Sommacampagna (VR)
8 maggio 2005
Anche quest’anno a Sommacampagna si stabilisce un nuovo record di partecipanti e soprattutto con una altissima percentuale di arrivati al traguardo.
Segno che questa maratona mantiene le promesse e soddisfa le aspettative degli amatori che ogni anno sempre più numerosi vi partecipano, anche se, a dire il vero in questa edizione è mancata un po’ di bagarre nelle prime posizioni tanto che Zenucchi ha condotto praticamente una gara solitaria staccando di molti minuti il secondo. Anche fra le donne, seppur giunte con distacchi limitatissimi, il livello medio era leggermente inferiore rispetto alle precedenti edizioni… ma questo è solo un fatto secondario.
Tutti gli aspetti organizzativi sono curati al massimo, a partire dalla consegna del pettorale al mattino con la possibilità di pagamento anche in contanti per i ritardatari, il pacco gara consistente in una confezione di 6 bottiglie di vino del Custoza, un pacco di pasta, un pezzo di formaggio, maglietta e bandana, viene consegnato al termine della gara previa riconsegna del chip.
Il pasta-party al termine della corsa è la ciliegia sulla torta, in ambiente confortevole, con un bicchiere di vino e acqua a volontà si ha la possibilità di mangiare gratuitamente primo e secondo e di trascorrere un po’ di tempo con gli amici.
Spogliatoi e docce sono ubicati a poche centinaia di metri, nei pressi di un ampio parcheggio, il percorso poi offre la possibilità di apprezzare il meglio della zona attraversando bellissimi posti compreso uno stupendo borgo affollato di turisti, il lungo Mincio rappresenta una chicca con la sua lunghissima pista ciclabile che fa ammirare sulla propria destra il tranquillo fiume e sulla destra tanto verde.
Se proprio volessimo trovare un appunto sarebbe nella “povertà” di alcuni ristori nel finale e la presenza di qualche auto, comunque ben “governata” dai numerosi volontari presenti sul percorso.
Affiancata alla gara maschile e femminile anche come di consueto la classifica per coppie miste, per coloro che abbiano voluto partecipare alla festa ma da non competitivi anche distanze più brevi fra le quali abbastanza partecipata la 21 km.
Per quanto riguarda la mia gara si trattava di una ulteriore tappa di avvicinamento all’obiettivo della 100 km del Passatore di fine mese; dopo la grande fatica di una settimana fa nella 6 ore oggi c’era ben poco da chiedere alle gambe, solo il sacrificio di correre in tranquillità per dar modo all’animo di apprezzare tutto il contorno.
Ed è appunto per il contorno che sono giunto qui a Sommacampagna sottoponendomi alla consueta sveglia all’alba, pur avendo a poca distanza da casa una maratona (Trieste).
Come avrei potuto mancare sapendo che c’erano tanti amici del sito, fra i più attivi che ne animano la chat, il forum e con i quali è sempre un piacere rincontrarsi?
Salutati prima dell’avvio i vari Antonio e Fabio Rossi, Stefano Morselli, Cosetta e Bartolini ognuno impegnato in ruoli “di sostegno” mi avvio alla partenza in compagnia di Valentina Gualandi che oggi sarà al mio fianco nei primi 11 km sfruttando il fatto che il percorso della 21 segue quello della maratona, si tratta per lei di un allenamento e per me dell’occasione di correrle accanto partendo ad un ritmo leggermente più lento per poi andare in progressione.
Partiti nel gruppone siamo stati costretti a risalire molte posizioni, ma ben presto abbiamo trovato un buon feeling sollecitato dai frequenti saliscendi che caratterizzano questo percorso; se proprio bisogna soffrire a correre meglio soffrire in buona e bella compagnia piuttosto che in solitario, peccato che quegli undici km siano volati in un baleno.
Subito dopo averla salutata e lasciata per la sua strada ho incrementato leggermente il ritmo iniziando la mia rimonta, sui compagni che mi erano davanti,poco prima del 20° km ho superato Marco Stracciari partito allegramente conscio di essere a corto di preparazione ma già in leggera crisi (che non sia stato sufficiente il …..carico di carboidrati degli ultimi tre giorni?); sono transitato a metà gara in 1:30’36’’.
Pochi km dopo sono stato costretto ad un Pit-Stop di circa un minuto che ha interroto la mia progressione; davanti a me vedevo Max Cortella che ho raggiunto dopo alcuni km e con il quale abbiamo affrontato un pezzo di strada assieme facendo un tira e molla che dimostra le nostre differenti caratteristiche di corsa (lui molto efficiente in salita tanto da staccarmi con una facilità disarmante, io più regolare ed efficiente in piano). Abbiamo tirato forte ma eravamo consci che oggi sarebbe stata dura correre sotto le tre ore, troppo impegnativo il percorso e troppo piene di km le nostre gambe.
Ho perseguito l’obiettivo delle under-three-hours fino all’ultima salita del 38° km quando ho compreso che ormai era impossibile tanto che nonostante abbia tirato al massimo sono giunto sul rettilineo di arrivo molto affaticato e sprintando ho strappato un soddisfacente 3:00’58’’ (galeotto fu il cagotto! mi sono mancati esattamente quei secondi persi ai box).
Ma a rincuorarmi la consegna della tradizionale medaglia dalle mani di Valentina con bacio annesso e parole di conforto per l’immane fatica che segnava il mio volto.
Nel dopogara le solite chiacchere: sui ritmi improbabili dell’amico Accarino che parte spesso troppo forte; sullo stato di forma precario di Luca Salardini che continua a cercare conferme per giustificare la partecipazione al Passatore; la proposta della bella Serena Razzolini di affrontare la gara in coppia; i rimproveri della mamma di Tex71 per aver tenuto un ritmo troppo elevato in partenza; tutti poi a mangiare in attesa che lo speaker annunciasse l’arrivo di Sabrina bagheera Tricarico l’unica in grado di concludere una maratona fresca, pimpante, non sudata come se avesse fatto una passeggiata.