Altimetria |
Stamattina, approfittando di un sabato orfano dell'uscita in bici con gli amici dell'UDTRI, decido di tornare sul luogo del misfatto. Voglio rifare e completare quel giro che avevo iniziato. Un giro che prevedeva 3 salite che poche volte ho mai affrontato tutte di seguito.
Subit |
La salita non finisce nel paesino di Subit e nel complesso sono quasi 700 m di dislivello non impegnativo ma costante. Oggi non si tratta di allenamento ma di puro divertimento e come tale lo prendo. Il sole scalda ma non brucia, è offuscato e pure il panorama da su non è perfetto ma lascia comunque a bocca aperta.
Giunto a Bocchetta Sant'Antonio prendo la discesa per Canebola. Sorpresa positiva (positivissima): la strada è stata asfaltata ed anche il tratto che porta alle Malghe del Porzus. Non mi butto giù a capofitto, vado tranquillo, voglio godermela. Prima di giungere a Faedis (termine della discesa) svolto a sinistra in direzione della seconda salita che mi porterà a Valle di Soffumbergo.
Qui la strada è proprio deserta, stretta e sconnessa ma in salita non danneggia più di tanto. Ci siamo solo io, la natura e i suoi rumori, i suoi colori. Alcuni mi chiedono se non ho paura di affrontare queste strade in solitudine, perchè dovrei? E' l'unica maniera per tornare ad essere contemporaneamente protagonisti e infinitesimi.
Fa caldo, sudo tantissimo, bevo e bevo.
Le ultime rampe. Quando raggiungo Valle sul mio Garmin il dislivello totale segna esattamente 1300 m. Sono soddisfatto ma ora inizia la mia giornata.
Ne approfitto per una capatina nella piazzetta. Quattro case e tutte disabitate, mi fanno un po' tristezza. Valle un paese che non esiste. Affronto la discesa con molta circospezione, quando raggiungo il punto (probabile) della mia caduta rallento ulteriormente.
Il punto fatidico è superato. Mi fermo nel bar dove mi ero risvegliato e la proprietaria in splendida mise provocante mi riconosce. Quattro chiacchere e una Coca Cola gigante "per festeggiare". Rimonto in sella e mi avvio a completare l'opera. Terza salita incriminata sarà Castelmonte. La prendo dalla Bucovizza via San Pietro di Chiazzacco, forse è la più facile ma si tratta comunque di 500 m di dislivello. Anche in questo caso strade deserte a parte che motociclisti che mi superano neanche stessero facendo un gran prix.
In cima ci arrivo decisamente stanco, saturo di salita ma non di pedalare. Foto documentale e poi giù via Iainich (una delle più difficili per via dell'asfalto rovinato). Mi separano da casa una ventina di km che alimento facendo un giro largo e affrontando una salitella a Buttrio (Conte di Montecristo) tanto per rinsaldare quota 2000 di dislivello.
Il mio giro si conclude con 133 km, uno splendido giro. Bene in salita e buone sensazioni nei tratti iniziali e finali di pianura.
1 commento:
e poi dici che le bici si rompono ma se le usi come appendi abiti
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