Nessuno può sentirsi sicuro di vincere, al momento di partire. Non si può star certi nemmeno di arrivare fino in fondo. La maratona è l'unica gara che si può perdere anche correndo da soli.

Perle di saggezza

Se vuoi correre, corri un miglio. Se vuoi conoscere una nuova
vita, corri la Maratona!


Emil Zatopek (citazione segnalatami da Giovanni Chessa)

Me medesimo in numeri

213 MARATONE corse



PB 2:36'28'' 08.10.2000 GoldMarathon Cesano Boscone (MI)







un centinaio di MEZZE corse



PB 1:13'09'' 01.10.2000 Udine







cinque 6 ORE




PB 73,096 km (Buttrio 2014)







cinque 100 km (4 Passatore)



PB 8:51'28'' giugno 2005 in pista Fagagna (UD)



PB Passatore 9:09' 2004 Firenze-Faenza







una 12 ORE



PB 119,571 km
31-08-2014 Passons (UD)







3000



PB 9'39'' San Vito al Tagliamento (PN)







5000



PB 16'27''







10000



PB 35' 36''







3 VOLTE IRONMAN FINISHER






venerdì 29 aprile 2011

Primo vero allenamento di ciclismo

Dopo quasi 2 anni abbondanti che bazzico la bicicletta (uno, più o meno seriamente) oggi fatto il mio primo vero allenamento. Teatro del misfatto il cosiddetto circuito delle rotonde che utilizzano anche alcuni miei amici dell'UdineTriathlon per i loro allenamenti (loro si che li fanno seri).
Ebbene ho pestato duro per oltre 2 ore per quello che usando un gergo podistico definirei un MEDIO PROLUNGATO.
Si tratta di un lungo tracciato da percorrere in andata e ritorno esteso per 13,6 km, in leggera discesa e vento a favore all'andata e viceversa al ritorno.
Non immaginavo di riuscire a spingere nel modo in cui mi è venuto.
Unico inconveniente il fatto che a fine allenamento si sia ripresentato il fastidio al gluteo, spero di non aver ecceduto, i due giorni di riposo obbligati che devo fare domani e dopodomani giungono ad hoc.
Al termine 72 km a 34 km/h di media vanno al di là di ogni mio sogno.
Come si può vedere anche analizzando il diagramma dopo il 2° giro il vento ha cambiato leggermente direzione rallentandomi in andata ma velocizzando il ritorno.
I tempi dei 5 giri me li annoto perchè mi saranno come punto di riferimento per le prossime esperienze.
  1. 24'28''
  2. 24'28''
  3. 23'31''
  4. 24'01''
  5. 23'33''

mercoledì 27 aprile 2011

Maggio full di gare e di verifiche

Sta volgendo al termine questo mese di aprile dedicato quasi esclusivamente all'allenamento se si fa eccezione per la bella gara della maratona di Padova.
Il mese di maggio sarà dedicato molto più alla verifica sul campo del lavoro fatto.
Si inizia con un
in programma sabato 7 maggio che affronterò con relativa cautela e senza grosse aspettative, una buona occasione per provare il nuoto in lago, una bici tranquilla e una corsa sicuramente in progressione ma comunque soft. Cercherò di tenere in conserva le forze per affrontare domenica mattina 8 Maggio alle 09.00 la
dalla quale quindi non potrò aspettarmi nulla di eccezionale se non le solite belle sensazioni di una corsa che mi piace tantissimo con accanto tanti amici e la costiera da "bersi" tutta d'un fiato.
Nel weekend successivo, 15 Maggio si comincia a fare un po' sul serio con la partecipazione al Campionato italiano di
Per la prima volta affronterò la distanza classica del nuoto IM, 3800 m da rispettare ma da non temere se voglio pensare di arrivare a Luglio con buone chances di riuscire a Klagenfurt. Una volta uscito dall'acqua il grosso sarà già fatto; i 120 km di bici e i successivi 28 km di corsa non mi fanno paura perchè so che sarà una gara in risalita...d'altronde partendo dalle ultime posizioni del nuoto non mi rimane altro che scalare posizioni in classifica.
Il weekend del 22 Maggio sarà dedicato alla bici con la trasferta in gruppo per affrontare la
200 km da pedalare con 3840 m di dislivello, sarà la prima esperienza di questo genere. Lungo la strada potrei anche optare per "tagliare" il percorso accorciando sulla variante con soli 5 colli e 130 km ma penso rinuncerò a questa opportunità seguendo la via più difficile al traguardo come ho sempre fatto.
Scivoliamo poi al 5 di Giugno che mi vedrà tornare, anche stavolta in compagnia, sulle strade della
che ho già affrontato due volte, sarà una bella giornata di corsa immerso nella natura, speriamo con il bel tempo, e a cercare la rivincita sulla sfortunatissima vicenda dello scorso anno.

martedì 26 aprile 2011

Progressivo al Cormor

Dopo il riposo di domenica ieri ripresa con tripla seduta.
Corsa la mattina molto presto (prima di andare al lavoro), solo 9 km ma sostenuti nonostante non sia abituato a correre in ore antelucane.
Nel pomeriggio prima un bel giro in bici di 80 km con finale sotto la pioggia ma molto soddisfacente perchè anche in condizioni avverse e spesso con vento forte sono riuscito a tenere una media relativamente alta pedalando con facilità. Subito dopo doccia e subito in piscina a fare qualcosa e con la forza della volontà ho tirato fuori un 2500 senza pause al solito ritmo.
Oggi giornata lunga al lavoro ma alle 18 mi presente al Parco dove non torno da molto e dopo la sorpresa accoglienza di alcuni amici inizio con alcuni di loro il mio allenamento; la partenza è subito troppo rapida per i miei gusti attuali e perdo subito il gruppo, decido di andare per la mia strada sfruttando ogni tanto la scia di qualcuno che mi raggiungeva.
Alla fine 18 km tutti in progressione con sensazioni finali bellissime, affaticamento ma normale quando si provano ritmi perduti da tempo.
Finire l'ultimo giro in 6'45'' a 4'10'' mi ha ridonato il sorriso.

sabato 23 aprile 2011

Lunghissimo di bici in Slovenia

Come al solito è folto il gruppo per l'uscita del sabato per noi dell'UdineTriathlon. Quest'oggi è in programma un lunghissimo tra i 150-170 km, la lunghezza, l'impegno dell'altimetria e i diversi obiettivi già in fase di programmazione suggeriscono che lungo la strada si formeranno più gruppi.
La fase di riscaldamento dura almeno fino al passaggio in Slovenia che avviene a Vencò; per la verità l'esuberanza di Dino porta qualcuno a cadere nella trappola di seguirlo a velocità folli già solo dopo 10 km. La sua preparazione e le sue qualità sono superiori per cui è giustisssimo che proceda a medie più elevate, tutti gli altri abbiamo come obiettivo di portare a casa con tranquillità il nostro allenamento consci che i 2000 m di dislivello e la distanza meritano rispetto.
Un paio di amici ci lasciano, la prima salita ci aspetta a Dobrovo e successivamente a Smartno; la affrontiamo con tranquillità, la conosciamo bene ormai ed in cima ci ricomponiamo. I fiori della primavera hanno lasciato spazio al verde e gli alberi da frutto prendono forma "estiva".
Al bivio prendiamo per Kanal e la strada riprende a salire ma senza grosso impegno, siamo rimasti in 10. Si viaggia spediti, con buone medie ma senza eccessi, in testa si alternano quasi sempre Michele, Marcello e Fabio Z.
Come al solito ho sofferto nella fase iniziale, scaldarmi è sempre problematico e non nascondo che ad ogni cambio di dislivello faccio fatica rischiando di perdere la ruota.
Prendiamo a costeggiare il versante sloveno dell'Isonzo che in alcuni scorci ci offre panorami straordinari, il suo colore cambia a seconda della profondità.
Abbiamo anche modo di fare una foto di gruppo in una breve sosta.
Bellissimo il giro intorno allo splendido lago di Tolmino, poi si riprende la strada in direzione Kobarid (Caporetto), dove è prevista una sosta per riempimento borracce. Qui accade un inconveniente spiacevole che insegna qualcosa; mai scherzare troppo in bici e indossare in caschetto SEMPRE. Cade l'amico Sandro che se la cava con qualche abbondante graffio sulle gambe.
Il gruppo si sfoltisce al bivio, rimaniamo in 5: Monica, Fabio Z, Fabio S, Manuele ed io.
La strada è ancora lunga.
Al bivio Uccea si svolta a sinistra ed inizia una lunghissima salita (inframmezzata da un breve tratto di discesa) senza pendenze molto impegnative ma inesorabile e continua.
Naturalmente il gruppetto si frantuma subito, ognuno intende salire con il proprio ritmo. La meta finale dopo il rientro in Italia da Passo Tanamea (870 m slm) sarà Tarcento.
Mi dico che è inutile andare su da solo per poi aspettare visto che conoscendo i ritmi e la grinta so che Monica mi sarebbe stata comunque sempre alle calcagna o poco staccata. Scegliamo quindi di andare su insieme. Fabio Z ci stacca subito con una grinta eccezionale.
Affrontiamo entrambe le salite con un ritmo molto regolare ma anche impegnando le gambe.
Il silenzio è rotto solo dal passaggio di qualche moto, tutto intorno a noi è verde, si sentono perfettamente cinguettare gli uccelli e i profumi della natura.
Raggiunta la vetta ci attendono 18 km di discesa dove si raggiungono ottime velocità, senza curve impegnative che mi gasano e mi fanno sentire il vento nei capelli...anche se provo anche qualche brivido quando qualche folata di vento mi fa barcollare a 50 km/h.
A Tarcento Fabio S ci lascia per rientrare, propongo di prendere una variante lunga per arrivare all'obiettivo iniziale che altrimenti avremmo mancato. I miei amici "subiscono" senza proteste.
Manuele svicola a Nimis. Affrontiamo ancora una salita (ma breve) poi mentre riforniamo acqua ci raggiunge Gianpiero oggi costretto ad uscita solitaria per impegni. Ecco il capro espiatorio che sarà mio complice nell'allungare il giro.
E così è infatti, raggiungiamo Cividale e grazie al treno imposto da Gianpiero con qualche mio cambio la media sale notevolmente. Quando raggiungiamo casa (dopo qualche protesta) il Garmin segna 180 km con oltre 2000 m di dislivello. Tutto come previsto.
Si è trattato di un bellissimo giro che mi ha permesso di conoscere un altro pezzo di mondo e belle strade da ripercorrere.
Nota a margine. E' deprimente da un certo punto di vista come il mio cuore non riesca ad essere stimolato abbastanza; solo in pochissimi momento ho superato i 120 bpm.

martedì 19 aprile 2011

Bici-nuoto-bici per 6 ore e 40 minuti

Mi devono bastare poche parole per render conto di questa giornata di ferie trascorsa come piace a me, svolgendo 3 sedute di allenamento per complessive 6 ore e 40 minuti.
Uscita in bici in mattinata, pensavo si dovesse trattare di una semplice passeggiata al mare ed invece complice una buona partenza dopo 5 km pestavo già sui pedali. Direzione Grado.
Il terreno perfettamente pianeggiante e l'asfalto fatto di recente mi hanno agevolato, i semafori lungo la strada erano quasi tutti verdi (o almeno così io li ho visti) e così sono arrivato in laguna alla stratosferica (per me) media di 32 km/h.
Il mare era stupendo e c'era veramente da buttarsi in acqua come facevano diversi bambini che vedevo in lontananza.
Viaggio di ritorno (dopo un breve allungo del tracciato per fare conto pari) con leggero vento a favore sullo stesso percorso con la media che è salita ancora. Alla fine 32,3 che non avevo MAI pedalato per 101 km.
Inutile dire che sono grandemente soddisfatto.
Appena due ore dopo salto in piscina per una sedute breve e sciolta che invece è diventata un bel 2000 m al mio solito ritmo.
Ancora una pausa di 40' e sono di nuovo in sella in compagnia di un gruppo di amici che mi propongono (ahimè) la salita di Subit. Non è certamente quello che mi aspettavo per un allenamento defatigante ma mi devo accodare.
Saliamo fino a quota 580 e nonostante tutto penso di aver corso questa salita a tempo di mio record.
In piano sulla via del ritorno facciamo un paio di tirate di quelle che non ti aspetti che mi lasciano molto soddisfatto.
Complessivamente 74 km che portano il totale giornaliero a 175 km

domenica 17 aprile 2011

Fine settimana favoloso con ciliegina a Padova

Non è facile sintetizzare questo weekend lungo in poche righe, tanto è stato ricco di soddisfazioni, alcune delle quali persino inattese.
Cominciamo da venerdì:
130 km di bici con 2000 m di dislivello, in parte in compagnia di Antonio Sette scalando fino a Monteaperta e poi su oltre Taipana. La salita fa soffrire ma è anche molto gratificante "conquistare" la vetta per poi godersi la discesa. Ottime sensazioni anche nel finale in piano.
Un paio di ore dopo un buon lavoro in progressione di corsa sull'ippovia per 14 km in compagnia.
Sabato:
uscita con gli amici dell'UdineTriathlon ed anche in questo caso salita fino a Castelmonte, poi causa impegni familiari e necessità di preservare le gambe mi sono avviato verso casa ma con un finale decisamente tirato al massimo.
Infine la gara di oggi a Padova.
Parto con un preciso intento, quello di migliorarmi rispetto alla recente gara di Ferrara dove avevo fatto 3.25 ma sono anche consapevole che i km di bici nelle gambe avrebbero potuto presentare il conto.
Imperativo categorico quindi NON RISCHIARE OLTRE IL DOVUTO.
Nuovo percorso per questa maratona che ho corso già 6 volte con risultati sempre soddisfacenti, nuovo percorso che rimane sempre scorrevole, condizioni meteo ideali con freschetto in partenza e 18 gradi all'arrivo che erano sopportabilissimi (ne hanno fatto le spese solo coloro che si sono fatti prendere la gamba).
Organizzazione perfetta, strade sgombre dal traffico, servizi efficientissimi dalla partenza all'arrivo; sottolineo la possibilità di ritiro del pettorale anche la domenica mattina senza alcun problema.
Dicevo...imposto una partenza prudente sul piede dei 4'45'' che gestisco con tranquillità e molta costanza per i primi 15 km, le gambe sono provate soprattutto nei primissimi km. Incontro amici con i quali chiacchero e il tempo e lo spazio scorre.
Quando si avvicina metà gara e complice un lunghisimo rettilineo con vento a favore, il ritmo si abbassa di un paio di secondi e nella mia testa comincia a balenare qualche idea.
Passo la mezza in 1:40:19'', molto meglio di quanto mi ero prefisso; si viaggia su lunghissimi rettilinei, il pubblico presente ai lati della strada ci incita (anche se secondo me, meno numeroso degli anni precedenti). Non ho certezze sul successivo andamento della gara...le gambe potrebbero presentare il conto anche se il cuore non è stato per nulla sollecitato avendo battuto sempre sui 120 bpm (una corsa lenta insomma).
Subito dopo la mezza inizio a fare i miei soliti conti proiettando il mio dato finale se riuscissi a correre a 5' al km.
Comincio a prendere molti concorrenti, mi entusiasmo e la proiezione del tempo finale si abbassa inesorabilmente ogni 2-3 km.
Provo a spingere incrementando il ritmo, riprendo la corregionale Alessandra Candotti (ottimo il suo crono finale con PB) al 29° e senza pausa imprimo un altro cambio.
Il crono comincia a mostrarmi tempi sotto i 4'40'' al km, scorrono i km e quando mancano 8 km al traguardo e ormai sono in mezzo ai concorrenti della mezza (partita alle 10.30) ne sfrutto la freschezza e mi accodo ad un mio compagno di squadra (Comini); viaggio a 4'30''.
Le gambe girano benissimo ma soprattutto non sento la fatica mentale degli ultimi km, la proiezione è ottima, il centro della città è raggiunto, una "piccola impresa" è quasi compiuta, c'è bisogno solo della ciliegina.
4.31, 4.29, 4.24, 4.12, 4.00
queste sono le medie dei miei ultimi 5,195 km
Un finale che neppure con la più grande e ottimistica immaginazione avrei saputo pensare.
Il cuore nel finale è arrivato anche a 147 bpm.
Ed ora sognare non è più impossibile...

mercoledì 13 aprile 2011

Risentire il sapore del 4'15'' al km

L'ultima occasione nella quale avevo corso sui ritmi di 4'15'' era stato nella Maratonina di Palmanova che avevo concluso soffrendo un sacco per i problemi al gluteo; sono trascorsi giusto 5 mesi.
Ora il problema sembra risolto e si ricomincia a respirare aria buona, i ritmi crescono, le
sensazioni migliorano, le gambe girano.
Negli ultimi mesi tenere i 5' al km era l'obiettivo massimo, spesso non ci sono riuscito oppure ho faticato non poco.
Ora sono un paio di sedute che mi riesce di incrementare, e la sensazione più bella è che avviene spontaneamente; è accaduto domenica e si è ripetuto oggi.
Stasera partenza in solitario, dopo breve riscaldamento un buon incremento con 4,5 km a 4'30'' spingendo bene sulle gambe; proseguo in compagnia con un tratto di 6,5 km di corsa lenta per poi incrementare di brutto nella fase finale in solitaria nella quale percorro quasi 3 km a 4'13'' di media.
La soglia fatidica del 4'15'' (che guardacaso corrisponde alle 3 ore in maratona) è stata abbattuta, ed è accaduto nella massima scioltezza senza necessità di stimoli esterni.
Oggi è accaduto per 3 km in futuro chissà...
Ed ora cresce anche la curiosità di cosa possa accadere nella maratona di Padova, quasi quasi che sabato salto allenamento di bici per essere riposato e provare a fare una bella gara.
Come premio finale della giornata un gelato in centro con Giulia a gustarli oltre alla stracciatella anche uno splendido tramonto in Piazza San Giacomo

lunedì 11 aprile 2011

Domenica torna la MARATONA

Domenica si torna a correre la Maratona, sarà un nuovo percorso di una vecchia maratona. La Maratona di Sant'Antonio che mi ha già visto partecipe ben 6 volte conferma il suo arrivo Prato della Valle ma anche la partenza sarà posta nel centro della città e non più a Vedelago.
Ho fatto delle bellissime esperienze a Padova che ricordo benissimo: in due casi ho fatto da pacer delle 3 ore portando a termine puntuale il mio compito (2005-2008), nel 2002 alla seconda gara dopo il rientro dall'intervento chirurgico ritornavo sotto le 3 ore; nel 2004 una ottima prestazione; nel 2003 il capolavoro con una gara conclusa in 2:40.20 (passaggio alla mezza in 1:19) che rimane una delle mie gare più belle e tuttora tra le mie top ten assolute; nel 2006 complice un caldo asfissiante e un leggero infortunio una gara sottotono.
Quest'anno la storia sarà diversa, si combatterà per stare sotto le 3:30 sempre con lo stesso entusiasmo, sempre con lo stesso rispetto e sempre felice di poter tagliare quel fatidico traguardo.

domenica 10 aprile 2011

Settimana da record: 26 ore di allenamento

Si conclude una settimana di allenamento che non ha pari nella mia storia sportiva. A parte il numero di ore passate in sella, di corsa e a nuoto di rilevante vi è che mi sono anche divertito molto scoprendo nuovi percorsi in bici e riprovando le belle sensazioni della corsa in progressione.
Su alcune uscite ci sarebbe da fare un post apposito ma mi limiterò a pochi cenni.
LUNEDI'
Uscita in bici di 100 km raggiungendo Montefosca della quale ho già ampiamente parlato nel post, peccato per la foratura ma molto soddisfatto comunque.
MARTEDI'
1600 m di nuoto su brevi distanze con sensazioni per nulla positive;
immediatamente dopo 70 km di bici con gli amici in collina, anche qui una foratura (di Michele) ci condiziona.
MERCOLEDI'
uscita mattutina in bici con la salita di Porzus che non avevo mai fatto, una delle più dure che abbia mai provato sinora ma molto soddisfacente; successivamente ho preso in direzione Slovenia valicando da Mernico (altra salita) e poi le bellissime sensazioni della lunga discesa.
Solito giro dalle parti di Dobrovo andando a ricercare sempre qualche colle, al rientro in Italia ancora salita a Cormons (mai fatta prima) poi Abbazia di Corno di Rosazzo e colle di Conte di Montecristo per complessivi 2200 m di dislivello;
il tempo di una doccia e si parte per 21 km di corsa in compagnia a ritmo di poco sopra i 5' al km
GIOVEDI'
52 km di bici molto soft
VENERDI'
3000 m di nuoto con un piramidale pochissimo soddisfacente;
15 km di corsa in compagnia su un nuovo percorso
SABATO
110 km di bici con gli amici di UdineTriathlon poi rientro obbligato per motivi di lavoro, 40 km finali in solitario a ottimo ritmo
DOMENICA
28 km di bici con tanto vento
seguiti da 24 km di corsa con gli ultimi 7 in progressione decisa di quelle che veramente mi soddisfano.
CICLISMO: 496 KM IN 19:07'
CORSA: 60,2 KM IN 5:00'
NUOTO: 4600 m IN 1:58'
TOTALE 26 ORE E 5 MINUTI

lunedì 4 aprile 2011

Montefosca

Oggi giornata libera da dedicare interamente alla bici avevo deciso. In parte l'obiettivo è stato raggiunto perchè poco dopo metà della fatica la sorte ci ha messo lo zampino ed ho forato. Avevo al seguito una sola camera d'aria di scorta quindi ho deciso di finirla lì senza andare a cercare rogne. Peccato perchè avevo nelle gambe e nella testa una seconda ascesa. Sarebbe stata la prima volta di una doppia salita e sarebbe stata anche la prima volta della salita del Porzus ma è solo rimandato.
Ma partiamo con ordine seppur sinteticamente.
Parto con la precisa intenzione di non scannarmi, i 20 km iniziali scorrono via tranquillamente. Raggiungo Cividale del Friuli e via Prossenico e Vernasso (con tutte le frazioni di San Pietro al Natisone) raggiungo il cartello Montefosca.
Il cartello indica il mio obiettivo a 13,5 km; si tratta di una salita che ho già scalato lo scorso anno con Luca e non la ricordavo nè tanto lunga nè impegnativa al massimo.
Prendo a salire per una strada rifatta in gran parte di recente, non ci sono molti tornanti ma lunghi rettilinei dove la pendenza è molto regolare.
La prima frazione che raggiungo è Erbezzo, finalmente riesco a respirare per qualche centinaio di metri anche se la fatica è resa meno gravosa dal silenzio della montagna. Si sente solo il cinguettio degli uccelli e lo svolazzare di qualche rapace che si alza in volo, ne ho contati almeno 5 nella mattinata. Dopo Erbezzo pochi minuti di ascesa e raggiungo Zapatocco dove vicino al cartello saluto un vecchietto che gentilmente mi aveva chiesto come stessi.
Ormai la salita volge al termine quando raggiungo Calla che si apre con un bel panorama.
Affronto qualche km di piano prima di raggiungere Montefosca; lungo la strada incontro alcuni lavoratori della forestale che stanno ripulendo la strada e li ringrazio, in fondo stanno lavorando anche per me.
La discesa è difficoltosissima, vi sono tratti con pendenze impegnative ma soprattutto l'asfalto è molto dissestato, vado a passo di lumaca.
Ho modo però in questo pezzo di apprezzare la primavera nel suo massimo splendore; tanti fiori, crochus viola che colorano il panorama, primule qua e là, una specie di margherite bianche si appropriano di isole di terreno. Sono in quella che Luca, lo scorso anno mi disse chiamarsi il Piano delle Fracadizze.
Ho ancora una salita, seppure non impegnativa prima di raggiungere Bocchetta Sant'Antonio dove troverò il "quadrivio delle scelte". Mi fermo per una foto ed intraprendo la discesa di Canebola. Quando la discesa è quasi terminata una serie di buche inevitabili a causa di un incrocio con una macchina e sento il sedere ballonzolare sul duro. Ho forato.
Senza por tempo in mezzo, cambio camera d'aria e via verso Faedis.
Non mi sento sicuro a proseguire il mio disegno, troppo avventuroso andare su a Porzus in solitario senza "scorta", meglio rimandare e così prendo per la statale fino a Nimis da dove rientro riuscendo a portare in porto comunque il mio centello che mi lascia però solo parzialmente soddisfatto.

domenica 3 aprile 2011

Prova del circuito-bike IM di Klagenfurt

Finalmente arriva il giorno della prova generale del circuito bike dell'IronMan di Klagenfurt. Nella prima programmazione si era pensato ad un giro singolo (la gara si svilupperà su 2 giri dello stesso percorso) integrato di qualche km di corsa, invece stavolta partiamo convinti di percorrere i 180 km in modo da avere una idea precisa e poter memorizzare anche il tracciato e le difficoltà. Dei 12 iscritti alla gara dell'UdineTriathlon siamo in 5 a cimentarci, Gianpiero e Dino già conoscono il percorso, ci daranno le dritte e per qualità tecniche superiori ci faranno anche "da battistrada"; Manuele, "Chiara" e lo scuro (che poi sarei io) siamo all'esordio nell'IronMan e quindi a maggior ragione su questo percorso. Naturalmente Chiara è Monica prima della partenza, diventerà a strisce a fine allenamento. E' davvero importante conoscere e provare le difficoltà alle quali si andrà incontro per calibrare le proprie forze e in qualche caso anche modificare l'allenamento come ha testimoniato Manuele durante il viaggio di ritorno. Sapevamo che si trattava di un percorso nervoso ma sentirlo sotto le ruote è tutta un'altra cosa, aiuta a saper gestire l'approccio alla salita per esempio; intuire quanto si può spendere in discesa, lasciarsi andare a tutta quando dopo l'ultimo strappetto si fila via verso il traguardo. Dopo la partenza si affrontano diversi km di lungolago in gran parte ombreggiati caratterizzati da numerosi falsopiani dove si può sviluppare una buona velocità e gli strappi non sono mai molto impegnativi, a giudicare dalle scritte sull'asfalto ci sarà un sacco di pubblico ad incitare per cui è presumibile una partenza altamente "adrenalinica". Durante la nostra "escursione" il panorama è splendido sul lago, la giornata è soleggiata, serena, caldo tanto che i miei amici sfoggiano tutti la tenuta estiva (manica corta e pantaloncino a mezzagamba) io, unico tapino, sono l'unico invernalizzato. I primi 30 km filano via lisci, mi tengo in fondo al gruppo anche perchè con il riscaldamento lento che mi ritrovo non potrei fare di più; Gianpiero e Dino ad ogni bivio ci preannunciano dove svoltare e cosa aspettarsi, più di tutto mi colpiscono le scritte sull'asfalto e nella mia testa "vedo" tanto pubblico che urlerà "drogandomi" al primo giro ma soprattutto al secondo. Ai 30 km c'è una salita che non ci è stata descritta in modo così malvagio ma che io trovo abbastanza impegnativa, più forse di quella ben nota che dopo descriverò. Sembra iniziare in modo molto pedalabile ma in breve ti ritrovi a dover utilizzare il rapporto più agire per non rischiare di piantarsi. Si tratta però di una asperità singola per cui dopo si respira molto tranquillamente; la difficoltà successiva la si incontra in pianura dopo una svolta a sinistra quando un lunghissimo rettilineo in falsopiano e, mi dicono, sempre controvento, mette in buona difficoltà. Ne ho la riprova quando nel secondo giro mi ritrovo in testa a tirare e seppure spinga al massimo il contachilometri mi rilancia numeri poco soddisfacenti. Si costeggia la ferrovia, una svolta a sinistra ed inizia un tratto di discesa dove ci si può veramente lanciare per qualche km di veloce discesa prima di approcciare dal 50° al 60° qualche breve tratto di salita non impegnativa. Noi novizi attendiamo con un certo timore la salita vera che ci viene annunciata al 60° km (e al 150° per il secondo giro), ad ogni accenno, in particolare "Chiara" e Manuele fanno la fatidica domanda: "E' questa la salita?". Ci siamo. Un piccolo assaggio seguito da una breve discesa e poi si attaccano 2 km di salita continua, impegnativa ma a mio giudizio più pedalabile della prima (quella del km 30); probabilmente nel secondo giro sarà più dura il giorno della gara. Nel nostro secondo giro prima della salita mi sono fermato ad attendere chi era rimasto attardato e nel risalire in bici sono clamorosamente cascato da fermo perdendo anche la catena, anche questa una piccola buona lezione da tenere a mente. Bella discesa interrotta da altri due brevi strappetti che ci vengono annunciati da Gianpiero che con gran piacere ci avverte che ormai ci separano dal traguardo 15 km di discesa e piano nei quali potremo spenderci al massimo. Così è infatti, in alcuni tratti guardo il mio contachilometri che segna 50 km/h, velocità che erano inimmaginabili sino a qualche mese fa. Primo, secondo, terzo semaforo, svolta a sinistra e si prende il rettilineo che ci porta verso il giro di boa e all'arrivo; anche in questo tratto si può pedalare molto bene.
Nel secondo giro questi ultimi giri li percorro da solo con Dino, prima a ruota e poi persino davanti (non pensavo mai che potesse accadere). La media finale è ottima per quanto mi riguarda considerando semafori, stop e rallentamenti vari...si può addirittura sognare ma naturalmente senza esporsi troppo.
E' stata una fantastica giornata, un ottimo allenamento che in qualche modo modifica il mio approccio alla gara; per l'occasione gli amici ci hanno mostrato anche il canale nel quale nuoteremo gli ultimi 900 m prima del cambio e diciamo che non saranno proprio "chiare e dolci, fresche acque".
Naturalmente un immenso ringraziamento va agli amici che sono stati protagonisti e complici, senza di loro non sarebbe stato uguale.
Ho utilizzato per la prima volta il cardiofrequenzimetro in un allenamento; l'analisi dei dati è controversa. Solo in piena salita riesco a superare i 130 bpm e quasi sempre sono sotto i 120.
E' il ciclismo che è standardizzato su questi numeri o sono io che non so "sfruttare" al massimo le mie potenzialità? Ai posteri...
ALLENAMENTO DOMENICALE
Domenica mattina un bell'allenamento di corsa in progressione al Parco del Cormor che inizio molto tranquillamente in compagnia con Beppe, poi mi aggrego a Loris e cerchiamo un progressivo che a me fa bene ma soprattutto esalta il mio amico che dopo anni tornerà a gareggiare nella mezza di Trieste. Incrementiamo di pochi secondi al giro ma l'ultimo è veramente tirato per Loris che però conclude molto soddisfatto ed io lo sono per lui. Lo ringrazio "della complicità" senza la quale non sarei riuscito ad andare al di là di un lungo lento. Complessivamente 21 km preziosi.