Non è facile sintetizzare questo weekend lungo in poche righe, tanto è stato ricco di soddisfazioni, alcune delle quali persino inattese.
Cominciamo da venerdì:
130 km di bici con 2000 m di dislivello, in parte in compagnia di Antonio Sette scalando fino a Monteaperta e poi su oltre Taipana. La salita fa soffrire ma è anche molto gratificante "conquistare" la vetta per poi godersi la discesa. Ottime sensazioni anche nel finale in piano.
Un paio di ore dopo un buon lavoro in progressione di corsa sull'ippovia per 14 km in compagnia.
Sabato:
uscita con gli amici dell'UdineTriathlon ed anche in questo caso salita fino a Castelmonte, poi causa impegni familiari e necessità di preservare le gambe mi sono avviato verso casa ma con un finale decisamente tirato al massimo.
Infine la gara di oggi a Padova.
Parto con un preciso intento, quello di migliorarmi rispetto alla recente gara di Ferrara dove avevo fatto 3.25 ma sono anche consapevole che i km di bici nelle gambe avrebbero potuto presentare il conto.
Imperativo categorico quindi NON RISCHIARE OLTRE IL DOVUTO.
Nuovo percorso per questa maratona che ho corso già 6 volte con risultati sempre soddisfacenti, nuovo percorso che rimane sempre scorrevole, condizioni meteo ideali con freschetto in partenza e 18 gradi all'arrivo che erano sopportabilissimi (ne hanno fatto le spese solo coloro che si sono fatti prendere la gamba).
Organizzazione perfetta, strade sgombre dal traffico, servizi efficientissimi dalla partenza all'arrivo; sottolineo la possibilità di ritiro del pettorale anche la domenica mattina senza alcun problema.
Dicevo...imposto una partenza prudente sul piede dei 4'45'' che gestisco con tranquillità e molta costanza per i primi 15 km, le gambe sono provate soprattutto nei primissimi km. Incontro amici con i quali chiacchero e il tempo e lo spazio scorre.
Quando si avvicina metà gara e complice un lunghisimo rettilineo con vento a favore, il ritmo si abbassa di un paio di secondi e nella mia testa comincia a balenare qualche idea.
Passo la mezza in 1:40:19'', molto meglio di quanto mi ero prefisso; si viaggia su lunghissimi rettilinei, il pubblico presente ai lati della strada ci incita (anche se secondo me, meno numeroso degli anni precedenti). Non ho certezze sul successivo andamento della gara...le gambe potrebbero presentare il conto anche se il cuore non è stato per nulla sollecitato avendo battuto sempre sui 120 bpm (una corsa lenta insomma).
Subito dopo la mezza inizio a fare i miei soliti conti proiettando il mio dato finale se riuscissi a correre a 5' al km.
Comincio a prendere molti concorrenti, mi entusiasmo e la proiezione del tempo finale si abbassa inesorabilmente ogni 2-3 km.
Provo a spingere incrementando il ritmo, riprendo la corregionale Alessandra Candotti (ottimo il suo crono finale con PB) al 29° e senza pausa imprimo un altro cambio.
Il crono comincia a mostrarmi tempi sotto i 4'40'' al km, scorrono i km e quando mancano 8 km al traguardo e ormai sono in mezzo ai concorrenti della mezza (partita alle 10.30) ne sfrutto la freschezza e mi accodo ad un mio compagno di squadra (Comini); viaggio a 4'30''.
Le gambe girano benissimo ma soprattutto non sento la fatica mentale degli ultimi km, la proiezione è ottima, il centro della città è raggiunto, una "piccola impresa" è quasi compiuta, c'è bisogno solo della ciliegina.
4.31, 4.29, 4.24, 4.12, 4.00
queste sono le medie dei miei ultimi 5,195 km
Un finale che neppure con la più grande e ottimistica immaginazione avrei saputo pensare.
Il cuore nel finale è arrivato anche a 147 bpm.
Ed ora sognare non è più impossibile...