Nessuno può sentirsi sicuro di vincere, al momento di partire. Non si può star certi nemmeno di arrivare fino in fondo. La maratona è l'unica gara che si può perdere anche correndo da soli.

Perle di saggezza

Se vuoi correre, corri un miglio. Se vuoi conoscere una nuova
vita, corri la Maratona!


Emil Zatopek (citazione segnalatami da Giovanni Chessa)

Me medesimo in numeri

213 MARATONE corse



PB 2:36'28'' 08.10.2000 GoldMarathon Cesano Boscone (MI)







un centinaio di MEZZE corse



PB 1:13'09'' 01.10.2000 Udine







cinque 6 ORE




PB 73,096 km (Buttrio 2014)







cinque 100 km (4 Passatore)



PB 8:51'28'' giugno 2005 in pista Fagagna (UD)



PB Passatore 9:09' 2004 Firenze-Faenza







una 12 ORE



PB 119,571 km
31-08-2014 Passons (UD)







3000



PB 9'39'' San Vito al Tagliamento (PN)







5000



PB 16'27''







10000



PB 35' 36''







3 VOLTE IRONMAN FINISHER






sabato 31 maggio 2008

Passatore. le prime notizie

Grande Calcaterra!!!! Dal sito della Championchip apprendo che ha vinto in 6:37.45.
  • Calcaterra Giorgio 6.37.45
  • Boffo Marco 7.00.43
  • Izmailov 7.03.47
  • Khudyakov 7.06.22
  • Caroni Francesco 7.13.04
  • Rigo Andrea 7.22.59
  • Vishnyagov 7.31.43

Friulani al traguardo:

  • Villani Gerardo 8.50.45
  • Battocchio Roberto 8.53.45
  • Massarenti Paolo 9.06.33

venerdì 30 maggio 2008

Domani il Passatore

Anche quest'anno sarò assente alla gara meno gara che ci sia, alla avventura più affascinante che abbia mai affrontato in questi anni di corsa. Mi sono ripromesso di ripresentarmi al via solo quando sarò in grado di sfidare il Passatore a tempo di record personale, troppo dura rischiare un altro ritiro per mancanza di preparazione. Mi accontenterò di seguire i tanti amici friulani che sono presenti dei quali parlo nell'articolo che si può leggere cliccando sul banner sottostante:

e poi ci saranno i tanti amici non del FVG tra i quali uno, Andrea Rigo potrebbe regalare grandissime sorprese, in campo femminile una bella sorpresa potrebbe anche arrivare dalla umbra Roberta Elia.

Appuntamenti weekend 30 Maggio- 2 Giugno

giovedì 29 maggio 2008

Riposo: era ora.

Era da tantissimo che non dedicavo il giovedì al riposo e dopo la gara di domenica scorsa che avevo terminato con le gambe provate proprio ci voleva forse. Lunedì avevo fatto un allenamento defaticante al parco in compagnia con gli ultimi 2 giri corsi in progressione, martedì altro progressivo partendo da 4'45'' ad arrivare al 3'45'' finale ma salendo lentamente. Mercoledì i miei amici avevano in tabella lavori di ripetute ai quali io "mi piego" molto difficilmente, inoltre continuava a persistere il leggero fastidio alla parte posteriore della coscia destra, quasi al livello del ginocchio, per cui ho rinunciato alla compagnia e me ne sono stato da solo. Dopo 5 giri mi ha raggiunto Dino, un ragazzo che corre al parco, con il quale non ho grande feeling, (come si suol dire buon giorno e buona sera) mi sono attaccato a lui ed ho fatto 2 giri sotto i 4' al km, lui si è fermato ed io ho fatto il mio ottavo e ultimo giro a 3'54'' di media. Complessivamente ho concluso l'allenamento con un 5000 finale abbondantemente sotto i 20'. Che dire? Tanto meglio un 1X5000 che 5X1000 allo stesso ritmo. Domani mattina si riprende ma senza strafare per domenica mi aspetto una gran gara sul lago di Cavazzo, è sufficientemente lunga (9 km) e decisamente impegnativa.

lunedì 26 maggio 2008

Corse in circuito e partenze differenziate

Molto spesso per noi podisti l'appuntamento domenicale con la gara si esaurisce in pochi minuti, un'oretta per esagerare. Naturalmente non parlo della gara in sè ma di tutto ciò che la circonda.Spesso e volentieri le operazioni preliminari - iscrizione, sistemazione del pettorale, breve riscaldamento, spunta - sono momenti da condividere con qualche amico ma questo non vale per tutti perchè moltissimi arrivano agitati a questa operazione oppure usano arrivare in ritardo sul luogo della gara e quindi sono costretti a far tutto in fretta. I pochi minuti prima che lo starter esploda il colpo di pistola (quando c'è, altrimenti ci si accontenta di un fischio) sono l'inizio ma segnano anche lo stop al clima gara, una volta partiti sfido chiunque a dichiarare di poter godere della fatica, dello stringere i denti, di riuscire a dominare le gambe che da un certo punto in avanti cominciano a diventare ribelli agli ordini della testa, finchè in alcuni casi eccezionali anche la testa esprime le sue perplessità sulla convenienza di continuare.Questo discorso vale soprattutto per le gare veloci, quelle che si esauriscono al di sotto dell'ora, al massimo fino alla mezza; nelle gare di lunga lena qualcuno, forse, se è abbastanza esperto riesce ad apprezzare l'ambiente circostante nella prima parte della gara.Dopo l'arrivo ci si concede qualche minuto per scambiarsi impressioni, raccontare della tal progressione, rammaricarsi della partenza veloce, esaltarsi per lo sprint vinto, lamentarsi per quello inesorabilmente perso. Tutto questo però è limitato al proprio limitato orizzonte, si ha l'impressione di correre sempre con una decina di avversari (quelli che orbitano nel proprio ordine di tempo); dei primi nemmeno a parlarne: o sei di quelli altrimenti li vedi sulla linea e poi li ritrovi già freschi e spesso "docciati" quando tu hai appena finito di sputar pallini per tagliare quel traguardo. Gli ultimi, poi, nemmeno a parlarne. Della gara femminile spesso lo stesso speaker riesce a difficoltà a capirne l'evolversi e non è raro che sfugga l'arrivo di una delle prime nell'anonimato dell'affollamento dei transiti sotto lo striscione d'arrivo.Tutte queste premesse per dire che ieri a Nimis (UD) è successo qualcosa d'altro. E' successo che le gare fossero distinte in maschile e femminile con partenze separate, in questo modo chiunque lo abbia gradito ha potuto seguire la gara "dell'altro sesso", incitare i propri compagni di squadra, sostenerli quando la fatica cominciava a delinearsi sui loro volti, spronarli all'ultimo sforzo, spingerli nello sprint finale.La gara in circuito da 5 km da ripetersi due volte con diversi "punti di contatto" del circuito stesso hanno permesso a chi lo volesse di godersi la corsa ammirando il gesto dei podisti (ed in qualche caso anche il/la podista che esprime il proprio gesto) ripetutamente.Anche chi correva riusciva a vedere la propria gara nei tratti in cui il circuito offriva un lungo andata-e-ritorno, scambiarsi un saluto in questi casi è doveroso anche se non tutti sono in grado di rispondere.Ne è venuta fuori una gara di 10 km lunga più di due ore.Altro momento molto interessante il pasta party finale in un luogo molto ampio, seduti comodamente apprezzando si la pasta ma senza mancare di bagnare la gola asciutta con abbondante birra a buon prezzo (e anche questo non è un dettaglio da trascurare); tutto questo in attesa delle premiazioni. Si tratta spesso in questi casi di una passerella noiosa e amorfa durante la quale sfilano podisti stanchi di aspettare e spesso pochi "sopravvissuti" ritirano per i propri compagni di club.In questo caso lo spirito goliardico del ben noto Claudio Moretti (protagonista di uno spettacolo teatrale intitolato "Maratona di New York" nel quale recita per un'ora e mezza sempre correndo) ha tenuto viva la platea e reso giocoso anche questo momento.Questo precedente forse non è da buttare subito nel dimenticatoio per gli organizzatori delle gare qui in Friuli, chissà che non sia una ulteriore spinta ad allargare "il nostro bacino di utenza".
Per la cronaca e per chi fosse interessato grazie alla pazienza e al lavoro di alcuni amici sono disponibili sul sito www.atleticabuja.it ma anche su http://margantonio.blogspot.com/ quasi 900 foto della manifestazione da poter visionare ed eventualmente scaricare gratuitamente.
Il merito di questa fantastica giornata va sicuramente ascritto a tutti coloro che hanno contribuito alla buona riuscita, al Presidente Battigello, a tutti coloro che hanno dato il loro apporto al ristoro, a montare e smontare la logistica, ad allestire le premiazioni, a misurare il percorso, non faccio alcun nome perchè sicuramente dimenticherei qualcuno.Un pensiero mi sento di rivolgere a tutti i compagni di squadra perchè lungo il circuito ho sentito tanti incitamenti che venivano "dalle nostre donne" che erano in attesa di partire alle quali probabilmente non ho avuto neanche la forza di rispondere con un cenno, gli incitamenti si sono sprecati anche tra noi uomini "negli incroci".L'ottimo risultato complessivo della società che si è classificata prima in campo maschile sia tra gli amatori che tra i master e seconda nel settore femminile forse trae ragione proprio da questo spirito di corpo oltre che dai meriti dei singoli che peraltro si sono espressi ottimamente conquistando diversi titoli regionali e piazzandosi nelle prime posizioni.Al di là dei risultati che rimangono nell'albo d'oro come si può non stigmatizzare lo sprint all'ultimo respiro di Christian Pitussi, l'arrivo con le ultime forze di Chiara Trevisan che subito dopo si è accasciata abbandonando il campo di battaglia in barella, il rettilineo finale di Cristina Comin a battere un avversario fantasma che si chiama Comin Cristina, l'ultimo km da incorniciare di Laura Ursella capace di infliggere 19 e 26 secondi alle avversarie e poi...e poi...Grazie per tutto questo, sono orgoglioso di far parte di questo gruppo.

domenica 25 maggio 2008

Camp. Reg. 10 k a Nimis(UD)

Oggi a Nimis si è corso il Campionato Regionale dei 10 km su strada; il percorso non era dei più agevoli anche perchè in quel comune è molto difficile selezionare un tratto così lungo senza difficoltà. Ottima scelta quella di optare per un doppio giro di 5 km, vi erano anche due tratti sterrati resi difficoltosi dalla pioggia caduta nei giorni scorsi, certamente da rivedere sarebbe la lunghezza complessiva che ammontava a 10,2 km (più o meno). Altra buona iniziativa quella di fare due gare distinte, maschile e femminile; in questo modo è stato possibile godersi la gara degli atleti dell'altro sesso e inoltre un paio di tratti di strada da percorrere in andata e ritorno permettevano di vedere anche gli taleti della propria gara. Proprio in questi tratti ho ricevuto tantissimi incitamenti, solo ad alcuni di loro ho avuto la forza di rispondere, stavo correndo veramente a tutta. Sono partito nel folto del gruppo, un po' perchè mi sono avviato verso la partenza in ritardo, un po' per scelta così che ho evitato una partenza eccessivamente veloce che avrebbe potuto danneggiarmi; primo km in 3'36'' trascorso a scartare podisti e prestando molta attenzione a non inciampare. Nel secondo km la strada si fa più agevole ed il mio split si ferma a 3'20'', nel tratto di sterrato recupero diverse posizioni spingendo decisamente, ancora davanti a me ci sono diversi dei miei "compagni di viaggio" cioè coloro che di solito viaggiano alli stessi miei ritmi. Prima del transito al km 4 ne ho già ripresi un bel po'; la salitella che i miei amici mi avevano detto insidiosa non si dimostra tale anzi mi dà la possibilità di un ulteriore recupero. Transitando dal traguardo mi becco un'altra bella dose di incitamente dalle donne mie compagne di squadra che non lesinano i loro "vai Antonio", mi rendo conto che il secondo giro sara duro; non ne ho per fare una gara in progressione auspico solo in una buona tenuta tanto so che altri "avversari" cederanno.

Intorno al sesto km mi supera Maurizio Pitau, un MM50 di quelli terribili, è un portento riesce ad andare in progressione sempre e comunque, accenno a stargli dietro ma intuisco che 3 km sono ancora lunghi e il rischio sarebbe maggiore dell'eventuale utilità. Mi propongo solo di mantenere la posizione; prima dell'ultimo km adocchio un paio di podisti che forse "fanno al mio caso" uno dei quali è Polano con il quale più volte quest'anno abbiamo gareggiato per la posizione. Ad un km dalla fine lancio un attacco, una progressione lenta ma inesorabile; cedono sia Polano che Dalla Torre. Allo split del 10° km il mio cronometro segna 36'27'' (nel secondo giro ho impegato 20'' in più), non potevo pretendere di più. Gli ultimi 200 m (e passa) sono uno sprint con me stesso e contro un ipotetico avversario che potrebbe arrivare da dietro ed in effetti arriva e non c'è nulla fare mi supera inesorabilmente.

Finisco la mia gara in 37'17'' (3'39'' di media) al 43° posto assoluto su 489 atleti. Per la cronaca la gara è stata vinta da Giovanni Iommi con 32'52''. In campo femminile una bella gara a tre fino al nono km quando la mia compagna di squadra Laura Ursella ha sferrato un attacco che ha fiaccato le sue due compagne di fuga (Giurissa e Gobbo) alle quali in un km ha rifilito rispettivamente 19 e 26 secondi. Chapeaux!!!

Nella classifiche per Società la mia squadra, Atletica Buja vince in campo maschile sia la classifica Amatori che Master mentre arriva seconda in campo femminile in entrambe le categorie per pochissimi punti di distacco. Grazie anche alla grande collaborazione di Andrea Marchiol, oggi in veste di fotografo, posso mettere a disposizione ben 460 foto della gara che si possono visualizzare ed eventualmente scaricare cliccando i 4 album al lato. Le classifiche sono consultabili sul sito di Coppa Friuli.

sabato 24 maggio 2008

Scacco al maratoneta

Immagine di Scacco al maratoneta Dalla seconda di copertina: Doping, sudore e sogni nella leggendaria avventura di Dorando Pietri, il maratoneta che nelle olimpiadi del 1908 si vide strappata sul traguardo la vittoria che il mondo intero gli aveva già riconosciuto. Cosa può accadere se un piccolo pasticciere veloce come il vento, l'inventore di Sherlock Holmes e un indiano della tribù Onondaga si incontrano sul percorso di una maratona olimpica? Di tutto. Questo racconto ricostruisce metro per metro, goccia di sudore per goccia di sudore una sfida dove, nella più entusiasmante disciplina olimpica, campioni leggendari si affrontano in una lotta silenziosa, solitaria e spietata come una partita a scacchi. Perché la maratona è una gara infinita con se stessi prima che con gli avversari, dove ognuno deve saper costruire la propria strada, che sarà imprevedibile come il cammino stesso della vita. Un viaggio nella maratona olimpica di Dorando Pietri, un racconto esaltante, a tratti persino troppo coinvolgente ed enfatico; una maratona da correre leggendo nella quale è impossibile fermarsi prima del traguardo. Ringrazio di cuore chi mi aveva segnalato questo libro e prima che lo potessi comprare me lo ha regalato e non in un posto qualunque, mi ha fatto la sorpresa di consegnarmelo alla fine di un allenamento nel "mio" Parco del Cormor.

Riporto alcuni passi che mi hanno preso e che non ho potuto non sottolineare.
Il traguardo nella maratona è un'Idea. Per questo correrla è prima di tutto un'esperienza spirituale, che insegna come il corpo non sia altro che la parte dell'anima sensibile alla forza di gravità. La maratona è un pensiero teso verso l'infinito, cui solo la tenacia, l'umiltà, il desiderio e la follia di un uomo, possono imporre il confine materiale di un arrivo. Nessuno può sentirsi sicuro di vincere, al momento di partire. Non si può star certi nemmeno di arrivare fino in fondo. La maratona è l'unica gara che si può perdere anche correndo da soli. Il maratoneta è egoista. Autarchico. Autosufficiente sino all'alienazione. Deve esserlo, perchè è l'unico modo per resistere ad un'immane fatica soliatria che può protrarsi per ora. Il maratoneta non si sente solo, si sente l'unico uomo al mondo. Il depositario di un segreto, il custode di un messaggio che egli stesso ignora, l'iniziato al fascino misterioso che risiede nella sua fatica meravigliosamente inutile. Ma che gli offre in cambio, qualcosa di incomparabile: dà un senso alla vita. Gli ordini di arrivo ricordano soltanto i vincitori, ma a riannodare quei fili, a rinnovare la leggenda sono in tanti. Tutti quelli che arrivano al traguardo. Tutti quelli che sanno faticare come bestie, pur rimanendo uomini. Dorando doveva vincere per loro. Per i disillusi, gli eterni sconfitti, per chi prendeva schiaffi che bruciavano sul viso e non potevano ribellarsi, per chi prendeva calci in culo anche da seduto. Era pronto a morire pur di arrivare in fondo alla sua strada, rinnovando il mistero della maratona , della corsa senza fine, della sfida dell'uomo ocn se stesso. Il suo petto incontrò il filo di lana e lo spezzò, cadendoci sopra a peso morto mentre veniva meno. Lo tennero in piedi, affinchè in piedi ricevesse l'ovazione della folla.

10 K

domani si correrà il campionato regionale 10 km su strada a Nimis (UD). questa distanza in Italia non viene tanto tenuta in considerazione, ancora di meno in Friuli; molto spesso viene allestita una gara specifica per disputare il campionato regionale mentre a mio giudizio potrebbe rappresentare un utile test, un momento di confronto sui propri standard. Nel nord Europa, nei paesi anglosassoni e anche negli USA questa distanza è molto più tenuta in considerazione seppure per esempio si usi come unità di misura il miglio si trovano spesso e volentieri gara denominate 10 K. Di seguito elenco le mie esperienze su questa distanza alcune su strada e quattro esperienze su pista (due delle quali, a Fagagna, di passaggio su una gara di ora in pista).
  • 10-09-1995 36'50'' Staranzano Strada
  • 26-06-1996 36'35'' S. Vito al T. Pista
  • 15-06-1997 36'06'' Fagagna Pista passaggio
  • 09-05-1999 34'20'' Staranzano Strada (misurazione dubbia)
  • 20-06-1999 36'03'' Fagagna Pista passaggio
  • 13-05-2000 35'36'' Udine Pista
  • 13-04-2003 34'48'' Reana Strada
  • 14-05-2006 37'27'' Caneva Strada
  • 22-04-2007 41'51'' Prosecco Strada
  • 25-05-2008 37'17'' Nimis Strada (reali 10,2 km)

Manzano: 1^ prova Coppa Provincia di Udine

Gran bella gara stasera a Manzano, un acquazzone ha "allietato e contratto" il riscaldamento pre-gara ma al momento dello start c'è stata una tregua. Come al solito circuito di circa 1450 m. da ripetersi 3 volte. Ho concluso la mia prova con il tempo di 14'42'' che dovrebbe corrispondere ad un ritmo di 3'25'' al km ma soprattutto quel che più mi soddisfa ben 19'' meglio del 2006 quando mi sentivo in condizioni certamente migliori; primo giro sprint in 4'50'' poi secondo e terzo uguali in 4'56''. La posizione finale è 18° assoluto e 4° della mia categoria "B". Le classifiche complete ed ufficiali. Sono soddisfatto anche perchè comincio ad avvicinare qualche amico-avversario che fino a qualche mese fa vedevo da molto lontano. Speriamo di non aver speso molto in prospettiva del Campionato regionale di 10 km di domenica prossima.

venerdì 23 maggio 2008

IL FRIULI scrive

Oggi il settimanale regionale "IL FRIULI" nelle pagine dedicate allo sport pubblica un servizio sulla società alla quale sono tesserato, l'Atletica Buja. Gran parte del pezzo è dedicato al colore più che ad evidenziare in grandi risultati ottenuti dalla società nel suo complesso e dai singoli. Si dà quindi grande spazio al retrorunning di Ermacora e alla mie 100, ma comunque va bene lo stesso.

Naturalmente ci sono delle piccole inesattezze: mi si attribuiscono 100 maratone tutte sotto le 3 ore ma in effetti ne ho concluse 145 delle quali 104 sotto le 3 ore; inoltre un PB sul Passatore di 8:30' mentre in realtà ho 9:09'.

mercoledì 21 maggio 2008

Si parte per un lento ma poi...

Si parte per un lento ma quando ci si trova con un gruppo ben affiatato e con Margiotta nel mezzo molto spesso si finisce in progressione ad esaurire le ultime forze nell'ultima salitella del Parco prima di poter prendere l'ultimo split e scoprire che si è corso il giro più veloce. Niente di nuovo con confine orienatle ci sarebbe da dire; questo pomeriggio siamo partiti in 7-8 con l'intenzione di fare un lento intorno ai 4'30''-4'40'', una volta tanto eravamo tutti maschi, quindi i discorsi erano "altamente" culturali e l'ambient che in questo periodo fa da corollario al parco contribuiva per il resto. La primavera fa capolino seppur timidamente, la prova bikini si avvicina, il podismo fa sempre più proseliti, al Parco del Cormor ci sono in svolgimenti ben due corsi di corsa (frequentati in prevalenza da giovani donne) e noi "vecchi runners" gioiamo di questa inaspettata compagnia.

Tornando all'aspetto tecnico, la partenza è tranquilla, si parla e si va in tranquillità; i primi 5 giri (8,2 km) ad una media 4'30'' cazzeggiando. Dal sesto giro premo un po' il piede sull'accelleratore e transitiamo a 4'17'', faccio notare che si tratta del ritmo delle 3 ore in maratone che per molti dei miei amici rappresenta "il sogno" da realizzare o almeno da inseguire. So che qualcuno sta per finire il suo allenamento, incremento ancora qualche secondo ma poco tanto per farli finire in progressione, rimaniamo in 4 (Renato, Stefano, Michele ed io) sanno già che ora incrementeremo è il pegno che si paga ad essere miei compagni di corsa. Ottavo giro ultimo per loro che inizia con un deciso cambio, li sento ansimare, ma nessuno vuole mollare, nessuno osa fiatare (nel senso di parlare), bleffo al passaggio del km dicendo che andiamo a 4' al km, finiscono comunque tutti con un allungo finale alla media sull'ultimo giro di 3'48'' (per qualcuno di loro si tratta della migliore prestazione sul giro mai ottenuta al parco). Io proseguo per un nono e ultimo giro in solitario, sento che ora anche il mio respiro è affaticato ma le gambe rispondono bene, individuo davanti dei podisti da raggiungere, al passaggio sul mille sono a 3'38'' al km, ho ancora energie per un ultimo cambio. Termino il mio ultimo giro in 5'53'' che corrisponde a 3'35'' al km; dopo lo stop Adriano che era fermo al palo dove facciamo stretching mi dice che sulla salita finale mi ha visto sorridere, non so se sia vero o se si trattava di un ghigno di fatica. Sono soddisfatto di questo finale, rigenerato dopo una settimana fiacca; ora ci sono due gare brevi di 10 km, utili test per vedere cosa si potrà combinare a Jesolo ed impostare il ritmo di conseguenza. Questo allenamento che segue ai 16,4 km di ieri a ritmo lento è veramente confortante.

martedì 20 maggio 2008

Weekend 23-25 Maggio

Sicuramente è il Campionato regionale Master e criterium amatori di corsa su strada sulla distanza dei 10 km l'appuntamento più importante del weekend podistico regionale. Si assegneranno i titoli regionali individuali e quelli per società. I campioni regionali uscenti della edizione 2007 che si svolse a Prosecco sono:

  1. MF35 Veraldi Paola CUS Trieste
  2. MF40 Tauceri Valentina CUS Trieste
  3. MF45 Parrella Anna Atletica Buja
  4. MF50 Bandelli Gabriella Pentatletica Trieste
  5. MF55 Rizzotti Emiliana Atletica Buja
  6. MF60 Corelli Jolanda DLF Udine
  7. MF65 Turisini Patrizia Carniatletica
  8. MF70 Macovelli Mariuccia Atl. Trieste
  9. TF Venica Roberta G.M. Gorizia
  10. MM35 Della Pietra Lorenzo Carniatletica
  11. MM40 Tiussi Gilberto Atletica Buja
  12. MM45 Gressani Vittorio Libertas Carnia
  13. MM50 Michelis Mauro Marathon TS U.O.E.I.
  14. MM55 Vello Gianni Atl. San Martino
  15. MM60 Chionchio Matteo Olimpia Terenzano
  16. MM65 Peruzzo Tullio Atl. San Martino
  17. MM70 Pirozzolo Silvio G.P. ANPS Cervignano
  18. MM75 Magris Oliviero Atletica Trieste
  19. MM80 Pozza Claudio Amici del Tram de Opcina
  20. TM Tamigi Francesco Atletica Buja

  • Domenica 25 Maggio - Nimis (UD) Campionato regionale di corsa su strada 10 km

FIASP

  • - Pasian di Prato (UD) Camminata della Solidarietà km 3-6-13-16-18-21
  • - Opicina (TS) km 7-10-17
  • - San Vito al Tagliamento(PN) km 6-12

lunedì 19 maggio 2008

Maratonina di Lignano

Ecco il link per leggere qualcosa sulla prima edizione della Maratonina di Lignano e sulla classifica; questa edizione me la sono persa ma nella prossima occasione farò di tutto per esserci (celebrazioni permettendo).

domenica 18 maggio 2008

Marcia degli asparagi e Inter

Impossibilitato a gareggiare in questa domenica per festeggiare la Prima Comunione di mia figlia ho pensato bene di rimediare comunque una sgambata correndo la Marcia degli Asparagi a Tavagnacco (UD), pochi km da casa e quindi possibilità di un rientro rapido, doccia e bello e pronto per "partecipare" alla celebrazione. Erano anni che non partecipavo ad una non competitiva, oramai molto spesso preferisco la tranquillità del parco e la sicurezza di trovare amici e percorso ben misurato piuttosto che andare in giro con il rischio di incrociare percorsi sì nuovi ma mal misurati e "troppo tecnici" per le mie delicate caviglie. Stanotte a Udine ha diluviato e la sveglia mattutina non era da meno. Non avevo comunque intenzione di rinunciare, lungo il breve tragitto in macchina ho affrontato un tremendo acquazzone, sembrava di affrontare un fiume in piena che mi veniva incontro. Sono stato uno dei primi a giungere sul luogo della partenza e contraddicendo (ma ero giustificato) le mie critiche sono partito anticipatamente. Ho percorso con grande piacere il tracciato segnato dagli amici Renato e Adriano, un percorso che in parte già conoscevo lungo l'ippovia ma che mi ha fatto scoprire bei posti a quattro passi da casa. A tratti la pioggia dava una tregua ma nel finale era incalzante, in alcuni tratti la strada era completamente allagata, i ciuff ciuff delle mie scarpe molto spesso hanno rischiato di trasformarsi in splash quando lungo una breve discesa ero praticamente in un fiume che scorreva. Complessivamente ho percorso 10,5 km al ritmo di 5' al km con uno spirito di grande rilassatezza.

Questo pomeriggio poi la mia antica passione calcistica mi ha tenuto attaccato al video a soffrire fino all'ultimo minuto per questo Scudetto che il grande Ibraimovic ha regalato alla squadra nerazurra. Dopo tanti anni ho finalmente potuto tirare fuori una maglia che mio suocero mi aveva regalato diversi anni fa: si tratta della maglia originale di Brehme che faceva parte dell'Inter dei record che vinse lo scudetto nel 1989. Mi sono concesso un momento di follia... ma ne è valsa la pena.

venerdì 16 maggio 2008

ricevo e pubblico

Stasera ho ricevuto una mail da un podista a me sconosciuto M.M. che avendo letto un mio racconto di qualche anno fa dal titolo "Novembre udinese" ha voluto esprimermi il suo apprezzamento. Non penso di fargli un torto pubblicando il suo breve scritto ma è il massimo riconoscimento che un podista sentimentale come me possa ricevere.
Buonasera Signor Margiotta,solo due parole....poesia e sensi.....Incastrato negli invisibili,reconditi "fili" di internet sono casualmente capitato nel suo blog e precisamente al post "Novembre udinese";ho bevuto avidamente la Vostra madida e salmastra descrizione della giornata:che dire?Mi sono dissetato!Chi ama il running e la vita ma soprattutto le sfumature ,le appendici estemporanee fatte di colori, profumi, sapori, lucentezze, visioni ha letto in queste righe una poesia. Invidio la Vostra giornata al parco : ne ho vissute di identiche e sò....conosco la loro dannunziana (questo per i suoi accenni "lattei")potenza!

Fiacchezza

Nonostante le sensazioni di fiacchezza che mi accompagnano negli ultimi giorni ed approfittando della giornata completamente libero dal lavoro oggi mi sono concesso una doppia seduta. Stamattina 13,1 km veramente molto lenti (4'42'' la media finale) ma soprattutto provando grande sensazione di fatica soprattutto in partenza acuita dalla giornata nuvolosa ma molto afosa e umida; questo pomeriggio ancora 10 km di nuovo lenti (4'38'' al km) ma le sensazioni erano migliori e se avessi voluto e potuto ne avevo da spendere. Ieri ho rifatto i prelievi dei quali non ho l'esito ufficiale ma so per certo che il valore dei globuli bianchi è sceso ulteriormente rispetto a quello già basso di un mese fa; in più si aggiunge che anche il valore dell'emoglobina è calato. Questo spiega la fiacchezza in parte e mi fiacca ancora di più nell'animo perchè a parte l'efficienza podistica mi crea anche qualche problema con il lavoro. Vedremo...

giovedì 15 maggio 2008

mercoledì 14 maggio 2008

Accenno di fartlek

Stamattina mi ero avviato all'allenamento con intenzioni "bellicose"; un paio di giri di riscaldamento e mi rendo conto che le gambe non sono della stessa opinione. Per fortuna che è arrivato Max che mi ha invitato ad accompagnarlo in un lavoro simil-fartlek di 5 km (e giri del Parco). 1° giro 30'' + 30'' di rec, 2° giro 1 min + 1 min, 3° giro 2 min +2 min; gli incrementi qualche secondo sotto i 4' al km e il recupero qualche secondo sopra. Al termine sono venuti 5 km poco sotto i 20'. Complessivamente 10 gg (16,4 km) in 1:11' quindi a 4'20'' di media.
Una nota positiva è che finalmente la bilancia comincia a scendere qualche volta sotto i 75...

Un albero cresce a Brooklin

Immagine di Un albero cresce a Brooklyn Agli inizi del Novecento, sulle banchine dei porti d'Europa, in tanti aspettano di raggiungere New York, il sogno di un mondo nuovo carico di promesse. Ma per la piccola Francie Nolan che, in questi primi anni del secolo scorso, nella metropoli americana ci vive da sempre con i suoi genitori, irlandesi di seconda generazione, New York è soltanto un insieme di strade dove i poveri fuggiti dal vecchio continente sono andati a condividere le loro miserie e i loro stracci. Un giorno, osservando una ragazzina piena d'orgoglio e di buone maniere, Francie scopre che cosa le manca: l'educazione. E l'educazione e la cultura che "avrebbe aiutato i Nolan a uscire dalla sporcizia e dalla mediocrità". Ecco alcuni commenti di lettori:
finalmente ristampato!!!erano anni che speravo che questo capolavoro fosse rieditato in una versione più accurata! Per me questo libro non è solo importante,ma mi ha fatto scoprire nella verde età dei dieci anni,(insieme a piccole donne),la letteratura dei buoni sentimenti,è stato lo spartiacque tra i miei comunque adorati topolini e tex e la più impegnativa parola scritta. Lo lessi perchè nel libro di testo di quinta elementare ne erano riportati dei brani,che colpirono la mia sensibilitè come niente mai prima d'ora(Tra cui lo straordinario pezzo del lancio degli alberi di natale)e la mia maestra me lo procurò,ammonendomi dolvcemente che non era u libro adatto alla mia età.Ma quando,due settimane dopo,con un sorriso trionfante le riassunsi tutta la trama(Di cui,in effetti,alcune cose non avevo capito,vedi la promiscuità sessuale di zia sissy)la mia maestra si stupì e mi scrisse una nota di merito sul diario,che per mesi sfoggiai coi compagni. Da allora ho sempre cercato questo libro nelle bancarelle ma non l'ho mai trovato,grazie a Neri Pozza ora finalmente ho coronato il mio sogno di leggerlo con la mente adulta di un venticinquenne,e accipicchia,è ancora più bello di come lo ricordavo;è un capolavoro,e lo può leggere anche un bambino nonostante sia stato scritto per adulti,perchè i sentimenti e i valori descrittivi non hanno età,sono spontanei,naturali e umanissimi,e alla fine del libro avrete perso un'amica,Francie Nolan,la protagonista,ma anche suo fratello,sua madre,suo padre e quello scorcio di america vera,una new york stracciona e multietnica in cui oggi,,alla fine,non è che sia poi cambiato molto. O.L.
Sarà banale, ma è vero: questo libro ha segnato la mia vita. L'ho letto a 14 anni per la prima volta su consiglio di una professoressa. Era già fuori commercio e recuperarne una copia fu difficilissimo. Dalla prima lettura in poi, ne ho fatto dono a tutte amiche che avevano bisogno di uno stimolo, di un supporto, di un qualcosa che desse loro una spinta a superare un momento di difficoltà. Ringrazio con calore Neri Pozza che ha deciso di ripubblicarlo. S.
E' difficile scomodare un opera come "Le ceneri di Angela" di Frank McCourt, eppure il libro della Smith me lo ha ricordato prepotentemente. Vi è la stessa crudeltà delle cose, anche se descritta con meno ironia; la stessa compassione verso l' altro, soprattutto in Francie, la giovane protagonista, anche se qui i personaggi sono più duri e disincantati. Ma alla fine emerge la stessa povertà dignitosa che milioni di persone nel mondo hanno vissuto all' inizio del Novecento e che oggi si è semplicemente trasferita in altre regioni del globo. Non sono più gli italiani, gli irlandesi, i polacchi, ma i curdi, i sudanesi, gli ivoriani: orde di disperati che fuggono per sopravvivere più che per realizzare un sogno. Al di là dell' aspetto sociologico, la Smith possiede una scrittura semplice e priva di "svolazzi", ma efficace, con qualche volo che emoziona il lettore, per poi riportarlo sapientemente con i piedi per terra. E una lezione o un monito sopra a tutto: l' unica occasione di crescere e di emanciparsi dalla miseria e dall' emarginazione è l' educazione, l' istruzione. Francie l' aveva capito. Sarà la lettura a donarle la coscienza del mondo. I libri come ancora di salvezza, anzi, come vetta da cui spiccare il volo. Credo che questo libro vi emozionerà. G.G.
Ecco il mio breve commento:
Scrittura abbastanza semplice ma accattivante, una storia che a tratti rasenta il libro Cuore, che strappa anche qualche lacrima ai più "deboli" ma sicuramente una "emozione forte" anche ai più forti; figure femminili ben delineate che sono colonne portanti della trama.
Un grande ringraziamento a chi me lo ha regalato.

martedì 13 maggio 2008

Spirito Trail numero 2

Per tutti gli appassionati di Trail e coloro che comunque amano la corsa nella natura segnalo il secondo numero della rivista on line Spirito Trail . Tante informazioni, bellissime foto, interviste , date e luoghi dove correre da soli con la natura.

giri a tappe

In questi giorni si sta correndo sull'Isola d'Elba la 18 edizione del giro a tappe. Non ho mai partecipato a gare di questo genere anche se, in linea di massima, dovrebbe essere un tipo di sforzo che mi si addice essendo dotato di buone capacità di recupero, chissà che nel prossimo anno non ci faccia un pensierino. Sono presenti anche tre miei compagni di squadra dell'Atletica Buja, Laura e Nadia Ursella e Giovanni Gardelliano oltre ai coniugi Avoscan-Costaperaria e numerosissimi triestini. Ne sto seguendo "le gesta" giorno per giorno e ne scrivo sul sito http://www.podisti.net/ ecco i link per chi fosse interessato: Presentazione; Prima Tappa; Seconda Tappa;

lunedì 12 maggio 2008

Smania di prima fila.

Pubblico un pezzo trovato su www.podisti.net che riguarda la smania di prima fila di tanti podisti italiani e un mio commento. Sollecito i commenti con i vostri pensieri e le esperienze in Italia e all'estero.

Scrive Andrea Franco.

Sono pugliese ed amo la Puglia! Durante la mia ormai quasi decennale attività podistica stradaiola ho frequentato la quasi totalità delle Regioni italiane e tantissime località oltre confine godendo delle caratteristiche storiche, architettoniche e umane di ognuna di esse. Un'esperienza di vita che solo determinati sport, corsa e ciclismo su tutti possono offrire. Fino ai 22 anni praticavo il calcio a cinque in Friuli Venezia Giulia e l'impatto emotivo o i residui in animo e mente sembrano essere evanescenti. Ricordo forse solo 3 o 4 Palazzetti dello sport (ad es. Grado, Tarcento e Maniago) ma al contrario, ogni metro del giro lungo del Parco del Cormor è ancora nei miei occhi e nella mia mente (anche quella collinetta artificiale con salita circolare che chissà...forse non esiste più!). L'associazione tra città ospitante e palazzetto dello sport era già "evaporata" pochi giorni dopo l'incontro/scontro con la squadra avversaria di turno. Oggi riesco ad associare ad ogni località menzionata dai media o dalle parole di conoscenti o riportata su testi scolastici o persino nelle informazioni sulla fabbricazione o confezionamento di alimenti: "stabilimento di..." o "prodotto da......", i parchi e le piste di atletica, amicizie sincere e numerose, gare ed emozioni. Tutto sembra essere nelle mie mani! Gli allenamenti e la mitica "Fun-Un" a Pristina, la mezza maratona nell'aeroporto di Bassora (Iraq) o la Dancon March ed un 10000 a Kabul (vinto da unico italiano contro 200 tedeschi in un campo tedesco!!! ...ancora godo!!) o ancora una settimana di mitici allenamenti a Costanza (Romania) sulla riva del Mar Nero che era in quei giorni più nero del solito a causa del freddo inverno in atto, poi ancora gli allenamenti tredici gradi sotto lo zero a Grafenworh in Germania o i lunghi ventosi-collinari a Lampedusa da Cala Croce fino al faro e ritorno. Il parco di Fiumicino e Villa Ada a Roma, la zona nei pressi di Roma Termini (via Castro Pretorio proseguendo in direzione Umberto I, poi via dell'Università e di nuovo via Castro Pretorio... un giretto di un paio di km per niente romantico), i lungomare di Rimini, Riccione, Civitanova Marche, il Parco Ponente di Cesenatico, quello di Rimini e Porto Recanati ed ancora Agnano a Napoli, il lungo-Tevere, il Percorso Verde ed il Santa Giuliana nel perugino, l'argine del fiume con le sue innumerevoli zanzare a Chiavari, le mitiche Torbiere del Sebino (terra di mia moglie) con i vari monti nelle vicinanze, Loreto città e periferia.....e tanti, tanti, tanti altri. Ne ho menzionati solo alcuni (forse solo il 20%) ma, tutti, questi e gli altri, sono in me, metro dopo metro, minuto dopo minuto. La cosa più incredibile di tutto ciò è che per ognuno di essi, riesco ad associare i volti di chi ho incrociato anche solo per pochi istanti, anche a distanza di anni. E' qualcosa di speciale, quasi irreale! Ma poi torno sempre in Puglia, nella mia amata Puglia. Girata e rigirata per lungo e per largo (ed è tanto lunga la mia Puglia!) con la sua storia, soleggiata e ventilata, dominata e dominante. Un incrocio tra oriente ed occidente, cultura greca ed arabeggiante. La Puglia dei Leone, degli Andriani, ma anche la Puglia degli Amatori/Master veloci come schegge, la Puglia dei Mennea e degli Erotavo, la Puglia degli Annoscia e dei Porcelli...la Puglia di tutti noi! E' "amorevole" il titolo della lettera, è "amorevole" il lungo preambolo con sensazioni reali e sentite, non è uno zuccherino pre-critica ma una sottile "giustificazione" verso ciò che andrò a narrare. Non un "sentito dire" ma esperienza personale.....anche certificabile! Era già da un po’ di tempo che desideravo farlo, ma ho preferito attendere ulteriori e, poi, purtroppo, puntualissime conferme nonché qualche imput da parte di qualcuno. Il fenomeno? Le bellicose partenze in terra di Puglia dove un numero sempre maggiore di atleti si ostina a partire in prima fila per poi piantarsi solo dopo pochi metri dallo start minando la propria ed altrui integrità fisica. Una dolorosa gomitata al costato nell'ultima “Maratonina del Levante” e un risentimento all'inguine nella precedente “Soleto in Corsa” per scansare un atleta che mi si era piantato proprio davanti dopo 50m di gara sono gli ultimi eventi ma, avrei una lunga lista di incidenti simili....purtroppo tutti nella mia amata Puglia! L'evento è una incresciosa costante e nonostante alcuni organizzatori (vedi San Pancrazio nelle ultime due edizioni, o Molfetta) cercano in qualche modo di tutelare la salute di tutti...sembra che il problema, più che sportivo sia culturale e quindi di difficile risoluzione. Propongo a tutti gli organizzatori delle gare su strada in Puglia di prendere esempio proprio dagli amici di San Pancrazio o Molfetta che, almeno ci provano! Magari un giorno ci riusciamo tutti A NON FARCI MALE!!!.... E poi, pensate a quanto sarebbe stata più bella questa mia lettera senza le ultime 15 righe! Buone corse.....e buone partenze a tutti!

La mia replica

Nel commento di Andrea Franco si delineano tanti temi che mi sono cari e che condivido con lui pur avendolo incontrato solo una volta e avendoci scambiato qualche battuta via web. Innanzitutto la comune origine pugliese, direi ancora di più salentina e il profondo legame che ci lega alla terra natia;il piacere della corsa e del correre in libertà in tanti posti nuovi, la possibilità di unire passione sportiva e scoperta di nuovi pezzi di mondo. Ad Andrea vorrei segnalare che la salita a spirale del Parco del Cormor di Udine ancora esiste anche se non è molto frequentata dai podisti, il parco invece è sempre più popolato segno che l'attrazione per il podismo trova sempre nuovi proseliti. L'altro argomento che viene segnalato, quello delle "partenze confuse", chiamiamole così, è un problema diffuso in tutta Italia, è atavica e perciò forse irrinunciabile la voglia di stare in prima fila anche di podisti che dopo 50 m hanno esaurito le forze, questa loro imperizia mette a rischio la loro e l'altrui incolumità. Ho corso anche io spesso all'estero, le gabbie delle maratone italiane non esistono, ognuno va a collocarsi semplicemente e volontariamente nel settore che gli compete, che autonomamente giudica essere al suo livello. Questo succede nelle piccole gare ma anche nelle maratone con grossi numeri: Bruxelles, Helsinki per non parlare di Berlino dove se per caso osi andare fuori settore ti prendono letteralmente per le orecchie e ti ricacciano dietro.

domenica 11 maggio 2008

Lungo con progressione finale

Avevo scritto appena ieri sera di una settimana archiviata "sanza infamia e sanza lodo" come scriveva il sommo poeta Dante. Ed invece avrei dovuto aspettare prima di decretare la sentenza. Stamattina avendo deciso di rinunciare alla gara di Coppa Goria di 8 km (troppi km di guida nelle gambe per il rientro dal Salento) sono andato al parco dove avevo appuntamento con qualche amico pensando solo di fare qualcosa di lento. In breve mi sono ritrovato in mezzo ad una compagnia di 4 amici e dopo aver fatto una decina di km all'interno del parco molto tranquillamente abbiamo imboccato la Ippovia continuando a mantenere un ritmo abbastanza facile. Per la prima volta correvo insieme al dott. Brusini (dipendente della stessa azienda ospedaliera dove lavoro io), inoltre al mio fianco Antonio Sette (sempre sofferente per l'Achille ribelle) e Max con il quale auspicavo di concludere l'allenamento in progressione. Rientrati al Parco con 26 km nelle gambe abbiamo iniziato una discreta progressione di 5 km a circa 4' al km con Max che mi ha fatto compagnia per 2 dei 3 giri; nulla di particolare ma considerate le premesse 31 km e 2 ore e 25 minuti mi saranno senz'altro utili nell'economia futura. Resoconto della settimana dal 5 al 11 Maggio
  • Lunedì

corsa lenta 8,4 km

  • Martedì

riposo

  • Mercoledì

mattino corsa lenta 12 km

pomeriggio progressivo 14,8 km

  • Giovedì

corsa lenta 9 km

  • Venerdì

corsa lenta 7 km

  • Sabato

riposo

  • Domenica
corsa lenta 26 km con progressione finale di 5 km Complessivamente 82,2 km.

sabato 10 maggio 2008

Trofeo Provincia di Udine: prologo il 16/5

Ottavo Trofeo "Provincia di Udine" al via. Per l'ottavo anno, anche nel 2008 si correrà il Trofeo Podistico Provincia di Udine, la manifestazione podistica a tappe organizzata nell'ambito delle feste de "l'Unità" della provincia friulana. Il calendario prevede lo start della prima prova venerdì 23 maggio a Manzano, alle ore 19.30. Ma l'attesa sarà spezzata già venerdì 16 maggio, sempre a Manzano, con la "2° Staffetta dell'Unità", dove ogni squadra, composta da tre podisti, percorrerà un giro di 3 chilometri. Seconda tappa del trofeo è fissata per venerdì 20 giugno a Villesse (Go). Quindi, il 4 luglio a Campolongo al Torre, l'11 a Tavagnacco, il 18 a Ruda, il primo agosto ad Aquileia, l'11 a Pradamano. Le premiazioni dell'intero trofeo si terranno ad Osoppo il 22 agosto in occasione di un'altra gara. Da non dimenticare, infine, giovedì 14 agosto, la classica staffetta di ferragosto, sempre a Pradamano. Le squadre, composte da tre atleti, si sfideranno su un circuito di 3000 metri. La partenza di tutte le gare in programma è fissata alle ore 19.30 e tutte, tranne quella di lunedì 11 agosto e giovedì 14 agosto -entrambe a Pradamano-, si svolgeranno nella giornata di venerdì. Tutte le competizioni, tranne le due staffette di 3000 metri, si correranno su un tracciato di 5 chilometri. Il regolamento prevede, per i maschi, la categoria Seniores (nati dal 1968 al 1993), Adulti (dal 1958 al 1967), Veterani A (1953/1957) e Veterani B (1952 e precedenti). Per le donne quella delle nate dal 1968 al 1993 e quella dal 1967 e precedenti. Per concorrere alla premiazione finale gli atleti dovranno iscriversi consegnando l'apposita scheda entro la seconda prova in calendario. La quota d'iscrizione è fissata in 6 euro per l'adesione all'intero trofeo e 4 euro per ogni gara. Saranno premiati i primi 15 Seniores, i primi 10 Adulti, i primi 5 Veterani A e B, le prime 6 e le prime 4 delle rispettive categorie femminili. A tutti i partecipanti ad almeno 5 prove sarà assegnato un ricordo della manifestazione ed una medaglia d'oro ai primi tre classificati di ogni categoria. Le classifiche a punti saranno calcolate così: 50 punti al primo e a scalare di 1 punto i successivi arrivati. Agli atleti non iscritti al trofeo non saranno assegnati punti, ma entreranno a far parte della classifica di giornata. Per informazioni si può contattare il numero 328 0374902.

Settimana scarna

Come mi succede molto spesso quando ho molto tempo a disposizione, caso tipo è il periodo di ferie, finisce che mi alleno meno che durante il periodo in cui devo ritagliare il tempo tra un impegno e l'altro. In questa settimana sono riuscito a fare 5 sedute tutte molto brevi, spero che domani, domenica, si riesca a metter su un po' di km con una progressione finale. C'era in programma una gara di 8 km ma considerato il viaggio di 10 ore in macchina con la inevitabile stanchezza ho deciso di rinunciare. Ho ora 28 giorni per metter su qualche lavoro in modo da giungere a Jesolo in condizione migliore di quella di Trieste, nel frattempo ci saro due gare (il 25/5 e il 1/6) di 10 km che mi daranno segnali significativi.

venerdì 9 maggio 2008

Alcuni amici del Cormor a Trieste

domenica scorsa a Trieste moltissimi amici del Parco del Cormor hanno gareggiato alla Maratona d'Europa e alla Maratonina dei Due Castelli, di alcuni ecco le foto tratte dal sito http://www.atleticats.com/ dove è pubblicato un album con 1357 foto. Elena Bettarini-Michele Mucin
Luciana Criaco, Antonio Sette- Daniele Saltarini

Monica Zenarolla

Antonella Parrella sul podio

Claudio Morassi- Donatella Bolzicco
Stefano Morandini- Andrea Marchiol
Daniele Gortan, Milena Grion- Federico Contento
Venica - Adriano Gabrieucig
me medesimo-Marco Grimaz

lunedì 5 maggio 2008

In ferie

Con appena qualche ora di riposo mi sono messo in viaggio per scendere giù nel Salento. 1080 km di guida in auto sono ben peggio di una maratona per questo appena scaricata la macchina non ho trovato di meglio che indossare pantaloncini e canotta e andare al campo Coni di Lecce per fare una sgambata. Ho incontrato alcuni amici che conosco da anni ma purtroppo avevano già terminato il loro allenamento, mi sono accodato ad altri iniziando molto lento e dopo una mezz'oretta mi sono dedicato 10 minuti di progressione forte molto gratificante. Speriamo che sia una settimana soleggiata in modo da poter "assaggiare" il mare oltre ai sapori del Salento, cercherò di compensare all'inevitabile "provvista" di cibo con allenamenti che consumino i grassi aggiunti.

domenica 4 maggio 2008

Maratona di Trieste 2008

Nona edizione della Maratona d'Europa e mia quinta presenza; penso in queste mie cinque esperienze di aver gareggiato su 5 percorsi diversi. Trieste non è una città nella quale sia molto facile trovare 42 km pianeggianti quindi per forza di cose nelle scorse edizioni si erano ricercate varianti sulle rive, all'interno del porto vecchio, che non avevano soddisfatto al massimo. Quest'anno la scelta degli organizzatori è stata di porre la partenza addirittura fuori della provincia alabardata nel comune di Gradisca (GO). Ne è venuta fuori una bella gara, scorrevole nei primi 15 km fino al passaggio dalla città portuale di Monfalcone, decisamente impegnativa con l'ascesa fino ad Aurisina, in leggera ma costante discesa per oltre 10 km fino a Miramare e poi l'ultimo tratto pianeggiante fino allo splendido scenario di arrivo in Piazza Unità d'Italia. La manifestazione comprendeva anche la Maratonina dei Due Castelli con la partenza da Duino e percorrendo la seconda metà del tracciato della Maratona; di contorno la non competitiva denominata Bavisela di circa 8 km. E' stato un grande successo di partecipazione come mi confidava stamattina alle sette l'organizzatore Mandelli, nella gara lunga è stato confermato il numero degli arrivati della scorsa edizione,663 (che era però campionato italiano), nella mezza un leggero incremento quasi 1800 ed invece ancora una notevole lievitazione per le iscrizioni alla Bavisela (8000 sentivo dire). Questo dato sta a confermare che c'è grande voglia di corsa in regione FVG e ogni volta che vengono proposte belle gare la risposta è molto positiva. Nelle due manifestazioni competitive ha funzionato tutto abbastanza bene, da rivedere probabilmente il posizionamento dei rifornimenti su un solo lato della strada nella seconda parte della gara, questo ha creato più di qualche problema a diversi concorrenti della maratona; qualche problema anche in partenza della Maratonina. La primavera finalmente cominciata poteva minacciare una giornata calda che avrebbe messo in difficoltà soprattutto i maratoneti ma così non è stato perchè la giornata è stata nuvolosa sin dalla partenza con una leggera pioggerella che ci ha accompagnato per alcuni km. La mia gara. Avendo dovuto abbandonare ogni velleità di "sfida al primato stagionale di Treviso" causa un raffreddore che mi ha condizionato nelle ultime due settimane e le gambe ancora con qualche scoria dalla Maratona di Padova della scorsa domenica, oggi mi ero ripromesso un unico obiettivo: tentare un negative-split (correre la seconda metà più veloce della prima). Prima della partenza con un nutrito numero di amici discutevamo della possibilità di fare gruppo sul ritmo dei 4' al km, sarebbe una bella occasione e un grande stimolo. Sin dal colpo di pistola dello starter intuisco che il loro ritmo è decisamente più veloce, già al secondo km mi sfilo e decido di fare corsa sul mio ritmo. Mi vengono dietro alcuni amici che si affidano sulla mia costanza, loro mi conoscono di fama, sono in massima parte triestini escluso Cristian Gerussi con il quale ci ritroviamo a condividere qualche allenamento lungo. Procedo tranquillamente ed in tutta scioltezza a 4' al km, sono molto decontratto, non mi lascio condizionare dalla visione del gruppetto che vedo allontanarsi, ci supera anche la prima donna, la Vassalli attorniata da numerosi gabbiani. Transito al 10° km in perfetta media in 42^ posizione. All'interno di Monfalcone accolgo con piacere qualche incitamento da amici ai bordi della strada, inaspettatamente seppure stiamo correndo in piano due split sono visibilmente "sballati", ci sono almeno 200 m di troppo (anche altri podisti mi confermeranno questa constatazione). Questo fatto mi infastidisce, sento alle mie spalle che gli altri fanno fatica, decido allora di procedere in solitario, incremento di qualche secondo il ritmo e da questo momento sino alla fine farò gara solitaria. Prima della mezza inizia un tratto in leggera salita nel quale spingo decisamente, sul rilevamento della mezza a Duino transito in 38^ posizione in 1:25'47''. Ci sono ancora 4 km di leggera salita da affrontare, quella salita che ci porterà a "cima Coppi" ad Aurisina, non è il mio terreno ideale, comprendo però che se voglio raggiungere il mio intento non devo perdere eccessivo terreno in questo tratto. Intanto cominciamo a trovare sul percorso le retrovie della mezza, quello di avere dei punti di riferimento da utilizzare come target è il mio ideale di corsa, un inseguimento infinito. Nei ristori trovo qualche difficoltà a prendere la bottiglia d'acqua, viggio costantemente a sinistra mentre sulla destra c'è il lungo serpentone dei "mezzimaratoneti", raccolgo tanti saluti e incitamenti, a qualcuno rispondo con un cenno, quando scorgo una maglia della mia società mormoro qualche parola. Sto correndo decisamente impegnato, il cronometro è costantemente e decisamente sotto i 4' al km. La mia rimonta prosegue inesorabile, al 30° km sono in 30^ posizione con un parziale di 2:01'32''. Comincio ad assaporare la possibilità di realizzare l'obiettivo odierno ed anche largamente, ho, d'altro canto, anche paura di andare incontro ad una cotta quando il tratto facile sarà terminato. Il caso vuole che nella confusione dei numerosi podisti della mezza che mi sono davanti, intraveda la sagoma della prima donna e di un amico, Spadaro che è all'esordio in maratona. Ritrovo stimoli e mi pongo al loro inseguimento, li aggancio dopo alcuni km; dal 33° al 36° km viaggio a 3'52'' di media. Le gambe sono stanche ma girano incredibilmente veloci, il tratto di strada da percorrere lo conosco a memoria, Spadaro mi affianca e corriamo per un po' assieme; siamo in piano ormai, per mantenere lo stesso ritmo bisogna spingere. Quando imbocchiamo il penultimo rettilineo, quello che ci porterà in stazione centrale mancano due km, faccio un po' di conti, tirando a tutta si può ancora fare un grandissimo under 2:50'. Allo stop del 41° mi accorgo di dover veramente volare per riuscire; una volta tanto mi affido alle gambe piuttosto che alla testa, lancio una volatona da 1200 m senza rifiatare, supero concorrenti uno via l'altro, sento ripetere il mio nome ma non bado assolutamente alla provenienza. Taglio il traguardo in 2:49'49'' in 24^ posizione assoluta con il km 42 percorso in 3'48'' (il più veloce della gara). L'obiettivo del negative-split è raggiunto: seconda metà percorsa in 1:25'02'', 45'' più veloce della prima. Ho speso tantissimo, immediatamente dopo il traguardo incontro tanti amici con i quali cerco di scambiare qualche parola, più che altro mi limito ad annuire alle loro domande, ho un momento di "abbandono" che mi costringe a sedermi per recuperare, era da tanto che non arrivavo così provato. Per fortuna si tratta solo di pochi minuti, nulla di preoccupante, una doccia, un piatto di pasta, una birra grande e quattro chiacchere con gli amici sono il migliore ricostituente. Impossibile citare tutti gli amici che si sono resi protagonisti di buone prestazioni, due sole eccezioni: Luca Della Mea e Roberto Spadaro, non è da tutti esordire in maratona rispettivamente in 2:47' e 2:50', chapeau! E con questa sono 104 sotto le 3 ore aspettando la NightMarathon di Jesolo del 7 giugno all'inseguimento di un miglioramento cronometrico.

sabato 3 maggio 2008

Poche ore allo start della Maratona d'Europa

Mancano solo poche ore alla partenza della Maratona d'Europa ed io non ho ancora deciso come correrò! Questo non mi accade molto spesso, anzi quasi mai direi; da diversi anni a questa parte ho sempre avuto chiaro come avrei impostato la gara, che ritmo tenere, quanto azzardare, dove osare. Nelle ultime tre maratone corse (Padova, Torino e Treviso) ho realizzato sempre un negative split cioè ho corso una seconda parte di gara più vloce della prima e questo è molto esaltante. I propositi per Trieste erano bellicosi, ora mi ritrovo invece a dover rivedere i piani: il raffreddore delle ultime due settimane, l'aver abbandonato l'allenamento ed un po' di fatica nelle gambe delle ultime due maratone mi fanno pensare a maggiore prudenza. Quale sarà il punto di equilibrio tra "correre senza scoppiare" e "non aver rimorsi di non aver osato abbastanza"? Domani mattina ci saranno diversi amici (mai capitati tanti nella stessa gara) con i quali potrei correre alla pari; alcuni sono esperti, altri all'esordio. Probabilmente partiranno a 4' al km, un ritmo troppo veloce per me; meglio lasciarli andare e sperare che l'esperienza paghi nella seconda parte o meglio mettermi a ruota, cercare di spendere il minimo e sperare che gli ultimi 10 km non mi presentino il conto? Finirà che deciderò all'ultimo momento, fatto mai accaduto nella mia esperienza. Eppure un tempo voglio buttarlo su questo post a costo di sembrare troppo modesto o troppo sbruffone. Passaggio alla mezza in 1:26' e chiusura sotto le 2:52'.
    • Ai posteri
    • l'ardua sentenza: nui
    • chiniam la fronte al Massimo
    • Fattor, che volle in lui
    • del creator suo spirito
    • più vasta orma stampar.
    • La procellosa e trepida
    • gioia d'un gran disegno,
    • l'ansia d'un cor che indocile
    • serve, pensando al regno;
    • e il giunge, e tiene un premio
    • ch'era follia sperar;
    • tutto ei provò: la gloria
    • maggior dopo il periglio,
    • la fuga e la vittoria,
    • la reggia e il tristo esiglio;
    • due volte nella polvere,
    • due volte sull'altar.

La prima indagine di Montalbano

Immagine di La prima indagine di Montalbano Montalbano ha trentacinque anni, è un uomo adulto, ma nella professione sconta ancora qualche ingenuità, non è così astuto, smaliziato come siamo abituati a conoscerlo. E c'è chi è pronto ad approfittarne... L'archeologia di Montalbano e le sue prime esperienze nel mondo del crimine narrate in tre lunghi racconti.