Ennesima bella edizione della Maratonina di Palmanova che ha visto al
via 3000 podisti circa ma soprattutto 2837 arrivati che sono il vero
riscontro di una manifestazione.
Si tratta dell'evento più partecipato del FVG ma anche tra i più numerosi d'Italia.
Sono
arrivato a questa gara, alla quale tengo tanto e che mi ha visto
partecipe sin dalla prima edizione, molto determinato e sicuro di
potermi divertire realizzando anche un buon risultato.
Prima
della partenza parlando con Renzo Roiatti, coach della mia squadra, mi
sono informato di che tempo intendesse fare una mia compagna di squadra
giovanissima che già aveva esordito molto bene a Pordenone qualche
settimana fa.
Verificato che si potesse stare assieme ho deciso di impostare il mio ritmo ma al tempo stesso di tenere d'occhio il passo di Francesca Tesolin (questo il nome della mia compagna di squadra).
La partenza avviene da Piazza Grande lungo due direzioni opposte per poi ricongiungersi verso il 2° km; siamo verso l'uscita di Porta Cividale dove sono concentrate "le forze maggiori" della gara femminile.
In tutto il tracciato non c'è alcuna difficoltà, il tempo è nuvoloso...le condizioni quindi quasi ideali per tirar fuori una buona prestazione.
La partenza è sollecita, lo split ai primi 5 km indica già una media sotto i 3'50'' al km. Corro molto sciolto (semplice farlo ad inizio gara), le sensazioni sono ottime. Il mio obiettivo dichiarato è di stare sul tempo di 1:21' anche se più volte nell'ultimo mese ho buttato un tempo provocatorio ai miei amici (20.56).
Francesca con la sua andatura molto "allegra", da pistaiola mi sta spesso al fianco, a tratti immediatamente alle spalle, la sento molto sciolta.
La nostra corsa si snoda nelle campagne, sono rarissimi i passaggi nei piccoli centri per lo più deserti, solo ai ristori c'è modo di sentire qualche timido incitamento. Intanto ci viene comunicato che Francesca è prima, questo cambia un po' le carte in tavola, bisognerebbe fare attenzione alla prestazione cronometrica ma anche alla posizione. Ragionamento questo che farebbe un atleta "navigato".
Verso il 9° km avverto un leggero rallentamento. Combattuto quindi tra la ricerca del riscontro personale e la voglia di accompagnare alla vittoria la compagna di squadra mi pongo a tirare su un ritmo costante che a mio avviso avrebbe potuto portare ad entrambi i risultati.
Il passaggio a metà gara avviene in 40'45'' in perfetta media per il mio obiettivo minimo ma con il dubbio che nella mezza la crisi può far perdere secondi preziosi.
Non mi giro mai indietro, dagli incitamenti che ogni tanto sento, capisco che Francesca è alle spalle e intuisco che non cederà molto facilmente ed era quello che speravo.
Inizio a guardare ogni intermedio, la fatica si fa sentire ma la media non scende. Inizia la sequela di agganci di atleti che mi precedono. Cerco di concentrarmi sul respiro per distrarre la mente dalla fatica che sento nelle gambe, elaboro numeri ad ogni split. Dal 10° al 15° corro in 19' netti. Splendido!!!!
Inizio a "sognare" di poter stare sull'obiettivo massimo di giornata ma questo richiederebbe nessun cedimento ed un finale a tutta. Per chi conosce la mezza sa che si tratta di un compito molto impegnativo.
Agganciare diversi podisti (saranno 25 dalla metà gara all'arrivo) mi stimola. Vado veramente al massimo, lo sento nelle gambe ma anche nel fiato.
Al 19° km guardo il cronometro e facendo i conti realizzo che ci vuole veramente una progressione finale fortissima per chiudere come voglio. Respiro a fatica, le gambe vanno bene ancora ma la scioltezza è andata a farsi benedire, è solo forza e determinazione quella che mi spinge.
Transito al 20°, guardo. Devo fare sotto i 3'45'' per poter riuscire, c'è la salitella di Porta Cividale che permette l'ingresso nella città stellata ma so che poche centinaia di metri più avanti mi aspetta "la gloria" di riuscire nella mia piccola impresa.
Quando riesco a scorgere i secondi che scorrono sul cronometro la mia corsa sembra al rallentatore. Come in un film anche il cronometro rallenta e posso godermi gli ultimi metri certo che PRIMA CHE SCOCCHI IL 21 IO AVRO' TAGLIATO QUEL TRAGUARDO.
Tempo ufficiale 1:20:55
Faccio appena in tempo a fermarmi che sento l'annuncio dell'arrivo di Francesca che mi aveva seguito a brevissima distanza. E' lei la vincitrice con 1:21:14, una determinazione incredibile e una freddezza da atleta esperta per una ragazza di appena 21 anni. Penso che ancora per poco riuscirò a correre al suo ritmo, è un talento e secondo me ne sentiremo parlare presto.
Si tratta di un percorso molto veloce, è cosa nota. Anche per questo oltre alle condizioni meteo favorevoli si sprecano i PB di tanti miei amici tra i quali citerei qualcuno senza voler far torto a tutti gli altri che dimentico o tralascio: Bruno, Monica, Alberto, Enrico.
Complimenti anche a chi con grande forza d'animo si è avventurata pur cosciente di non essere in condizione ed ha avuto una lieta sorpresa.