Detto fatto siamo pronti e parte il giro di ricognizione di circa 30 km comprensivo di ascesa di 2 km a circa il 10% con discesa abbastanza difficile per la presenza di diversi tornanti, asfalto dissestato e soprattutto al termine della discesa diverse cunette e passaggio sui binari. Il tuo sarà da ripetere 2 volte in gara. Fondamentale questa ricognizione.
Cena abbondante e a buon prezzo in riva al lago a due passi dalla partenza.
Questa gara l'ho sentita veramente poco fino alla vigilia e volentieri ne avrei fatto a meno, poca motivazione ma forse sotto sotto un po' di incertezza soprattutto sull'esito di questa nuova e sconosciuta gara. La vista del lago di piccole dimensioni, il prospettarsi di una giornata soleggiata e tranquilla mi mette di buon'umore e mi motiva un pochino. La zona cambio è abbastanza distante dal lago (quasi 500 m da fare a piedi scalzi su una sottile striscia di tappetino che sicuramente danneggerà qualcuno che voglia tentare il sorpasso; per quanto mi riguarda invece si tratta di manna che cade dal cielo.Si scherza e si cerca di raccogliere, per noi esordienti, qualche consiglio utile.
La gara.
Partono prima le donne che sono poche in verità e poi in batteria unica gli uomini e siamo oltre 300.
Pochi minuti prima della partenza Monica si accorge di non avere il chip ed è corsa contro il tempo per recuperarlo.
Partiamo con il nuoto, cerco di rimanere concentrato su quelle 2-3 cose che so fare, cercare di scorrere al meglio e respirare regolarmente...mi dimentico delle gambe e dei piedi che ogni tanto mi accorgo di avere in posizione di frenata.
Ci sono solo due boe intorno alle quali girare ma per fortuna tante piccole boe da poter utilizzare come scia. Agli ipotetici 1000 m transito in 24'40'' meglio delle previsioni; continuo a nuotare anche se in qualche momento mi scompongo. Negli ultimi metri mi faccio prendere dalla foga ma comunque riesco ad uscire dall'acqua in 50'20'' esattamente in media rispetto alle previsioni.
Transizione lenta suppongo (non ci sono ancora i tempi ufficiali) e monto in bici. Sono tra gli ultimi ma appena in sella comincia la rimonta, in salita mi sento bene e vado veramente in tranquillità un po' meno nella successiva discesa; affronto poi il tratto delle difficoltà annunciate di dossi e binari, quando sto per uscirne avverto sotto la sella una strana sensazione. Ci vuole poco a comprendere che HO FORATO. Con calma, senza imprecazioni, smonto e in pochi minuti riesco a cambiare la gomma, molto più difficoltoso diventa rimontare la ruota (posteriore) e qui qualche imprecazione è volata.
Mi costa 12 minuti questo pit-stop.
Sono leggermente demoralizzato e il ritorno controvento non solleva il mio morale.
Ne approfitto per alimentarmi ...almeno quello non voglio rischiare, la fatica sarà lunga e bisogna gestirla bene. Riprendo a pedalare di buona lena.
Con la foratura ero rimasto praticamente ultimo e quindi la mia risalita inizia veramente dal fondo; giungo alla salita in compagnia di un paio di amici (uno dei quali mi ha succhiato la scia per 7-8 km nonostante fosse vietato ma cosa vuoi che sia nella estrema cosa del gruppo).
Faccio questa seconda salita meglio del primo giro ed affronto il ritorno verso Mergozzo con il massimo impegno. Ho ripreso vigore dopo un momento di scoraggiamento subito dopo la foratura; sento le gambe leggere anche se ogni tanto una piccola fitta sul polpaccio destro mi mette in ansia.
Ho pochi riferimenti, il computerino non ha funzionato ma mi rendo conto che la frazione è terminata sicuramente troppo presto, almeno una ventina di minuti.
Zona cambio questa volta abbastanza buona e con le scarpe da running ai piedi comincio a volare.
Appena entrato nel circuito di quasi 7 km che dovrò ripetere 3 volte affianco e supero Maurizio Petris anche lui esordiente sulla distanza; il primo intermedio che riesco a prendere è al secondo km e mi dice che vado a un ritmo di 4'10'', troppo forte tanto che penso ad un errore di misurazione. Gli split successivi confermano il dato ed il mio entusiasmo aumenta. Rimonto e supero continuamente, naturalmente non riesco a capire se siano concorrenti del mio giro o di quello precedente ma vado come un treno. Prendo tutti i ristori, acqua e sali. I km volano, raggiungo e supero gli altri compagni di squadra, ogni volta che incrocio Monica ci incitiamo a vicenda entrambi provati nel volto ma entrambi molto efficienti nell'azione di corsa.
L'ultimo giro cerco di non lesinare alcuna energia, vedo concretizzarsi un sogno che un anno fa non avrei neanche immaginato potesse realizzarsi.
Affronto gli ultimi metri a braccia alzate, sulle mani ho il segno del grasso e questo è l'unico neo in quella bella giornata. A colorare lo spettacolare rettilineo finale trovo Monica che mi porge il 5 poco prima del traguardo.
Ho dato tutto nel finale ma non sono sfinito e soprattutto ho tante energie nervose in serbo, questo mi lascia molto fiducioso verso nuovi traguardi. Saranno altri traguardi ma ora ho qualche incertezza in meno.
Di seguito le classifiche dei miei compagni di club dell'UDINE TRIATHLON
POCHI NUMERI
- NUOTO + tratto a piedi fino alla zona cambio 52'02'' (290°)
- T1 + CICLISMO + T2 2:54'42'' (78 km circa --12' persi per foratura) (286°)
- CORSA 1:25'35'' (20, 3 km circa) (35°)
Tempo finale 5.16'48'' in 218^ posizione assoluta maschile.
3 commenti:
Bravo Marga!!!
Bravo davvero, c'è poco altro da aggiungere!
Peccato per la ruota, altrimenti saresti posizioni e posizioni più avanti. Se posso permettermi un consiglio, allenati anche per quello. Con un po' di pratica, servono 2, massimo 3 minuti.
il primo "sassolino" verso l'IM è posato! Anche se ci vuol fantasia a chiamare "sassolino" un'impresa del genere!
Bravissimo!!
agnese
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