Nessuno può sentirsi sicuro di vincere, al momento di partire. Non si può star certi nemmeno di arrivare fino in fondo. La maratona è l'unica gara che si può perdere anche correndo da soli.

Perle di saggezza

Se vuoi correre, corri un miglio. Se vuoi conoscere una nuova
vita, corri la Maratona!


Emil Zatopek (citazione segnalatami da Giovanni Chessa)

Me medesimo in numeri

213 MARATONE corse



PB 2:36'28'' 08.10.2000 GoldMarathon Cesano Boscone (MI)







un centinaio di MEZZE corse



PB 1:13'09'' 01.10.2000 Udine







cinque 6 ORE




PB 73,096 km (Buttrio 2014)







cinque 100 km (4 Passatore)



PB 8:51'28'' giugno 2005 in pista Fagagna (UD)



PB Passatore 9:09' 2004 Firenze-Faenza







una 12 ORE



PB 119,571 km
31-08-2014 Passons (UD)







3000



PB 9'39'' San Vito al Tagliamento (PN)







5000



PB 16'27''







10000



PB 35' 36''







3 VOLTE IRONMAN FINISHER






domenica 10 agosto 2008

Maratona di Helsinki 2004

Sabato 21 Agosto 2004.

Nel calendario internazionale delle maratone il mese di agosto risulta essere il più avaro di appuntamenti per ovvi motivi legati alle condizioni meteorologiche nel nostro emisfero; tanto più il calendario italiano.Bisogna spostarsi nei paesi nordici per trovare condizioni climatiche accettabili che permettano sforzi di elevata intensità e durata che non mettano a repentaglio la salute dei maratoneti.Una buona opportunità è rappresentata dalla Maratona di Helsinki che offre l’occasione di unire la disputa di una gara con condizioni ottimali al dilettevole del conoscere un paese lontano dalle nostre latitudini.Quest’anno ho deciso quindi di interrompere la mia vacanza al caldo sole delle spiagge salentine, inserendo un intermezzo sulle rive del Mar Baltico; solo pochi giorni, ma sufficienti a rendere viva l’attesa dell’evento e a stimolare la fantasia.La differenza di clima si è dimostrata subito notevole sin dal nostro arrivo in Finlandia: le giornate trascorse ad Helsinki sono state un continuo alternarsi di temperatura variando dal vento, alla pioggia, gradevole sole verso metà giornata, per poi riassaporare il fresco verso sera.Come succede sempre nelle trasferte all’estero i giorni precedenti la gara sono dedicati alla visita della città e naturalmente non si risparmia sui km da percorrere, e volendo assaporare la cucina locale ci si lascia trascinare da pietanze e cibi poco consoni alla tradizionale dieta del maratoneta.Anche in questo caso è stato così: venerdì abbiamo girato, io e mia sorella che mi aveva accompagnato, visitando tutto il centro della città con palazzi sette-ottocenteschi ottimamente conservati; numerosi parchi urbani cittadini che rappresentano con le loro grandi superfici un fiore all’occhiello della capitale finlandese, tutti ben rasati e tenuti alla perfezione, e poi km e km di piste ciclabili.Entrando nel clima della gara, nonostante si tratti di una maratona che vede al via circa 7000 podisti, si avverte sin dall’arrivo nei pressi dello Stadio Olimpico che l’organizzazione seppur curata nei minimi dettagli non è di quelle roboanti: non ci sono grandi palloni e tabelloni pubblicitari, lo stesso stand di una nota marca di abbigliamento sportivo è della consistenza di quelli che si vedono nelle nostre medie maratone, all’interno dello Stadio Olimpico solo una decina di piccole aziende hanno allestito il loro piccolo stand, vi sono pochissimi volantini pubblicitari di altre maratone.Il ritiro pettorali, quindi ben suddiviso, per gruppi di numeri, diventa molto agevole e rapido tanto più che nella sezione dedicata ai podisti stranieri vi è una addetta che conosce abbastanza bene l’Italia che ci accoglie con molto calore.D’obbligo scattare diverse foto sugli spalti dello Stadio che fu la culla delle Olimpiadi del 1952, che vide le gesta del grandissimo Paavo Nurmi e che l’anno prossimo ospiterà i mondiali di Atletica leggera. Proprio questo appuntamento, purtroppo, ci impedisce di terminare la nostra fatica della maratona all’interno dello Stadio, com'era nelle precedenti edizioni, a causa dei lavori in corso per la sistemazione della pista di atletica.Nello spiazzale antistante lo Stadio è localizzata la statua dedicata a Paavo Nurmi, proprio in questo punto prenderà il via la maratona: anche in questo caso diventa d’obbligo una foto a braccetto dell’eroe nordico della corsa di lunga distanza.L’appuntamento per la partenza è fissato per le ore 15 di sabato 21 agosto. Ci si ritrova tutti sugli spalti dove è possibile prepararsi indossando l’abbigliamento consono alla gara e dove è posto il deposito bagagli, rigorosamente incustodito, nel senso che ognuno deposita la sua sacca dove vuole e poi nello stesso punto la ritroverà al termine.Per fortuna le condizioni atmosferiche pessime della prima mattinata, e che non lasciavano presagire nulla di buono per il pomeriggio, sono mutate lasciandoci anche qualche spiraglio di sole fra le incombenti nuvole grigie.Si cerca di allungare lo sguardo nella speranza di incontrare qualche amico che so essere presente alla gara, lancio anche qualche urlo, cercando di richiamarne l’attenzione e in questo modo faccio conoscenza con un podista brindisino (Diana) che è accompagnato dalla moglie, del romagnolo Luciano Bigi con il quale quest’anno mi sono incrociato più volte sulle strade d’Italia, di Max Cortella con il quale ho fatto colazione in mattinata non riesco a scorgere la sagoma, dopo un po’ appare un papero giallo di peluche retto da una bella donna riminese e questo è il segno di riconoscimento della presenza del gruppo di Luisanna, Alfredo Sboro e di tutti gli altri romagnoli che hanno trascorso già alcuni giorni visitando una parte della Russia.Altre foto all’interno dello stadio, un in bocca al lupo e tranquillamente ci si avvia alla partenza dove aleggia una calma che non è solo apparente ma reale, non sono allestite gabbie per separare i podisti in ordine di numero, solo alcune scritte con indicati i tempi previsti: ad ognuno è lasciato il buonsenso di collocarsi nella posizione più adatta alle proprie potenzialità. E funziona! Nessun accapigliarsi, tutti tranquilli attendiamo lo starter che scandisce nomi e tabelle dei favoriti in finlandese e in inglese, trattando con un occhio di favore gli italiani che evidentemente sono uno dei gruppi più numerosi.Posizionati sulla linea di partenza, mi trovo in prima fila, accanto ai big fra i quali spicca il grande Giorgio Calcaterra che indossa il pettorale numero 1 quale vincitore della scorsa edizione, lo chiamo e ci salutiamo augurandoci a vicenda in bocca al lupo.Sin dai primi km si imboccano lunghi viali, si viaggia sfruttando la tranquillità di ampi marciapiedi e piste ciclabili, ma vi sono pochissimi tratti veramente pianeggianti, continuamente si alternano salite e discese che non hanno pendenze enormi ma comunque impegnative.Subito raggiungo Max Cortella e con lui, dandoci il cambio o correndo affiancati facciamo una decina di km ad un ritmo sotto i 4’ al km; tanti ci sfilano, sfruttano al massimo la freschezza dell’inizio ma io so che qui più che altrove bisogna conservare energie per il finale.Inizio la mia rincorsa all’inseguimento di un gruppetto numeroso dove vi sono le prime tre donne scortate da un ciclista con bandierina rossa, ne raggiungo due e con una di loro percorro 3-4 km permettendole di staccare la terza.Riesco a mantenere costante il ritmo nonostante i continui saliscendi, approfitto di tutti i ristori, numerosissimi, oltre i previsti per regolamento, ben forniti e organizzati.Attraversiamo tanti ponti approdando su piccole isolette, continuamente circondati dal verde e da un pubblico numeroso e soprattutto molto caloroso che non lesina incitamenti e applausi. Spesso ci si incrocia con gli altri podisti che sono più indietro, occasione per dare un’occhiata alla ricerca del volto conosciuto, della casacca italiana, della voce familiare per dare e ricevere incitamenti e forza.Transito alla mezza in 1:23’18" e continuo il mio inseguimento alla prima donna, una keniana, che raggiungo e supero di slancio dopo i trenta.Gli ultimi km sono molto impegnativi, le salite diventano più ripide, diversi pagano molto cara l'eccessiva esuberanza iniziale; al 40° ci si inerpica lungo un pendio che sfianca anche i più tenaci, ma le ultime energie si devono spendere nell’ultimo km anche questo molto impegnativo.Al 41° incrocio Giorgio Calcaterra che dopo aver concluso la sua fatica, ritorna indietro per accompagnare la sua donna anche lei presente alla gara.L’ultimo tratto di gara si svolge attorno allo Stadio e il rettilineo finale porta sotto lo striscione d’arrivo posto nell’antistadio: lo speaker annuncia il mio nome al numeroso pubblico presente. La mia gara si chiude in 2:52’19" al 35° posto assoluto, terzo degli italiani; sono molto soddisfatto perché il percorso era veramente impegnativo e il vento spesso ci ha disturbato anche se temperatura ed umidità erano ideali per correre.Individuo il papero giallo di Luisanna che attende con mia sorella l’arrivo di tutti noi, dopo aver ritirato la splendida medaglia che mi viene consegnata come meritato premio per la mia fatica, mi avvio verso le docce che distanti oltre 500 m rappresentano una ulteriore meta da raggiungere anche in questo caso bisogna superare un bella asperità altimetrica.Si può usufruire anche della sauna nello stadio del nuoto, ma dopo aver aperto la porta e vista la presenza di 5 uomini nudi, accucciati all’interno di essa, realizzo che è meglio avviarsi verso la zona-arrivo per riidratarmi, recuperare le energie spese e godermi l’arrivo di tanti amici che ancora devono concludere la loro fatica.Accogliamo con tanti incitamenti Alfredo al suo arrivo, e poi, in attesa che anche lui si rimetta in sesto ci godiamo il clima festoso.Al rientro in albergo una meritata foto con tanto di medaglia con l’amico leccese Oronzo Candido conosciuto in aereo che ha esordito in maratona con un buon 3:44’ e che ha ampio margine di miglioramento.La gara è stata dominata da tre russi che si sono spartiti le posizioni del podio, al 4° e 5° posto i nostri Mostafa Errebbah e Giorgio Calcaterra. Dei 5700 arrivati ben 63 sono italiani e molti altri si sono ritirati avendo concepito questo viaggio più dal punto di vista turistico che podistico, la maratona non si improvvisa, ma è una buona occasione per conoscere il mondo e l’umanità.Fra gli aspetti che mi hanno colpito di questa trasferta senza dubbio le distese di verde nel centro della capitale, le tante piste ciclabili, la birra che scorre a fiumi nei locali e nelle strade della fresca estate finnica e il sorriso, la voglia di vivere e di conoscere di una podista cinese che appena ci ha riconosciuto essere italiani ha preso a parlare cercando di invitarci per un viaggio in Cina per conoscere un altro universo.La mia 14^ maratona stagionale è conclusa, ora si va verso i numerosi impegni autunnali all’inseguimento della centesima candelina (ora sono a 94) che è il prossimo grande obiettivo.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Esauriente ed esaustivo come sempre!