Nessuno può sentirsi sicuro di vincere, al momento di partire. Non si può star certi nemmeno di arrivare fino in fondo. La maratona è l'unica gara che si può perdere anche correndo da soli.
Perle di saggezza
Se vuoi correre, corri un miglio. Se vuoi conoscere una nuovaEmil Zatopek (citazione segnalatami da Giovanni Chessa)
vita, corri la Maratona!
Me medesimo in numeri
PB 2:36'28'' 08.10.2000 GoldMarathon Cesano Boscone (MI)
un centinaio di MEZZE corse
PB 1:13'09'' 01.10.2000 Udine
cinque 6 ORE
PB 73,096 km (Buttrio 2014)
cinque 100 km (4 Passatore)
PB 8:51'28'' giugno 2005 in pista Fagagna (UD)
PB Passatore 9:09' 2004 Firenze-Faenza
una 12 ORE
PB 119,571 km 31-08-2014 Passons (UD)
3000
PB 9'39'' San Vito al Tagliamento (PN)
5000
PB 16'27''
10000
PB 35' 36''
3 VOLTE IRONMAN FINISHER
giovedì 28 gennaio 2010
progressivo e sci di fondo
martedì 26 gennaio 2010
In giro in Val Saisera
mercoledì 20 gennaio 2010
Sci di fondo + progressivo
martedì 19 gennaio 2010
Correre fa bene al cervello
STUDIO AMERICANO
Correre fa bene al cervello
Stimolata la crescita di nuovi neuroni e crea una «sana» dipendenza, con effetti simili a quelli della cannabis
NOTIZIE CORRELATE
Il fitness ha ricadute sul rendimento scolastico
GLI EFFETTI SUL CERVELLO - La corsa in particolare, scrivono su PNAS gli autori di questo studio, ha dimostrato avere profondi effetti sul cervello: nei topi migliora apprendimento e memoria e a ciò sono risultati legati cambiamenti strutturali e fisiologici dell'ippocampo (centro della memoria); la corsa aumenta la produzione di fattori neurotrofici (il «cibo» del cervello), aumenta la vascolarizzazione cerebrale, la plasticità neurale. Il correre ha in sè anche altri effetti prodigiosi. Uno studio, ad esempio, ha dimostrato che correre è come fumare marijuana, però senza effetti collaterali; infatti mette in circolo sostanze simili ai principi psicoattivi presenti nella pianta, che agiscono sul cervello dando sensazione di euforia.
UNA »SANA DIPENDENZA» - Gli scienziati del Georgia Institute of Technology e dell'Università di Irvine hanno così spiegato il fenomeno che dagli anni Settanta è definito in America «euforia del corridore». È il risultato di un meccanismo messo in atto dal corpo per proteggersi dal dolore e per sopportare meglio lo sforzo muscolare durante l'attività. Infatti correndo il corpo produce alti livelli di anandamide, una molecola con le stesse proprietà dei tetracannabinoidi rilasciati dalla marijuana sul sistema nervoso. Ora gli esperti hanno dimostrato che topolini adulti che corrono volontariamente riescono a superare meglio dei test di abilità spaziale; a ciò è associata la neurogenesi, cioè la nascita di nuovi neuroni in zone strategiche del cervello per apprendimento e memoria. Nei topi anziani invece l'effetto non si nota. Senza il vincolo di una scheda da rispettare in palestra, a tu per tu con il verde cittadino, la corsa è quindi un modo semplice e poco costoso di allenare non solo il corpo ma anche la mente. (Fonte agenzia Ansa).
18 gennaio 2010(ultima modifica: 19 gennaio 2010)
domenica 17 gennaio 2010
30 km a Medea
Inizio di gennaio, c’è la Mezza di Medea. Ops, ma cosa si è inventato quel diavolo di un Ballaben, quest’anno ci propone pure una 30 km per chi intendesse fare un lungo in vista delle maratone primaverili. Naturalmente ha visto giusto perché dei 426 arrivati più di un quarto fa le scelta più ardua.
La mattinata è fresca, scende persino qualche fiocco di neve, per fortuna il freddo intenso non è accompagnato dal vento gelido di sabato. La compagnia dei “trentelli” parte da Udine orfana dei triathleti che avevano promesso la loro presenza ma hanno poi optato per altri lidi. Niente paura non saremo certo soli a sfidare il tracciato scorrevole ma insidioso per i numerosi cavalcavia che attraversa la campagna nei dintorni di Medea e Campolongo. Sono presenti atleti provenienti da tutto il FVG ma anche dall’Austria (e saranno proprio questi a fare incetta di vittorie) e dalla vicina Slovenia; complessivamente siamo quasi 450 un numero mai raggiunto, la collaborazione con il Gruppo Marciatori Gorizia funziona a meraviglia.
Unico neo almeno secondo la mia impressione (ma non solo) la leggera imprecisione nella misurazione dei percorsi risultati leggermente più corti (200 m la Mezza e 500 m la 30 km).
Il menù odierno prevede per me un allenamento tirato in funzione di pace-maker per la mia “allieva pupilla” Monica per testare il suo stato di forma in vista degli impegni primaverili; prevedo un certo ritmo ma subito dopo la partenza avendo guardato i nomi delle avversarie non voglio lasciare nulla di intentato anche per un ottimo piazzamento finale.
Ben presto il nostro gruppetto che viaggia intorno ai 4’30’’ al km si infoltisce, scandisco il ritmo con tranquillità mentre al mio fianco Monica silenziosa, cappellino bianco in testa pensa solo a correre; nostri compagni di viaggio sono anche numerosi amici che si fermeranno alla mezza. I cussini Daniele e Francesco non mollano l’osso ed in particolare Francesco solo dopo un mio esplicito invito ad aumentare si decide ad allungare nel finale; la bravissima triathleta Cinzia Cialdella che resiste con passo allegro fin quasi alla fine; e poi c’è Ferruccio che pur cosciente che il nostro ritmo è leggermente veloce mi sta sempre al fianco fino al 23° km.
L’atmosfera è distesa anche se il ritmo spinto al limite non predispone molti al colloquio e ce lo fa notare l’amica Viviana cussina oggi in bicicletta che ci affianca; l’ambiente circostante non offre molto, campagna e solo campagna, qualche attraversamento di piccolo paese avviene come di consueto nella indifferenza più totale. Non rimane che correre e visto che ci siamo tentare anche di tirar fuori un buon risultato.
Il passaggio alla mezza avviene in 1.34’, ci comunicano che Monica è terza. Improvvisamente la strada si svuota, mentre prima il “codazzo” era sempre numeroso ora siamo veramente in pochi. Ferruccio ci resiste solo per un paio di km poi su un cavalcavia molla di botto. Il mio sguardo vola lontano, a circa un minuto di distacco intravedo la sagoma della seconda; l’obiettivo diventa raggiungerla ma per farlo c’è bisogno di un incremento; comincio i miei incitamenti verbali. Lo svantaggio si riduce man mano che scorrono i km anche se l’aumento di ritmo produce nelle gambe e nel respiro della mia compagna un evidente affaticamento. Conosco la sua tenacia e la resistenza alla fatica nei momenti cruciali per cui non ho timori; spingo al massimo. Per allentare la morsa della fatica traduco i km in giri del Parco del Cormor lungo il quale ci alleniamo di solito. Improvvisamente all’ultimo ristoro l’atleta che ci precede scompare, evidentemente si dev’esser fermata “ai box”; la nostra rincorsa è stata premiata anche se sono convinto che l’avremmo raggiunta ugualmente.
Gli ultimi km sono solo un continuo incitamento e riusciamo pure a produrre un finale in crescendo che ci permette di concludere i 29,5 km in 2.12’26’’ alla ottima media di 4’29’’ al km. Monica quindi completa questa prima gara del 2010 con un ottimo secondo posto nella classifica assoluta dietro la nostra compagna di squadra Anna Parrella che ci ha preceduto di circa 3 minuti.
Ad aspettarci al traguardo per porgerci un meritato bicchiere di te Francesco che era stato nostro compagno di viaggio per 20 km, e gli altri amici del Cus Udine.
Dopo esserci cambiati e aver sorbito un meritato thè caldo attendiamo l’arrivo di Agnese e Peter che completano insieme la loro fatica abbattendo il muro dei 6’ al km che era il loro obiettivo e il loro sorriso radioso all’arrivo ripaga la loro e la nostra fatica.
I risultati della gara sono disponibili cliccando il seguente link della TDS