'è uno con il quale ho corso anche a Torino due settimane orsono, c'è Cristian altro amico blogger che si fa riconoscere (scoprirò solo alla fine che è riuscito a stare con noi solo 30 km).Intuisco che il caldo comincia a farsi sentire, la mia condizione fisica debilitata si avverte nelle gambe, la mia corsa da pace-maker si trasforma in quella di un podista vero che deve spremersi per mantenere il ritmo e cercare di portare al traguardo il maggior numero di runners possibile.La collaborazione con il collega pacer è "amorfa", certamente molto differente della sintonia di Torino con Enrico, o di quella di tante altre occasioni con Gianluigi, colgo le occasioni dei capannelli di pubblico per accumulare energie nervose, traggo stimolo dai "cinque" che raccolgo per strada dai bambini.Arriviamo nel centro di Padova, un leggero vantaggio accumulato ci mette al riparo da sorprese, i compagni di viaggio sono ormai pochi, alle nostre spalle il vuoto, il folto del gruppo è stato vittima della calura o forse di aver osato oltre i propri limiti.L'ultimo km nel centro di Padova sul pavimento sconnesso fatto di pietre e sanpietrini non è il massimo per le caviglie ma gli ultimi duecento metri in Prato della Valle sono il premio a quest'altra avventura. Lo speaker Mutton "cala l'asso" celebrando a gran voce il nostro arrivo di pacer puntualissimi, i complimenti di Massini ma soprattutto il "grazie" di coloro i quali hanno coronato il sogno di abbattere il muro delle 3 ore sono la giusta ricompensa al nostro servizio.Con il tempo di 2:59'38'' porto a termine la mia 144^ maratona, con questa sono 103 sotto le tre ore.

Degli altri compagni di viaggio Anna e Renato terminano in 4.18.28, questo tempo significa che ancora una volta Anna è riuscita a migliorarsi, Gianpaolo nonostante i crampi nel finale ottiene anche lui un miglioramento di 4 minuti fermando il cronometro in 3.36.44.
Giungono al traguardo con tempi che ripagano ampiamente anche Monica e il direttore di http://www.podisti/ Fabio Rossi.

7 commenti:

Andreadicorsa ha detto...

bravo!!!! ci vediamo domenica a trieste, stavolta tocca a me fare il pace maker assieme a gianni.

monica ha detto...

sei piu' preciso di un orologio svizzero!! ma come fai??
mi dispiace che non sia stata una bella esperienza come lo e' stato di solito. per dire la verita' anche per me non e' stata una bella esperienza anche se e' organizzata benissimo!!!! ma non penso la riferei!

Paolino73 ha detto...

Complimenti!!
Sei precisissimo come pace-maker,bravissimo a ripeterti a questi livelli a distanza di 15 giorni da quella di Torino.

albertozan ha detto...

Grande Antonio, anche per la pazienza con certi runner...ciao!!

Mathias ha detto...

complimenti per il self control antonio..e spero che a trieste il tuo stato di salute sia migliore. Vivere in un mondo ovattato(ne so qualcosa in questo periodo) e raffreddato non è il massimo..ti appiattisce tutte le sensazioni

Ezio ha detto...

Bravissimo!! Ho avuto il piacere di stringerti la mano prima della partenza a Vedelago...e poi te ne sei andato. Bravo.

l'emerodromo ha detto...

Primo: Complimenti!


Secondo: se sei in foto con Mauro Ongaro vuol dire che sei anche tu un cavallo pazzo! :)