Sono IRONMAN FINISHER per la seconda volta.
La gara di ieri è il momento finale di un percorso durato sei mesi che riassumerò in un prossimo post.
Il destino ha voluto che le condizioni meteo fossero al limite in questo weekend, temperatura altissima, 35-36 gradi durante la Maratona, e, ciliegina sulla torta, anche l'acqua del lago talmente calda che a termine di regolamento ha impedito l'uso della muta.
Venerdì sera al ritrovo con gli amici dopo aver ritirato il pacco gara con tutte le istruzioni si vociferava di un rischio "MUTA VIETATA" a causa dell'alta temperatura. Un rischio che molti, più per scaramanzia che per altro, pensavano irreale.
A colazione sabato mattina un amico triathleta ci comunica che l'organizzazione aveva ufficializzato su Facebook la decisione che avremmo nuotato senza muta.
Giornata rovinata.
Ho cercato di rimanere tranquillo.
Ero certo dei miei mezzi, del lavoro svolto nei sei mesi precedenti ma ora dopo l'inevitabile handicap del caldo che avrebbe condizionato la mia corsa anche il nuoto ne sarebbe stato intaccato...e molto decisamente.
Oltre a questo elemento anche la preoccupazione di avventurarmi nel lago correndo anche grossi rischi per la mia incolumità, ne abbiamo discusso anche con l'amico Andrea ma naturalmente le nostre preoccupazioni sono rimaste tali senza sortire cambiamenti di rotta.
Notte insonne sabato, mai mi era capitato in tanti anni, neppure un minuto di sonno.
Domenica mattina sono evidentemente concentrato e allo stesso tempo preoccupato. Cerco di stemperare suddividendo mentalmente il tracciato in tante frazioni, strategia che si rivelerà poi vincente. Bisogna uscire dal lago incolumi, dopo sarà tutta discesa da godersi e comunque una inesorabile risalita di posizioni.
Nuoto molto tranquillamente tenendomi lontano dalla folla, cerco di scivolare e spendere il meno possibile. Per fortuna tutto fila liscio, neppure un attacco di panico. Durante "il ritorno" non vedo assolutamente nulla, nuoto "al buio" seguendo qualche compagno e fidandomi delle sue scelte; finalmente sono nel canale.
Mi sembra di aver nuotato discretamente e di aver anche riconquistato qualche posizione nel finale.
Esco dall'acqua, guardo il cronometro: 2:01'. Accidenti che schifezza!!!!
Poco male, il pericolo è scampato.
Parto in bici su un percorso che ormai conosco e cerco di interpretare al meglio delle mie possibilità.
Essendo partito in fondo al gruppo inizio un'interminabile serie di sorpassi. Pedalo bene, sono sciolto ed anche i saliscendi li affronto aggressivo. La prima salita di 500 m la bevo come se niente fosse, pedalo a velocità doppia dei miei "vicini". Nei falsopiani in discesa che seguono spingo al massimo senza nessuna sosta.
Giunge finalmente la Rupertiberg.
So che in cima troverò i compagni di squadra. Anche qui salgo aggressivo e quando scorgo Denis e company è una iniezione di energia. Pedalo e sorrido, sento di tutto pronunciato da quelle labbra. Sfrutto anche questa occasione per ringraziare tutti, Fabio, Elena, Dav, Federica, Roberto, Michele, Gian, Silvia, Michele, Max (sicuramente avrò dimenticato qualcuno).
Il ringraziamento più grande va sicuramente a Denis che ha saputo trovare l'equilibrio per stimolarmi senza voler modificare le mie inclinazioni. Denis incontenibile come al solito incita tutti lassù in cima ed ogni sua parola è adrenalina che va subito in vena seguita da quella di Fabio Santini.
Saliscendi fino al giro di boa dei 90 km con una media decisamente migliore dello scorso anno.
Nel secondo giro il caldo è aumentato, era inevitabile. Il mio ritmo non cala di molto ma la pedalata non è scorrevole come in principio. Altra salita al Ruperti ed altra adrenalina che mi porto fino alla zona cambio.
Tempo della bici 5:34, 7 minuti meglio dello scorso anno che non sono niente male.
Siamo ormai oltre le 14, fa un caldo bestia e tocca iniziare una maratona infinita.
Non penso neanche più al tempo finale. Parto tranquillo ed inizio subito a bere e tenermi bagnato.
Ci sono tanti volontari e persone comuni che mettono a disposizione acquua corrente, ci spruzzano addosso. Li ringrazio veramente tutti, senza di loro forse la mia/nostra maratona non sarebbe stata possibile.
Il ritmo cala già dopo pochi km, penso che nella seconda parte alternerò corsa con cammino.
Intanto i km scorrono, lenti ma scorrono. Tanti incitamenti e quando vedo un volto amico mi rincuoro.
Intuisco che la mia "piccola impresa" è anche loro merito e va dedicata anche a loro quindi non posso esimermi da stringere i denti.
Le gambe sono veramente stanche, dopo la mezza inizio ad alternare, perderò sicuramente dei minuti preziosi ma è una strategia che si rivela vincente. Vedo intorno a me amici che sono nelle mie condizioni se non peggiori. Monica cammina ma so che è tenace e sicuramente si riprenderà anche se ha la testa china, mi affianca Denis Battistella
che però è in buone condizioni e se ne va alla conquista del suo traguardo.
Quando mancano 8 km mi rendo conto che è possibile l'obbiettivo di arrivare sotto le 12 ore. Spendo le mie energie per questo fine e riesco nell'obiettivo con un finale decente.
Mi godo il rettilineo finale riuscendo anche a salire sul podio dell'arrivo sorridente. Medaglia e coroncina sanciscono che per la seconda volta ho portato a casa un IRONMAN e questa volta è stato in condizioni quasi estreme.
Tempo finale della Maratona 4:04, buono in questa giornata.
Tempo finale complessivo 11:50:40
- Nuoto 2:01:40
- T1 6:26
- Bici 5:34:06
- T2 4:16
- Corsa 4:04:09
Dal nuoto al finale ho rimontato 1400 posizioni circa...prendiamo il bicchiere mezzo pieno.
Tanti complimenti ai miei 5 compagni di squadra tutti finisher, quattro dei quali esordienti.
Nei prossimi giorni mi propongo di mettere qualche altra riflessione