Nessuno può sentirsi sicuro di vincere, al momento di partire. Non si può star certi nemmeno di arrivare fino in fondo. La maratona è l'unica gara che si può perdere anche correndo da soli.

Perle di saggezza

Se vuoi correre, corri un miglio. Se vuoi conoscere una nuova
vita, corri la Maratona!


Emil Zatopek (citazione segnalatami da Giovanni Chessa)

Me medesimo in numeri

213 MARATONE corse



PB 2:36'28'' 08.10.2000 GoldMarathon Cesano Boscone (MI)







un centinaio di MEZZE corse



PB 1:13'09'' 01.10.2000 Udine







cinque 6 ORE




PB 73,096 km (Buttrio 2014)







cinque 100 km (4 Passatore)



PB 8:51'28'' giugno 2005 in pista Fagagna (UD)



PB Passatore 9:09' 2004 Firenze-Faenza







una 12 ORE



PB 119,571 km
31-08-2014 Passons (UD)







3000



PB 9'39'' San Vito al Tagliamento (PN)







5000



PB 16'27''







10000



PB 35' 36''







3 VOLTE IRONMAN FINISHER






mercoledì 30 settembre 2009

Berlin Marathon - foto

Ricordi e sensazioni che queste foto riportano il mio cuore a palpitare. Berlino ci rivedremo presto.

Sotto la Porta di Brandeburgo ho dedicato questa gara a chi non c'è più.

Il gesto di vittoria perchè ogni arrivo in maratona è una vittoria.

Riposo attivo

Mi ero ripromesso di riposare in modo da recuperare l'infortunio al polpaccio. Grazie alle mani sapienti del mio fisioterapista sembra che tutto stia evolvendo velocemente al meglio ma sicuramente non sforzare il muscolo è la migliore cura.
  1. Lunedì mi sono fatto un bel giro di 40 km in bici da corsa.

  1. Martedì 40 minuti di nuoto con 1000 m consecutivi e due ripetute da 200 m.
  2. Mercoledì 42 km di mtb in compagnia sul tracciato della Maratona del vino che si correrà domenica prossima con partenza da Buttrio (UD) e che purtroppo non mi potrà vedere alla partenza, se tutto va bene potrei fare la mezza.

lunedì 28 settembre 2009

Maratonina di Udine

La Maratona di Berlino aveva lasciato i segni e sarebbe stato molto saggio rinunciare alla gara domenica. Ma come si fa a vedere una folla di quasi 1500 podisti, tanti amici schierati al via e non avere la tentazione di essere del gruppo. Quindi al diavolo la saggezza, al diavolo la bicicletta che mi ero portato dietro nell'eventualità di una decisione di rinuncia dell'ultimo minuto e metto addosso la canotta della società con il pettorale da portare con il massimo onore al traguardo per superare per l'ennesima volta quella linea dell'arrivo che è segno di liberazione e di trionfo comunque e qualunque sia il risultato.
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Mesi fa in un momento di particolare difficoltà qualcuno mi aveva sostenuto seppure solo con qualche parola, con un gesto; quale migliore occasione di ricambiare con un gesto di uguale importanza e solidarietà in un periodo in cui agonisticamente "non gira" per lei?
Così è nata la mia decisione di pormi al fianco di Milly e cercare di sostenerla, di scandirle il ritmo, di incitarla nei momenti di maggiore sofferenza. Non so se la mia presenza sia servita a qualcosa (voglio sperare di si) di certo anche stavolta quando al 14° km un accenno di crampo mi ha fatto esclamare di dolore e imprecare è stata lei a sostenermi.
Nel finale di gara era al lumicino ma ha saputo tirare fuori le ultime energie dal fondo del cuore immagino perchè nelle gambe non ne aveva più.
Transitare sul traguardo al fianco di amici che hai visto soffrire per tanto tempo è una sensazione che ho provato tante volte quando ho fatto da pace-maker, ma la stessa sensazione assume note altamente più intense quando l'amico non è uno qualunque ma uno che conosci bene.
Il risultato finale è secondario: anonimo per me e assolutamente irrilevante per lei che è capace di ben altro. Ci sono dei momenti nella vita e nella vita agonistica in cui l'aspetto psicologico di avercela fatta comunque è importante come un personal best.

Dopo l'arrivo essere nel cuore della propria città e vivere con centinaia di amici la soddisfazione della fatica appena terminata o la delusione per un risultato sfuggito è qualcosa di impagabile ecco perchè non potevo mancare a questa decima edizione della Maratonina Udinese.

Non poteva neanche mancare una foto con due "colleghe ospedaliere", Antonella e Rita.

E naturalmente una foto con tanto di birra con Francesca e Alessandra entrambe euforiche per il Personal Best.

La sorpresa finale è stata scoprire che sul quotidiano locale, il Messaggero Veneto compariva una foto in primo piano di mia figlia che aveva corso sabato pomeriggio la mini run.

giovedì 24 settembre 2009

Acciacchi e nuove iscrizioni

Il cane rognoso (crampi) che non ha avuto la forza di fermarmi a Berlino ha prodotto comunque i suoi danni sul mio polpaccio che ora è "rosicato". Domenica sarà dura correre alla Maratonina Udinese come sarà ancora più dura essere presente alla programmata Maratona di Buttrio del 4 di Ottobre. Stamattina invece mi sono ufficialmente iscritto alla Maratona di Firenze del 29 Novembre.

lunedì 21 settembre 2009

Berlin Marathon

Unter den Linden, cartello che indica il km 41: ai lati della strada un podista si accascia a terra con un crampo che lo fa gridare. Lo stesso cane rognoso Crampus de' Crampi mi morde il polpaccio sinistro sin dal km 32, il suo morso è sopportabile per fortuna, mi ha costretto a due brevissime soste, ma solo pochi secondi. La Porta di Brandeburgo è lì dinanzi a me, non voglio neanche pensare all'idea che il cane possa mordere me ferocemente ora che l'impresa è quasi portata a termine. Corro in modo molto scorretto, mi trascino quasi ma lo spazio che mi separa dal traguardo si riduce velocemente, sento il brusio del pubblico assiepato ai lati della strada, raccolco gli incitamenti di coloro che leggono il mio nome sulla maglia, la musica è quella esaltante di ogni arrivo di maratona. Le sensazioni più belle però sono quelle che vengono dal mio interno, penso agli amici che mi hanno mandato sms di incitamento, che hanno compreso che questa per me era una prova importante, penso a tutti coloro che mi voglio bene, a coloro che condivideranno con me questa gioia e a chi dal cielo mi manderà un sorriso e mi darà una pacca sulle spalle. Quanta retorica, qualcuno dirà. E' una gara come un'altra, cosa può avere di speciale la 157^ Maratona? Invece la Berlin Marathon di per sè non è una gara come un'altra e men che meno quest'anno per me. Sono partito in condizioni fisiche che avrebbero sconsigliato di gareggiare (3 settimane di fastidio al gluteo destro), durante la gara ho avuto fastidio all'adduttore destro e crampi al polpaccio sinistro, probabilmente dovuti ad appoggi scorretti degli ultimi allenamenti. L'organizzazione è PERFETTA in ogni suo dettaglio.
E' la terza volta che corro a Berlino, la terza volta che sono parte di quel fiume di 40000 podisti che prende il via dalla Strasse des 17 Juni, fiume impetuoso in partenza, roboante, ogni goccia cerca di farsi largo come se il traguardo fosse dietro la prima curva; man mano che scorrono i km l'acqua si quieta salvo riprendere ritmo ogni volta che si transita nei punti in cui il pubblico è particolarmente numeroso e caloroso. Per me i km scorrono tranquilli e regolari sin dalla partenza, mi sono imposto di non rischiare nulla, abbozzo un ritmo che riesco a mantenere costante, sono fortemente concentrato sulle sensazioni che mi giungono dal corpo, sento qualche spettatore che mi saluta per nome ma non ricambio come faccio di solito, disdegno anche i "cinque" ai bambini che mi porgono la mano; solo qualche sorriso e uno sguardo quando qualche gruppo di ballerine, ragazze pon pon, ci ammaliano ai lati della strada. Transito alla mezza maratona in poco meno di 1:33', tutto sembra andare molto bene, sento di non aver speso molto. La giornata è soleggiata ma non calda, il clima è ideale per chi ha voglia e preparazione per tentare il colpaccio, il percorso, come noto, non presenta alcuna asperità: il mio amico Francesco Michelutti farà tesoro di queste condizioni per correre la GARA DELLA VITA migliorando il proprio personale di ben 8 minuti andando anche al di là delle ottime attese che gli avevo prospettato; purtroppo non altrettanto riesce a fare Max che nel finale è costretto a cedere fortemente mancando la prestazione che si aspettava. Al km 24, sotto un ponte un gruppo di artisti batte fortemente su alcuni giganteschi bidoni una sorta di carica assordante, impossibile non lasciarsi contagiare, lascio andare leggermente le gambe che rispondono bene, al 29° solito appuntamento con le "sirene tentatrici" brasiliane che ammaliano con il proprio corpo e il loro ritmo di samba. Al 30° km sono ancora bene anche qualche avvisaglia di problema muscolare mi si è già presentata. Come promesso, nei momenti di difficoltà, penso a chi mi ha promesso sostegno. Cerco di sorridere ma il benessere dura poco, subito interrotto dalle fitte che si fanno sempre più frequenti. Un paio di volte sono costretto ad un breve stop per "tirare la gamba", ora guardo il cronometro continuamente, il ritmo cala leggermente, lo stile di corsa è inguardabile, le smorfie sul viso penso che siano oscene. Al 38° km mi affianca un amico, Alberto Cirio, anche lui ha esaurito la spinta propulsiva, le sue aspettative di buon risultato sono andate per aria, stiamo pochi metri assieme ed io proseguo sul mio ritmo. Il cane che morde la mia gamba è sempre in agguato ma ancora non in grado di fermarmi; ristoro del 40° km, consumo la mia ultima pastiglietta di Enervit GT, l'ultimo bicchiere di acqua e mi arrischio in una leggera progressione. Curva a sinistra e sono sulla Unter den Linden: ora anche strisciando arriverò al traguardo. Gli ultimi metri al di là della Porta sono un'apoteosi, li affronto a braccia alzate, goccia di un fiume che sulle sue rive ospita una moltitudine di gente plaudente. Il cronometro segna 3:07'41'' quando taglio il traguardo, è un dettaglio. La medaglia che mi mettono al collo è un segno della mia vittoria, in questa occasione più che mai penso di aver fatto ricorso alle riserve mentali e di tenacia, ho utilizzato il sostegno virtuale di ogni amico ed è a tutti loro che dedico questo traguardo. Una celebre citazione di Emil Zatopek recita più o meno così: "Se vuoi correre, corri un miglio. Se vuoi conoscere una nuova vita, corri la Maratona! Io aggiungo: se vuoi conoscere la vera Maratona la Real Berlin Marathon deve essere un tuo obiettivo.

Berlin Marathon in sintesi

L'obiettivo iniziale era raggiungere la Porta di Brandeburgo ad ogni costo.

Al traguardo un risultato inaspettato ottenuto con una grande regolarità salvo un rallentamento tra 35° e 40° km dovuto a crampi al polpaccio sinistro.

Al centro Maratona incontro e foto con il LINUS nazionale che si godeva una giornata di meritata festa pensando di passare inosservato.

Vigilia trascorsa con Max Saltarini e immediatamente prima della partenza con Francesco Michelutti autore poi di una gara maiuscola terminata in 2.49'

Dopo un bel po' di sofferenza, tanta fatica, una discreta quantità di dolore fisico e (udite, udite, per la prima volta crampi) mi merito la sudata medaglia.

venerdì 18 settembre 2009

Berlin Marathon

Parto per Berlino per correre la maratona. Ho pochissimi buoni auspici, il mio massimo obiettivo è quello di riuscire ad arrivare onorevolmente e con il minimo di danno fisico. La ragione dovrebbe spingermi a rinunciare ma ... come faccio? Alla partenza ci sarò e sotto la Porta di Brandeburgo in qualche modo ci arriverò.

sabato 12 settembre 2009

Maratona di Parma 2003

Domani a Parma si corre. Anni fa era il mio primo appuntamento autunnale con le maratone poi purtroppo quella maratona è sparita lasciando spazio a distanze inferiori ed io ho cominciato a rinunciarvi. Conservo sempre un gran bel ricordo di quei weekend. Riporto il racconto della gara del 2003 che mi vide protagonista.

1^ MARATONA DI PARMA Parma 14.09.2003 Finalmente si ricomincia con la stagione delle maratone. Tradizionalmente la mia stagione cominciava con la maratona marchigiana di Grottazzolina; quest'anno ho optato per la prima edizione della maratona di Parma inserita nel cosiddetto Festival della Corsa che comprende anche la Cariparma Halfmarathon e la 10 KM del Ducato. Sabato pomeriggio al ritiro pettorali incontro Andrea Fanfoni, atleta di casa, con il quale trascorro una mezz'ora scambiando opinioni sulla gara, sul percorso e altri argomenti podistici. Nella mattinata di domenica prima della partenza saluti e impressioni con tanti amici podisti: i friulani Battigelli e Battocchio impegnati come me nella maratona, l'altro corregionale Fadon correrà la mezza (chiusa in 1:19'). Tanti amici di vista e tanti amici di lista DRS e Podisti.net (Valentina Maisto, Gerardo Fara, Walter Valli, Andrea Fanfoni, Fabio Marri e Livio Tretto). In bocca al lupo a tutti e si va. Alla partenza della maratona poco meno di 300 atleti, tutti amatori, si sono presentati alle 9.00 con un clima buono per correre, temperatura di 20° C e cielo nuvoloso. L'altimetria prevede un'ascesa discreta nella prima parte, in particolare dal 16° al 23° km sino ad arrivare ai 180 m di Felino, quindi d'obbligo partenza prudente e poi si vedrà. Sin dalle prime battute si forma un gruppetto di sette atleti che si avvia alla guida della corsa ed in particolare sono io (Antonio Margiotta) ad incaricarmi di tenere il ritmo a 3' 45'' leggermente più alto dei miei propositi ma comunque costante. Si transita a Sala Baganza senza che nulla cambi. Quando comincia l'ascesa forziamo un po' e il ritmo rimane lo stesso anche se le gambe ne risentono ed in particolare al 20° km. Transito tutti assieme alla mezza in 1:19' 44''. Al passaggio da Felino al 23° km termina la salita e approfittando del terreno favorevole aumento il ritmo fino al 36° km. Da qui in avanti un leggero cedimento ed una contemporanea accelerazione dei compagni di fuga porta a staccarmi e rimanere in 5^ posizione. All'arrivo fra la folla di Piazza Garibaldi che mi incita a gran voce arrivo a mani alzate in uno splendido 2: 38' 52'' che rappresenta il mio secondo miglior tempo, con una seconda frazione di gara più veloce della prima. Premiato come primo della Categoria MM 34-39. Grande soddisfazione anche per aver ricevuto i complimenti dal vincitore Venafro e dal terzo arrivato Vailati per aver condotto con ritmo costante per tutti i primi 36 km, con loro mi trattengo in attesa delle premiazioni. Venafro è veramente un gran bravo ragazzo oltre che un ottimo atleta che sicuramente saprà migliorarsi nelle prossime occasioni. Mi avvio al ritorno a casa non prima di aver salutato Silvia (DRS), Mattia Freddi, Fabio Rinaldi e i friulani Rossi e Winckler. Ottima organizzazione del CUS Parma con grande cura ed efficienza nella distribuzione pettorali e pacco gara, altrettanta efficienza nell'allestimento delle classifiche disponibili in brevissimo tempo e quindi premiazioni rapidissime. Percorso ben presenziato da volontari, anche se non chiuso al traffico, scorrevole ed anche la salita di metà gara era poco impegnativa. Ristori da rivedere per la mancanza di alimenti solidi ( la prossima volta meno sali e più acqua meglio se in bottiglietta). Calorosa e competente la cronaca della gara da parte dello speaker Brighenti sempre pronto a rendere interessanti momenti come l'attesa della partenza, degli arrivi e le premiazioni con notizie sugli atleti e curiosità. Buono il connubio con la mezza maratona ed azzeccata la partenza differenziata di un'ora che rende la giusta gloria a tutti. Pacco gara, curato dalla Barilla, abbondante, con anche un o bello zaino. Premiazioni numerose e tassativamente in natura come previsto dal regolamento FIDAL. Bell'inizio decisamente per la Maratona di Parma. Archiviata la mia 10^ maratona dell'anno (72^ in totale), domenica si va in Croazia, a Rovigno per correre un'altra maratona.

venerdì 11 settembre 2009

REAL BERLIN MARATHON: ci sarò!

Ho veramente temuto di dover rinunciare ma ora è tornato l'ottimismo seppur contenuto.
L'auspicato exploit non ci sarà, sicuramente non ci sarà neanche "l'UNDER THREE HOURS" ma ormai sono convinto che il traguardo sarà mio e dopo aver passato la Porta di Brandeburgo esulterò come e più delle altre volte.
Oggi doppia seduta:
  1. CICLISMO: 32 KM a 29 di media
  2. CORSA: progressivo di 13 km finendo a 3'52''

E' stata una buona giornata.

mercoledì 9 settembre 2009

Contrattura del gluteo medio dice il fisio

Stamattina seduta dal fisioterapista che mi ha "tastato" e ipotizzato una contrattura al gluteo medio, escludendo una patologia del piriforme. Dopo mezz'ora di manipolazione mi ha detto di alzarmi e andare a correre. Ed io come un novello Lazzaro del podismo ho fatto 6 km correndo decisamente meglio di quanto non avessi fatto ieri. Il fastidio ancora si sente (me lo aveva detto) ma sento la corsa molto più spontanea e soprattutto la media finale sotto i 4'30'' e l'ultimo km a 4' mi ha fatto sorridere.
Mi aveva detto di fare una dozzina di chilometri...ed io per non mancare all'indicazione "del dottore" stasera sono andato a fare gli altri 6 km al parco con una efficienza ancora migliore: media 4'22'' al km e ultimo miglio sotto i 4.
IERI

STAMATTINA

QUESTO POMERIGGIO

Che sia effetto placebo o autosuggestione o più probabilmente lavoro ben eseguito lo si vedrà nei prossimi giorni; quel che conta è che possa correre tra 10 giorni la MARATONA DI BERLINO.

martedì 8 settembre 2009

Parlami della MARATONA

Parlami della Maratona mi ha detto un'amica che si è avvicinata al mondo del running, le ho scritto una mail che qui riporto, non violo nessuna privacy, sono io che parlo di me stesso e del mio mondo:

Il mio esordio in questo mondo è iniziato per la precisione il 9 ottobre 1994 data di esordio alla Maratona di Venezia; ci impiegai quasi 4 ore per percorrere quei fatidici 42,195 m.Ho detto esordio, giorno della gara vera e proprio, l'ho fatto apposta. Nella maratona si possono solo stabilire date nelle quali ci si cimenta con il cronometro alla mano (o anche senza) ma la maratona è tutto un percorso.Un percorso che alle volte dura anni, a volte mesi tra gli atleti di medio livello, una decina di settimane per quelli più navigati...poche settimane per i più folli. Comunque sempre un percorso e che in tutti i casi porta all'emozione di tagliare il traguardo sentendosi vincitore. Ma l'emozione della maratona non è solo quella di tagliare il traguardo, ma il creare una piccola opera d'arte giorno per giorno, veder salire il proprio stato di forma, sentire che il passaggio dai 25 ai 28 km di allenamento avviene spontaneamente; fare i lunghissimi , in genere il primo da 30 km seguito dai 32-33 e poi ancora 35-36 km...i più temerari 37-38. In questi allenamenti non serve andare forte, anzi bisogna andare con gran tranquillità, abituare il corpo alla fatica, alla sofferenza. La fatica nella maratona o nell'allenamento lunghissimo arriva più o meno dopo il km 28-30, è una compagna che deve venirti per forza a trovare e devi prenderla in braccio e portarla con te fino all'arrivo o alla fine dell'allenamento, guai a far finta di ignorarla quando si presenta. C. in questi anni ho corso quasi 150 maratone (115 sotto le 3 ore, un record che in tutta Italia vantiamo in 4-5) ma ti confesso che ogni volta continua ad essere un'emozione; ogni volta mi ritrovo a non dormire la notte prima della gara come la prima volta, a cominciare a sudare dall'emozione quando sono schierato nel gruppo prima della partenza...un'emozione veder scorrere i cartelli chilometrici lentamente, raccogliere gli incitamenti del pubblico quando c'è ai lati della strada o ppure come nelle grandi maratone internazionali fare il bagno di applausi, raccogliere gli OLE' in Spagna, i SUPPA in Germania o in Austria, i GO ANTONIO GO a New York. Sentire scandire il proprio nome dal microfono quando passi nella piazza principale di Monaco di Baviera tu che pensavi essere anonimo tra 20000 maratoneti è un colpo al cuore. Troppo entusiasmo in questa descrizione? Non lo so. E' questo il mio mondo...potrei dire che vivo per questo. Ogni volta è una iniezione di energia infinita, energia che viene spontaneo trasmettere agli altri. I miei amici dicono che frequentarmi significa rischiare seriamente di infettarsi di MARGIOTTITE intesa come passione vitale per la corsa di lunga distanza...senza obiettivi di vittorie ma solo di passione. E ne ho infettati tanti...o almeno spero di aver contribuito a farlo.

In queste foto Abebe Bikila, Bikila che arriva vincitore alle olimpiadi di Roma 1960, Stefano Baldini, Emil Zatopek (la locomotiva umana) ed infine Gebreselassie, il più grande.

domenica 6 settembre 2009

Lunghissimo di 32 km con Monica

Come ai vecchi tempi. Non ricordo neanche quando fosse accaduto l'ultima volta che avessi fatto un lunghissimo insieme alla mia amica e allieva Monica. Ha avuto molte vicissitudini, qualcuna l'ho avuta anche io dovute ad infortuni vari. Ed anche in questa occasione abbiamo rischiato "di non incontrarci" visto lo stato di dolorabilità del mio gluteo destro. Ieri avevo provato (solo un km di corsa) ma le sensazioni non erano state delle migliori, ma speravo che si trattasse solo di suggestione. Sta di fatto che stamattina ci siamo ritrovati per partire alla ricerca di un primo lunghissimo che la lanciasse incontro alla prossima maratona. Sin dall'inizio ho avuto fastidio al gluteo ma qualcosa di sopportabile che mi è durato per tutto l'allenamento ma assolutamente sopportabile e poi mancano solo 14 giorni alla Maratona di Berlino...dove dovrò esserci a tutti i costi alla partenza ma soprattutto in qualche modo dovrò raggiungere la Porta di Brandeburgo e transitare sul traguardo ancora una volta a mani alzate.

La partenza (nei primi km ci ha anche accompagnato Stefano) è stata sul ritmo di 5'10''; 10 km nel parco. Ci siamo avviati poi sull'ippovia incrementando leggermente, le mie sensazioni continuavano ad essere discrete e il suo stato decisamente "di un correre tranquillo". Abbiamo ricordato i primi lunghissimi corsi assieme diversi anni or sono, qualche allenamento particolare...
Il tempo è passato molto velocemente, grazie all'ausilio di Anna abbiamo anche avuto il ristoro al momento giusto. Al 20° km abbiamo invertito marcia ed usufruendo della leggerissima pendenza favorevole abbiamo iniziato un decisa progressione che non ha avuto soluzione di continuità fino al termine. Gli ultimi km ho decisamente alzato il ritmo tirando alle massima potenzialità di Monica terminando i 32 km alla media di 4'57'' al km.
Il diagramma dell'allenamento dimostra, a mio giudizio, di quello che dovrebbe essere il lunghissimo ideale di un maratoneta che voglia ritenersi tale, non è semplice spremersi in questa maniera incrementando di pochi secondi finendo a tutta. E' altamente allenante fisicamente e psicologicamente esaltante in vista della fatica che attende il giorno della gara. Non è semplice metterlo in pratica, direi che ci riescono in pochi (a parte gli atleti di alto livello) solo coloro che abbiano una predisposizione innata verso le lunghe distanze e Monica ce l'ha.
Oggi ho fatto il mio compitino da proff (così mi chiama) ma 32 km non sono niente male anche per me.

sabato 5 settembre 2009

Nuoto e test di ripresa corsa

Stamattina nonostante la temperatura decisamente bassa ho optato per una bella nuotata in piscina scoperta. All'arrivo verso le 11 c'era sono un signore anziano che evidentemente aspettava qualcuno prima di avventurarsi. Temperatura esterna 20°C , temperatura dell'acqua 25°C . A stare in acqua non era freddo ma ad emergerne decisamente si; ho fatto un 1500 m con una brevissima interruzione al mio solito ritmo dopo di che mi sono ritenuto soddisfatto. Nel pomeriggio test per verificare lo stato di salute del mio gluteo (sindrome del piriforme?)

che mi ha fatto dannare la settimana scorsa, ho corso per un km circa intorno a casa: non sento dolore ma sono molto suggestionato e mi sembra di buttare male la gamba. Domani proverò comunque e se va tutto bene accompagno i miei amici in un lunghissimo a ritmo facile per me. Se va male mi fermo, ma d'altronde bisogna pur provare altrimenti Berlino posso già archiviarla, il tempo non si potrà ricercare ma almeno raggiungere il traguardo onorevolmente.

giovedì 3 settembre 2009

Ancora abbinata bici+nuoto

Martedì ottimo lavoro in successione con 21 km di bici seguiti da 20 min di nuoto.

Oggi 40 km di mtb, la gran parte in un'oasi naturale e lungo la litoranea salentina del Mar Adriatico...un nutrimento per la vista e per l'animo; nel pomeriggio come ultimo giorno di pemanenza nel Salento (e dopo un temporale che mi aveva fatto disperare) 40 min di nuoto a San Foca in un ambiente di acque più profonde

che non avevo mai provato. Il tramonto non era visibile sul mare ma altrettanto stupendo e comunque ho atteso che il sole fosse ben scomparso prima di abbandonare l'acqua. Dedicato a tutti/e coloro che non hanno potuto goderne.

questo è il posto dove ho nuotato.

martedì 1 settembre 2009

Sky Race Dolomiti Friulane: foto, video e commento.

In alto: Luca Pascolo, Adriano Gabrieucig, Michele Mucin, Io, David Bianchini, Michele Faccin

Sulla salita prima di raggiungere la Forcella dell'Inferno (sono in fondo a destra con la bandana rossa)

Penso che non ci sia bisogno di commento.

La lunga coda sulla Forcella dell'Inferno.

In nessun momento di questa Skyrace nonostante la sofferenza fisica, il dolore ho mai pensato "CHI ME LA HA FATTO FARE". Lo sapevo prima della partenza che avrei rischiato grosso, anche di non riuscire a terminare questa avventura ma la voglia di esserci era immensa, la voglia di raggiungere di nuovo quella vetta che lo scorso anno avevo affrontato in compagnia di Anna Centeleghe sfottendoci; la curiosità di riassaporare la sensazione di guardare la discesa e pensare: "...e adesso, come faccio ad andare giù?"; la speranza di trovare condizioni di visibilità che mi permettessero di godere dei panorami che la nebbia dello scorso anno ci aveva celato. E' stato comunque molto bello e gratificante, arrivare sul traguardo comunque a braccia alzate e poter incontrare tutti i miei amici seduti, distesi sul prato, qualcuno che aveva già fatto la doccia. Anche le mie compagne di squadra erano già tutte all'arrivo...sono stato quasi l'ultimo dell'Atletica Buja, ma sono arrivato comunque davanti a tutti coloro che qui non c'erano e questo conta. Eppoi in questo modo lascio un conto aperto con la Sky Race delle Dolomiti Friulane...in una prossima edizioni farò meglio, potete starne certi.

Cito solo i miei compagni di squadra dell'Atletica Buja presenti sperando di non aver saltato nessuno:

  1. Chiara Trevisan
  2. Angela Ceconi
  3. Carla Fioritto
  4. Paola Grion
  5. Luca Pascolo
  6. Adriano Gabrieucig
  7. Aurelio Martinis
  8. Christian Pitussi
  9. Luca Baradello
  10. Maurizio Alpini
  11. Michele Mucin
  12. Andrea Armellini
  13. Marino Olivo
  14. Antonio Margiotta
  15. Francesco Cavallo