Nessuno può sentirsi sicuro di vincere, al momento di partire. Non si può star certi nemmeno di arrivare fino in fondo. La maratona è l'unica gara che si può perdere anche correndo da soli.

Perle di saggezza

Se vuoi correre, corri un miglio. Se vuoi conoscere una nuova
vita, corri la Maratona!


Emil Zatopek (citazione segnalatami da Giovanni Chessa)

Me medesimo in numeri

213 MARATONE corse



PB 2:36'28'' 08.10.2000 GoldMarathon Cesano Boscone (MI)







un centinaio di MEZZE corse



PB 1:13'09'' 01.10.2000 Udine







cinque 6 ORE




PB 73,096 km (Buttrio 2014)







cinque 100 km (4 Passatore)



PB 8:51'28'' giugno 2005 in pista Fagagna (UD)



PB Passatore 9:09' 2004 Firenze-Faenza







una 12 ORE



PB 119,571 km
31-08-2014 Passons (UD)







3000



PB 9'39'' San Vito al Tagliamento (PN)







5000



PB 16'27''







10000



PB 35' 36''







3 VOLTE IRONMAN FINISHER






mercoledì 30 giugno 2010

Colto dal temporale in montagna

Me lo ero ripromesso già da ieri che oggi avrei fatto un bel giro in bici ed avrei "conquistato Canebola". Appena finito di lavorare sono andato in piscina ma ero troppo stanco e la resa non è stata ottimale: 1300 m in serie brevi.
Alle 17.30 parto in solitario alla conquista del mio traguardo. Fa caldo, il sole è ancora alto e il tempo a disposizione tanto. La salita Faedis-Canebola è conosciuta da tutti gli sportivi friulani, da tanti anni vi si organizza anche una partecipata manifestazione podistica il 1 Novembre.
Io l'ho fatta solo in macchina ma non ho mai faticato sulle sue rampe nè a piedi nè su due ruote.
So che si tratta di percorrere 8 km, davanti a me vedo 4 ciclisti che procedono abbastanza piano e li prendo già dopo un paio di km. Quando sono al 4° km improvvisamente il tempo diventa nero, sento lontano anche qualche tuonoe qualche goccia di pioggia. Impensabile che mi ritiri, che faccia marcia indietro...ormai sono in ballo, comunque raggiungerò Canebola e poi si vedrà.
Alterno pedalate sul ritmo a tratti che faccio in piedi sui pedali, i km scorrono e abbastanza rapidamente raggiungo il paesino. Il panorama è bello. Decido di proseguire la salita seguendo un segnale che mi indica Subit altra località che conosco e che disterebbe 8 km.
Dopo un paio di km mi ritrovo ad un quadrivio e senza pensarci svolto a destra facendomi allettare dall'indicazione Torreano immaginando che inizi subito la discesa e in breve mi ritrovo a Cividale. Ora il tempo è veramente nero, ho addosso solo il mutino dell'Udine Triathlon, non ho preso il K-way e occhiali da sole. Poche centinaia di metri ed avverto che la strada continua a salire, più dolcemente ma sale e si inoltra nel bosco. Non tolgo gli occhiali per paura di qualche insetto e della pioggia che potrebbe appannarmi la vista. I tuoni ora sono fragorosi. Continuo a spingere sui pedali e finalmente vedo la fine della salita laddove c'è una indicazione grandissima: MADONNINA DEL DOM quota 960 m s.l.m.
La discesa si presenta subito insidiosa, ripida e ora il temporale si è arricchito anche di forti folate di vento e la pioggia più insistente. Ci sono tratti nei quali veramente pedalo nel buio.
Avverto il freddo, attraversando un piccolo borgo mi passa anche per la testa di fermarmi e chiedere aiuto a qualcuno che mi venga a prendere.
Naturalmente procedo e infreddolito attraverso i borghi di Tamoris, Masarolis fino a giungere a Torreano dove la discesa è pedalabile a velocità maggiori. Ora la pioggia è più insistente e bisogna prestare attenzione. Mi reimmetto su strade note e lascio alle mie spalle il temporale. Da Cividal e Udine è tutta una tirata nel tentativo di arrivare a casa prima del temporale e ce la faccio.
Un bel giro, 64 km, una bella salita con oltre 800 m di dislivello (per me abbastanza) e qualche importante lezione per il futuro.

martedì 29 giugno 2010

Due giorni intensi

Sono stanchissimo!!!
Va in archivio una due giorni very full.
Ieri libero dal lavoro mi sono preso la giornata tutta per me iniziando dalla mattinata a Trieste dove sulla riviera di Barcola ho fatto una bella nuotata prima di salire in sella per un bel 60 km risalendo la Costiera in direzione Duino e successivamente Gorizia.
Il rientro in leggera discesa ho tirato a tutta e subito di nuovo in acqua a rinfrescarsi.
Nel tardo pomeriggio altri 30 km di mtb sull'ippovia molto rilassanti.
Oggi invece giornata piena al lavoro (7-19) tanta stanchezza ma non a sufficienza da impedirmi di mettere canotta, pantaloncino e scarpe ed andare a fare 8 km di corsa progressiva. Per fortuna ho trovato la compagnia giusta che mi ha accompagnato volentieri nell'andatura lenta iniziale ed ha tenuto testa nel tiratissimo finale sotto i 4' al km.

domenica 27 giugno 2010

Coppa Friuli: solo un pretesto.

Giornata strana questa domenica. La necessità di dover lavorare nel pomeriggio "mi mette al riparo" da eventuali uscite al mare o altrove. Massimo alle 12,30 si deve rientrare per doccia, un fugace pranzo e poi in ospedale a timbrare il cartellino. La soluzione semplice sarebbe quella della sveglia a tarda ora, una corsetta tranquilla e punto. Naturalmente NON è la mia soluzione che invece adotto addirittura la soluzione HARD. Sveglia alle 6 (scarse), colazione ricca e al riparo da "spiacevoli inconvenienti"; alle 7.10 sono già sul luogo dove partirà l'ultima tappa di Coppa Friuli, ci troviamo a Remanzacco, tra Udine e Cividale. Perchè così presto? Tiro fuori la bici da corsa, indosso le scarpe e alle 7.15 inizio un bel giro che ho in testa, senza salite ma con qualche falsopiano. Prima tappa Cividale, da lì prendo in direzione Faedis; so che si tratterà di una prima metà di leggera salita quindi non mi spavento a guardare il mio Garmin che segna medie poco gratificanti. Se ho deciso di fare quest'esperienza di domenica e prima di una gara vera è per testare la mia capacità di spingere sui pedali e poi scendere dalla bici e correre a 4' al km. In questa avventura del Triathlon ho poche certezze ma un punto fermo voglio conservarlo: la corsa DEVE essere almeno a 4' al km. L'aria è fresca anche se il sole comincia a scaldare, pedalo con relativa facilità e cerco di spingere il massimo rapporto che le gambe mi consentono. L'intenzione era di fare 45-50 km. Dopo 22 il mio Garmin muore, batteria scarica. Poco male vado ancora avanti qualche minuto e poi rifaccio la stessa strada che sarà anche in discesa. Incrocio un gran numero di ciclisti, singoli o a gruppi. Pesto sui pedali (tenendo presente che sono una schiappa) e sulla via del ritorno vado certamente più forte almeno come sensazione visto che non ho riscontro. Quando giungo a Remanzacco manca poco alla partenza (mezz'ora) ma più di quanto immaginavo. Rapido cambio di tenuta e sono pronto per partire per 8,7 km di corsa. Ora il clima è molto caldo, la gara è per la maggior parte su sterrato e esposto al sole. Opto per una saggia partenza tranquilla che si rivelerà scelta azzeccata in quanto nel finale riprendo un sacco di amici. Nell'ultimo km i 51 km di bici si fanno sentire, non riesco a cambiare ma la media prevista è pienamente raggiunta. Peccato che nelle vicinanze non ci sia un chiosco dove bere una bella birra ghiacciata, me la sarei fatta sicuramente. Rapido cambio e via verso... Di ritorno verifico la lunghezza del tratto percorso in bici (51,2 il riscontro in macchina) e invece di dirigermi a casa passo da Feletto dove potrò fare la doccia in piscina dopo aver lasciato andare le braccia per una ventina di minuti. Soddisfatto!!! A casa un piatto di pasta, una bella birra da mezzo litro extra Strong e poi a lavorare in tranquillità. PS. Questa domenica rimane nella piccola storia del podismo friulano perchè per la prima volta (aspettiamo le classifiche ufficiali) la mia società, l'ATLETICA BUJA vince il Trofeo di Coppa friuli sia in campo Maschile che Femminile. Non era mai successo e proprio nell'anno che poteva segnare "il declino" della società l'ATLETICA BUJA dimostra di essere più in salute che mai aggiudicandosi titoli individuali e di squadra. Nel mio piccolo ci ho messo il mio cent.

venerdì 25 giugno 2010

Esagerato!!!

Ringrazio Berlusconi per aver varato questo schifo di manovra finanziaria così la CGIL ha dichiarato sciopero. Quindi giornata libera da poter dedicare alle passioni.
Concordo con Luca una uscita in bici lunga e senza grosse salite. Lui esperto conoscitore di itinerari friulani mi "sfodera" un SELLA CARNIZZA da 110-120 km mi aveva annunciato.
Partenza alle 8 dallo stadio, sono molto concentrato e leggermente teso perchè so che si tratta di uno sforzo mai fatto e seppure mi abbia promesso poca salita sulla cartina ho visto un quota 1000 m s.l.m. che mai ho sperimentato.
Come al solito faccio fatica a tenergli la ruota in piano (che schiappa che sono) ma lui paziente si mette a tirare e volge lo sguardo indietro continuamente. Prendiamo la strada verso Passo Tanamea, la strada sale ma con pendenze abbordabilissime, fatto sta che raggiungiamo quota 800.
Bella discesa molto pedalabile per alcuni km e poi nuova salita a raggiungere e superare quota 1000 in località Sella Carnizza. Anche in questo caso la salita è molto dolce per 9 km; riesco a stare al suo ritmo anche se mi perdona e non spinge più di tanto. Bellissimi panorami in cima e foto d'obbligo che alcuni bikers tedeschi accettano di scattarci.
Roberto the president del Triathlon Udine mi aveva avvertito che la discesa dal lato Resia sarebbe stata difficile ma non immaginavo a tal punto. Pendenze incredibili, procedo con i freni completamente tirati...5-6 km interminabili e da paura.
Il giro prosegue in direzione Resia e Resiutta. Quando Luca mi propone una alternativa di una bella pista ciclabile che però avrebbe allungato "il brodo" accetto con piacere.
La nostra bella mattinata si chiude con 140 km in poco meno di 5 ore e mezza.
Per completare la giornata FULL-SPORT in serata 16 km di corsa lenta al Parco.
SE HAI UN SOGNO INSEGUILO, POTREBBE RIMANERE TALE OPPURE TRASFORMARSI IN UNA SPLENDIDA REALTA'

mercoledì 23 giugno 2010

Nero come il cielo di Bardolino

L'immagine che apre questo post è un'istantanea scattata pochi minuti prima della partenza del Triathlon di Bardolino, mi sembra che ogni commento sia superfluo, c'è solo da aggiungere che ancora non pioveva ed invece subito dopo lo ha fatto e tanto pure. Il cielo era nero come il mio umore stamattina durante l'uscita in bici. Senza indagare i motivi il mio piacevole giro panoramico nelle valli del Natisone si è trasformato in un'allegra passeggiata cicloturistica e visto che non era una scelta il mio umore non ha gradito. Pazienza! 58 km sono comunque andati; rimangono gli splendidi panorami che non mancherò sicuramente di "ripassare" in una prossima uscita con la prospettiva di allungare il giro. A proposito...partendo da Cividale sono andato in direzione Caporetto e poi avevo preso la direzione per Bovec dopo aver attraversato la vecchia frontiera di Stupizza (che ormai è un rudere cadente). Mi riprometto in un prossimo futuro di allungare e rientrare in Italia da Uccea e passando da Tarcento rientrare verso casa. Sfruttando la carica nervosa sono andato direttamente in piscina Palamostre (scoperta 50 m) ed ho "sfoderato" un 1500 secco sui miei migliori standard, anzi penso che sia il PB in vasca lunga.

martedì 22 giugno 2010

Ripresa di buona lena e foto Bardolino

Si riprende con gli allenamenti dopo l'esperienza Triathlon di Bardolino. Visto che mi è piaciuto perchè non continuare? Si comincia lunedì pomeriggio con una seduta in piscina per complessivi 50'. 1000 m di sl senza pausa e poi prove ripetute su 100, 200 e 400 m. L'aver superato l'ostacolo "acque libere" mi ha motivato e dato più positività e probabilmente anche fiducia nei miei mezzi. Sarò sempre una sardina ma piano piano, boa dopo boa, ed uscire dalla frazione nuoto ci riuscirò. Il prossimo obiettivo da raggiungere al più presto sarà quello di nuotare per un'ora consecutiva e soprattutto in acque libere. Appena un'ora dopo essere uscito dalla piscina mi reco al Parco, mentre mi stretchio per qualche minuto vedo sopraggiungere Luca con Claudio; pochi secondi per decidere di accodarmi e soffrire al loro ritmo o attendere qualcuno "più abbordabile" ma con il rischio di rimanre da solo. Li affianco e si comincia subito a ritmo svelto. 10 km con loro poi visto che mi trovavo a ballare ed ero ormai in progressione continuo finendo molto sotto i 4' al km. Complessivamente 13 km. Stamattina altra uscita direttamente da casa per un'altra progressione di 14 km a godere di una bella giornata di sole. Esco in pantaloncino e canotta ma dopo soli pochi minuti tolgo via la canotta e proseguo a torso nudo. Nel mio giro in zona Udine sud incrocio un faggiano che evidentemente aveva poca voglia di volare, difatti ha corso un centinaio di metri senza accennare al volo, ho deciso di graziarlo svoltando a sinistra. Poche centinaia di metri e sulla strada un gattino nero era tranquillo sulla mia scia. Immaginavo che vedendomi giungere si sarebbe spostato ed invece nulla. Ho dovuto spostare il passo all'improvviso per non schiacciarlo.
Alcune foto relative al triathlon di Bardolino

domenica 20 giugno 2010

Triathlon di Bardolino: FATTO!

Sono le 12, una moltitudine di esseri si aggira in pochi metri quadri, il colore dominante è il nero. Il nero delle mute che i triathleti che sono pronti allo start del Triathlon di Bardolino. Sul nero spuntano i variegati colori delle cuffie attribuiti alle varie batterie. Si respira aria di tensione, ma soprattutto la respiro io, respiro la mia stessa aria. Ho fatto un breve tentativo di approccio all'acqua del lago per vedere l'impatto, non è stato dei migliori qualche piccolissima onda mi ha disturbato e dopo poche decine di bracciate ho desistito.
Sono una unità in quella moltitudine, una delle ultime unità eppure mi sento protagonista, oltre 1200 i partenti. Sarà il mio esordio, sarà il principio di una nuova esperienza...potrebbe essere il principio. POTREBBE perchè i dubbi in questo momento sono superiori alle certezze. Intanto lo speaker si sgola a chiamare le cuffie arancioni delle donne che saranno le prime a partire, tra loro ci saranno anche Anna (compagna di squadra dell'Udine Triathlon che conosco da diversi anni, dai tempi in cui faceva solo corsa) e Monica. Anna è esperta ormai in questa disciplina e nel suo minuscolo fisico nasconde un'energia immane e il risultato le darà ragione. Monica è all'esordio come me, emozionata anche lei, alle prese con una esperienza nuova ma con un bagaglio di potenzialità nel nuoto e nella bici sicuramente superiore al mio. Un momento di distrazione e vedo in acqua tante braccia muoversi, un "branco" di cuffie arancioni che si allontanano per raggiungere due boe poste lassù che sembrano vicine ma ...mica tanto. Ora l'emozione mi prende, mi volgo per tornare nei ranghi, nelle ultime file dove sono posizionati le "cuffie rosse". Uno sguardo al lago, un temporale, anzi due, incombono. Il cielo è nerissimo alle nostre spalle, sulle colline il nero delle nuvole cariche di pioggia è tutt'uno con la vegetazione, più a ovest, sull'orizzonte del lago una strada d'acqua sembra congiungere la superficie dell'acqua con il cielo. L'unica soluzione è fare finta di niente. Questo proprio non ci voleva, la tensione di base accresciuta dalla paura dell'improvviso giungere di un temporale. Chiamano al via le cuffie rosse. Mi dico: SE VA MALE ALZO LA MANO, ATTIRO L'ATTENZIONE DEL PERSONALE DI SALVATAGGIO E RIMANDO IL MIO ESORDIO A MOMENTI PIU' PROPIZI. Quando percorro gli ultimi passi sulla terraferma vengo riconosciuto da due amici pordenonesi che mi individuano come il vincitore del MAGRAID dello scorso anno. Sarei io ma in questo contesto "palmares ed esperienza in maratona" non valgono nulla se non per l'abitudine a soffrire.
Sono con le gambe in acqua, viene dato il via, lascio partire tutti poi mi tuffo.
Ho provato la muta, ma sempre in condizioni di acque calme o quasi e comunque con la certezza di poter toccare il fondo.
Mi impongo la tranquillità, la concentrazione. Guardo il fondo e seguo la traiettoria dello spago che delimita la corsia da seguire. Dopo 3-4 minuti ho un momento di panico, mi fermo, uno sguardo attorno e riparto. Cerco di concentrare l'attenzione sul "nulla"; 1-2-3-4 respirare, 1-2-3-4 respirare, ogni tanto ci scappa 1-2 respirare. Obiettivi intermedi: boa dei 250 raggiunta e superata. Raggiungo uno, lo tocco, ciò mi agita, una breve pausa, uno stop. Piove, l'acqua è crespa ma le onde giungono dal lato riparato per la mia respirazione. Inutile pensare che dopo la boa saranno "cazzi". Pensare al presente, vivere queste sensazioni. Inutile sbracciare meglio cercare di distendere e cercare di scivolare. Non mi sembra vero le boe sono vicine, prima una, curva a sinistra, pochi metri, la seconda, di nuovo curva a sinistra. Non sono a metà ma già sulla via del ritorno.
La pioggia ora è più intensa, perdo subito il riferimento delle boe, alla mia destra ci sono però le barche del soccorso che ci scortano, in fondo, molto lontano degli alberi sono un ottimo punto di riferimento. La boa di 750 m. Sono a metà della fatica, la curiosità mi spinge a guardare il cronometro: 19' circa. Ottimo molto meglio di come speravo anche se ora viene il peggio con le onde che mi sbattono sul viso.
Di tanto in tanto nuoto in scia con altri amici, siamo tra gli ultimi ma non sono ultimo. Sono a metà dell'opera e non sono abbastanza "geniale" per comprendere "le incompiute"...
1-2-3-4 respirare, sollevare bene la testa per non beccare l'onda.
Boa dei 1000 metri. Guardo il cronometro, la media è perfetta, non corro il rischio di finire oltre i 45' di tempo massimo indicati ...a condizione di continuare a nuotare.
Boa dei 1250...un sorriso immaginario si stampa sul mio viso, è quasi fatta. Purtroppo questo momento di rilassamento è deleterio, vado in crisi, prendo acqua. Stop. "Che c@@@o fai Antonio". Una decina di secondi di pausa poi testa giù e procedere con calma.
Gli ultimi 100 m sono lunghissimi, il braccio che l'assistente mi tende per aiutarmi a saltare il gradino che mi proietta sulla terraferma sancisce questa mia piccola vittoria.
Il resto della gara si può sintetizzare in poche righe: in zona cambio riconosco la mia bici solitaria è una delle ultime rimaste, lo speaker inesorabile lo ricorda al microfono. Sono tra gli ultimissimi ma la mia "battaglia personale è vinta", sono lentissimo nello svestire la muta. Ora ho addosso il mutino della mia nuova società e dovrò cercare di onorarlo portandolo al traguardo e con esso porre un primo sigillo e un punto di partenza a questa nuova esperienza. Sono rilassato, fin troppo, la mia frazione di bici è lentissima, le mie carenze tecniche emergono, recupero qualche posizione ma solo su concorrenti ormai "al lumicino". Sono costretto a zigzagare nel traffico, non me ne preoccupo, qualcosa recupererò nei 10 km di corsa. Zona Cambio: ancora lentissimo nell'indossare le scarpe da running. Faccio in tempo per raccogliere gli incitamenti di denis e di altri amici che già hanno completato la gara. Immenso Gianluigi Zuccardi-Merli, compagno di tanti "lepraggi" in maratona che sotto la pioggia mi incita a gran voce.
Iniziano 10 km di corsa che sono un continuo risalire di posizioni, non poteva essere altrimenti. Intravedo Monica, Fabio, Fabio, Franco stanno per finire la loro fatica.
Serve a poco il racconto di 10 km di corsa basta ricordare il transito sotto il traguardo e lo stop al cronometro che sancisce che ho portato a termine il mio primo triathlon Olimpico.
Un abbraccio. Lo merito.
Le classifiche sono pubblicate al seguente link: www.triathlontime.com/shop/frontend/risultati.php?gara=16
Un ringraziamento: a chi mi ha portato su "questa cattiva strada", a Michele che mi parlava in anni lontani di questa esperienza, a Denis che più volte con un sorriso beffardo mi insinuava che ci sarei cascato, a Fabio che con la sua impresa dell'Ironman "con un braccio" mi lasciò esterrefatto. Un grazie a tutti gli amici dell'Udine Triathlon che ora, solo dopo aver portato a termine una gara, posso considerare compagni di squadra non quando avevo solo pagato la quota di tesseramento. Ed infine un sommo grazie a "Michele l'infermiere" (non si scrollerà più questa definizione) che è venuto da Udine a vederci e incitarci, per lui è pronto un sontuoso esordio a Udine tra poco più di un mese. Chi voleva esserci ma non poteva ha la mia massima solidarietà per il suo rammarico...ci saranno altre occasioni.
E' stato un esordio tosto per me e Monica ma visto che duri lo siamo le prospettive non possono che essere positive. Nuove sfide sono lanciate. Per la cronaca l'allieva ha battuto il maestro ma...occhio! Alla prossima non sarà così facile... naturalmente si tratta di una battuta.

venerdì 18 giugno 2010

Ormai è ora...

Mancano meno di 24 ore al mio esordio in un Triathlon Olimpico, la prima volta che affronterò l'insidia del nuoto in acque libere per una gara e in più con l'obbligo della muta.
Bardolino attende, la mia tensione è alle stelle, anche un po' di emozione che salirà nelle prossime ore; non nascondo che si tratta però per la maggior parte di paura della frazione di nuoto. Sono scarso e in acqua non si scherza. Dovrò far ricorso a tutte le mie riserve di self-control per non lasciarmi prendere dall'agitazione, spero solo di essere in ultima frazione in modo da affrontare la fatica senza l'assillo di essere raggiunto e travolto da altri.
Sarà un'impresa (per me naturalmente) riuscire a uscire dall'acqua entro il tempo massimo di 45', in piscina non ci sarebbero problemi ma nel lago no.
La frazione di bici anche se sono scarso non mi preoccupa più di tanto, anche se certamente la affronterò in solitario in qualche modo raggiungerò la Zona Cambio.
Quando riuscirò ad indossare le scarpe da running cominceranno 40' di risalita, ne sono certo e sfiderò qualcuno per scrollarmi il fardello dell'ultima posizione.
Questa è una provocazione...ma è inutile nascondere,
SONO TANTO AGITATO, PIU' DELL'ESORDIO IN MARATONA O DI QUANDO INCOSCIENTEMENTE AFFRONTAI LA 100 KM DEL PASSATORE ED ERO ALL'ESORDIO ASSOLUTO IN UNA GARA DI CORSA

martedì 15 giugno 2010

Danni da discesa

Oggi splendida seduta di nuoto appena finito il lavoro. Splendida perchè ho recuperato un po' di fiducia per sabato prossimo a Bardolino, con la muta guadagno almeno 15'' ogni 100 m almeno in condizioni ottimali di acqua calma come può essere la piscina. Ci ho fatto 800 m in buona scioltezza anche se il respiro non è facilissomo. Smessa la muta ho provato il mutino della mia nuova società dell'Udine Triathlon con il quale ho nuotato altri 800 m con una leggera sensazione di rallentamento, di attrito tanto è vero che domani vorrei provare la misura più piccola. Al termine una serie di ripetute brevi con buone sensazioni.
Dopo circa un'ora e mezza in una serata autunnale con leggera pioggerella quasi 15 km con gli amici di corsa lenta; tutti in condizioni fisiche precarie in quanto la domenica per molti è stata ricca di salite ma soprattutto di discese che come noto lasciano pessime conseguenze nelle gambe in quanto costringono a un tipo di sforzo anomalo, inconsueto in particolare i quadricipiti.

International Carnia Sky Race 2010 flashes

Alcune brevi impressioni e qualche foto in attesa di stendere un racconto degno del nome e della bellezza della gara.
La condizione non era certamente quella dello scorso anno ma la voglia di godere della natura non certamente minore; per fortuna il meteo ci ha dato una degna cornice e tutto è andato per il meglio. Meno numerosa del solito la truppa di amici alla partenza ma con la lieta sorpresa dell'iscrizione all'ultimo minuto di Marco Piermarini e l'esordio a Timau di Luca Pascolo, Vittorio, Marina.
La mia gara è stata improntata all'attenzione a non farmi male, attenzione soprattutto in discesa dove non ho voluto rischiare nulla e dove forse ho perso il quarto d'ora di ritardo accumulato sul tempo dello scorso anno. Gara conclusa in 4: 15' più che dignitosamente.

sabato 12 giugno 2010

3 X 2

3 giorni consecutivi di doppia seduta: è questo il lavoro svolto da mercoledì a venerdì. Naturalmente tutto ciò sempre più cercando di affinare (nella realtà solo di arrangiare) il mio approccio al prossimo Triathlon Olimpico di Bardolino del 19 giugno. Si comincia mercoledì con una serie di brevi ripetizioni in vasca lunga (ha aperto la piscina all'aperto del Palamostre) a completare un 1500 poco soddisfacente in realtà. Nel tardo pomeriggio poi seduta di corsa al parco in progressione con finale entusiasmante. Giovedì partenza di primo mattino con una uscita in bici di appena un'ora ma bella tirata, tutta in piano. Prima di mezzogiorno 1000 m in piscina alla ricerca del ritmo e della scorrevolezza cercando di rimanere sempre concentrato nel risparmiare energie con la mia scarsa capacità di nuotare. Al termine ne esco abbastanza soddisfatto. Venerdì mi reco a Trieste in zona Miramare con l'intenzione di far prove con la muta che sicuramente dovrò usare a Bardolino. Trovandomi sul posto mando un messaggio di saluto a Valentina che abita vicino e così in pochi minuti me la ritrovo sulla costiera di passaggio verso il suo allenamento mattutino. Una decina di minuti di nuoto alle prese con le placide acque triestine e poi ne esco con sensazioni migliori della volta precedente ma non ottime ancora. Decido quindi di accompagnarla nella corsa: si va su è giù per Barcola, 42 minuti di corsa lenta per me allegra per lei. Una occasione non cercata che si trasforma in una allegra e piacevole condivisione di sensazioni di corsa su una strada che ogni anno mi dà grande soddisfazione in occasione della Maratona d'Europa. Quando terminiamo lei va via mentre io mi ributto in mare (stavolta senza muta) e con gran tranquillità mi godo 20 minuti di completa sintonia con l'acqua. Al termine non posso che confermare la mia idea della fortuna che hanno i triestini di potersi godere la loro passeggiata di Barcola raggiungibile in pochi minuti dove poter correre e fare il bagno e volendo anche una bel falsopiano in bici da corsa.

martedì 8 giugno 2010

Ritorna la Sky Race Carnia

Domenica si riprende a salire, dopo le belle esperienze del 2008 e del 2009 per il terzo anno consecutivo affronto la International Carnia Sky Race. Per me si tratta solo di una esperienza di fatica e ammirazione del paesaggio e nulla più vista la mia scarsissima propensione per la montagna. Se dovessi pensare ora cosa andrò ad affrontare deciderei di starmene a casa; più e più volte durante la gara mi son detto che non ci sarei ritornato, ma sono di nuovo nell'elenco degli iscritti. Negli anni scorsi avevo portato sempre dietro la mia digitale per immortalare i momenti topici, quest'anno invece lascerò che l'ambiente mi avvolga e le sensazioni saranno piene e istantanee.
Si tratta di un percorso di soli 24 km ma per dare l'idea lo scorso anno io ci ho impiegato 4 ore.
Inutile dire quale sia l'obiettivo nuovo oltre al godere delle sensazioni.
Al momento attuale siamo in 7 gli iscritti dell'Atletica Buja tutti esperti di questa gara, aspettiamo qualche adepto dell'ultima ora.

domenica 6 giugno 2010

Coppa friuli a Cividale

Ritorna Coppa Friuli con le sue "sveltine" che tanto poco mi si addicono e che così poco sono "gradite" dalla mia chiappa dolorante (astenersi battute). Laddove società chiama, quando è possibile e non ci sono altri impegni, è giusto rispondere. L'appuntamento è a Cividale e quantomeno sono tranquillo di poter correre una mezz'ora in ambiente panoramico e non noioso come sono tante di queste gare del circuito di Coppa Friuli. Mi ripropongo di prenderla tranquilla, senza andare a stimolare la mia infiammazione che ho notato "incazzarsi" solo quando raggiungo una certa velocità. La giornata è calda, la prudenza è d'obbligo anche per questo, inoltre già in zona partenza incontro diversi amici che hanno le stesse premesse e tra questi Marco Grimaz con il quale correrò gran parte della gara. Partenza suggestiva a pochi metri dal Ponte del Diavolo, ci si avvia fuori dalla cittadina per un primo passaggio sul Ponte con intermedio ai 3 km. Il ritmo è molto costante per me, nonostante i saliscendi continui anche se poco impegnativi mi assesto poco al di sopra dei 4' al km. Dopo un tortuosissimo passaggio nelle viuzze del centro si va fuori in direzione Sanguarzo e si affronta un tratto piuttosto lungo di sterrato in gran parte ricoperto di erba che rende a molti difficoltosa la corsa ma non a me che lo gradisco assai. E' qui che raggiungo la mia compagna di squadra Elena Cinca e subito dopo ai lati del percorso vediamo ferma l'altra compagna di squadra Alessandra Lena costretta al ritiro da fastidi muscolari. Abbandono Marco e mi pongo pochi metri davanti ad Elena per guidarla verso la conquista del secondo posto assoluto tra le donne dietro a Vania Monticolo. Nell'ultimo tratto del percorso "quegli scherzosi" degli organizzatori hanno pensato bene di porre una bella salita comprensiva di qualche gradino in modo da fiaccare ogni residua energia... La vista del Ponte del Diavolo e del traguardo finale al suo limitare (complice anche una leggerissima discesa) agevolano bellissimi sprint all'ultimo metro alla conquista del punto prezioso nella classifica finale o della classifica per Società. In virtù di quest'ultima affronto gli ultimi metri fianco a fianco con il mio compagno di squadra Giovanni Maddalena incitandolo a superare un paio di avversari.La media complessiva finale si attesta sui 4'02'' che mi garantisce una decisa soddisfazione per il risultato ma mi mette al riparo anche da conseguenze in vista dei gravosi impegni dei prossimi due weekend. La mattinata non finisce qui perchè ormai in ottica di triathlon completo il mio allenamento con una distensiva nuotata in piscina in compagnia di altri aspiranti triathleti.

sabato 5 giugno 2010

giornata di gloria

Cavolo che giornata!!!
Mio papà mi diceva sempre: "Stai attento agli amici che frequenti perchè potrebbero portarti sulle cattive strade". Il suo era un modo di dire, voleva farmi riflettere sulle scelte da fare nella vita, mai avrei immaginato che un giorno sarei dovuto stare attento REALMENTE SULLE STRADE CHE MI AVREBBERO FATTO PERCORRERE GLI AMICI.
Oggi Luca ci ha portati "in culo al mondo", in luoghi sperduti, dimenticati da Dio e dal Diavolo ma abitati da qualche "bastardo di cane" tale CJ (si gei, lo chiamava la padrona con un misto di anglo-friulano) che ho temuto seriamente volesse azzannare il mio polpaccio.
Partenza in gruppo con destinazione Valli del Natisone, verso il confine con la Slovenia. Ci sono amici noti e new entry, esperti ciclisti e aspiranti triathleti discretamente scarsi con i pedali.
Affrontiamo il piano iniziale a velocità discrete almeno per me, fatico a tenere la ruota e mi becco anche un "consiglio" di non mollarla mai...ma se non ce la faccio cosa posso fare?
Quando la salita inizia si vede subito che è cosa seria, ognuno prosegue per la sua strada e con il mio passetto, quasi sempre sui pedali non sfiguro riuscendo addirittura a recuperare quando la salita si fa più dura. Lo scenario è incantevole ma ci riserverà scorci veramente delizioni più avanti prima di giungere a Castelmonte. Raggiungiamo "cima Coppi a Drenchia e qui ho un incontro ravvicinato con CJ che per fortuna si rivela veramente stupido come affermava la sua padrona ma mi ha fatto spaventare.
Un po' di discesa e poi di nuovo in salita a raggiungere Castelmonte. Vi giungiamo oltre i 65 km e già mi immagino come tireranno dopo la discesa e già so che sarà più dura della salita.
Difatti dopo aver resistito nella prima parte mi stacco e solo la clemenza degli amici mi salva da un arrivo in solitaria; complessivamente 100 km con diverse salite che penso mai io avevo scalato in questa mia breve esperienza da "ciclista".
Breve pausa per il pranzo e poi...
...avevo in programma un Duathlon (corsa+mtb) a Osoppo ma decido di rinunciare cedendo alle sirene della piscina.
SCELTA QUANTO MAI AZZECCATA.
Imperativo categorico: mettere in pratica gli insegnamenti appresi.
Cerco di concentrarmi: scivolamento, braccia, respirazione, scivolamento, scivolamento, scivolamento...piedi? no, per quelli nulla da fare.
Fatto sta che termino il mio 1500 previsto con un esaltante per me miglioramento di ben 2' sul vecchio PB. Di passaggio miglioro anche 750 m e 1000 m.
Chi nuota seriamente non rida ma me lo godo seriamente il mio 36'48'' che mai avrei pensato di staccare quando cominciai e andavo sui 45'.
...e domani?
Coppa Friuli, ma non casco nel tranello; sarà solo una passeggiata, un atto di presenza per il punteggio della squadra; i ritmi forti mi distruggono e non ho alcuna intenzione di soffrire una settimana per niente. Invece dopo o prima potrebbe venire fuori una interessante seconda seduta.

venerdì 4 giugno 2010

Buone ripetute in piscina

Era tutto pronto stamattina per una bella uscita in bicicletta, il mese di giugno dovrebbe essere assai conciliante per questo tipo di attività ed invece cielo plumbeo, addirittura qualche goccia di pioggia comunque prospettive non certo entusiasmanti. Fatta di necessità virtù ho optato per una seduta in piscina alla ricerca di quel feeling con l'acqua che mi consenta di sentire (chissà quando) l'ambiente liquido MIO. A conti fatti si è trattato di una buona seduta nella quale con un po' di concentrazione ho cercato di mettere insieme i consigli che la maestra di nuoto mi ha dato nelle 6 lezioni che ho preso. Mi risulta sempre abbastanza complesso coordinare il tutto ma UN PO' DI LUCE si vede. Le gambe continuano a rimanere "morte" dietro ma almeno ogni tanto mi ricordo di tenere i piedi in posizione tale che non frenino; il movimento del braccio dx è migliorato decisamente, quello sinistro è più restio ad adeguarsi; se non mi "perdo" riesco a scivolare anche benino, molto meglio rispetto a qualche mese fa. Quando ero caldo sono venuti fuori dei tempi che mai lontanamente avevo sfiorato specialmente sui 100 m...ora dovrò far tesoro di questi risultati e cercare di limare ulteriormente. Sabato pomeriggio, a meno di imprevisti, dovrei partecipare ad una gara di duathlon a Osoppo. Anche questa sarà una nuova esperienza con un giro da 8 km da percorrere a piedi seguito da due giri sullo stesso circuito da fare in mountain-bike con un tratto nel quale bisogna portare anche la bici a spalla visto che sono dei gradini in salita.

L'allenamento che non ti aspetti.

Ieri mattina inizio a correre in compagnia, il ritmo è decisamente tranquillo. Evidentemente i problemi avuti domenica a Cortina non sono stati a sufficienza e così mi ritrovo nuovamente a dover fare un pit-stop. Stavolta però al rientro sul mio giro del Cormor vengo raggiunto da Adriano che mi porta ad un ritmo decisamente più elevato e mi sorprendo nella tenuta. Concludo con un progressivo entusiasmante. Nel primo pomeriggio prova della muta in mare (che era mosso) non tanto entusiasmante. In serata 1200 m di nuoto soddisfacenti.
Oggi.
Mattinata con l'ultima lezione privata di nuoto dedicata quasa esclusivamente al dorso per non
stimolare molto il mio collo sofferente per torcicollo.
Nel pomeriggio approfittando "di condizioni favorevoli" decido di mettere fine alla mia giornata lavorativa anzitempo. Alle 17.30 sono già in sella con l'intenzione di improvvisare un doppio allenamento BICI+CORSA. Da casa mi avvio in direzione Moruzzo quindi con terreno in graduale salita e picco finale, al ritorno godo della discesa e del vento a favore e questo mi porta ad aumentare decisamente la media.
Mi fermo al Parco, rapido cambio delle scarpe e via per 8,75 km di corsa veloce come se fosse gara. A sorpresa senza fare grande fatica mi ritrovo su ritmi poco sopra i 4' al km che riesco a gestire ma mi chiedo fino a quando. Evidentemente oggi doveva andare tutto bene per cui le gambe girano, la chiappa non si fa sentire e vado addirittura in progressione nel finale finendo alla media di 4'04'' al km.
Rapido cambio e ultimi 6 km di bici tirata fino a casa.
Entusiasmante ancora di più perchè inatteso e inimmaginato.