Fantastica Daniela.
E' questo il sentimento che dovrebbero provare le due gentili signore. Vergogna non per aver tagliato il percorso alla Maratona di Londra, ma vergogna per aver avuto anche il coraggio oltre che di tagliare il traguardo anche di farsi fotografare con la medaglia di finisher. Vergogna per aver tolto la possibilità a qualche onesto podista di prender parte a quella gara. Vergogna perchè saranno pure abbastanza ricche da permettersi il costo elevato del viaggio ma sono tanto povere nello spirito e meritano la gogna mediatica. Ne metto le foto sul mio blog perchè questa è realtà:bisogna stigmatizzare la seconda parte di gara di Cinzia che dopo aver corso i primi 21 km in 1.48 sfodera 1.16 nella seconda parte.; ancora meglio di lei fa Angiolina che corre la prima parte in oltre 2 ore e poi 21 km in 1.15.
La podista forse, ma non finisher in alto è Cinzia Leoni, la sua collega in basso è Angiolina Piotti.
Leggete invece il racconto della mia amica Daniela che "sudando sudore", soffrendo la fatica di allenamenti duri e superando contrattempi pesanti tira fuori orgoglio, forza e onesta per correre la sua onesta maratona. Daniela sì che potrà venire al parco e meritare i complimenti, le altre solo il mio ennesimo VERGOGNA!
LE FURBETTE DELLA MARATONA (LONDRA 25 APRILE 2010)
Domenica scorsa ho corso per la seconda volta la maratona di Londra. Era la mia quarta maratona (dopo New York 2007, Berlino 2008 e Londra 2009) e devo dire che la soddisfazione che si prova arrivando stremati dopo aver percorso 42 chilometri e aver dato fondo a tutte le proprie energie, mettendo a frutto mesi di sacrifici e allenamenti faticosi è davvero speciale.Soltanto chi ha già corso questa gara, massacrante ma affascinate come nessun’altra, può comprendere quell’emozione fortissima che accompagna il maratoneta negli ultimi metri di gara sino all’agognato traguardo e che raccoglie entusiasmo, gioia e consapevolezza di aver compiuto un’impresa.Sono convinta che la stessa emozione la provi sia l’atleta più forte che compete per una posizione di prestigio sia l’amatore che percorre la stessa distanza con ambizioni più modeste.Ogni podista gareggia con un proprio obiettivo: ci sono atleti che ambiscono a risultati cronometrici importanti, ci sono gli amatori che puntano a ritoccare il proprio personale e c’è anche chi ha quale unico fine quello di raggiungere il traguardo al termine dei 42 km e 195 metri.Il fascino della corsa e della maratona in particolare è proprio questo, la gara non è mai contro un avversario, ma è una competizione con se stessi, ogni runner si mette alla prova nella speranza di migliorare la propria prestazione.Quando poi anche l’obiettivo cronometrico viene raggiunto la soddisfazione al traguardo è ancora più grande e ripaga di tutti i sacrifici sopportati.Già lo scorso anno Londra mi aveva regalato emozioni incredibili tanto che ho voluto ripetere l’esperienza, prenotando già a giugno il pettorale tramite Orlando Pizzolato e Terramia.Purtroppo, a causa di una serie di acciacchi che spesso attanagliano tanti podisti amatori, soprattutto della mia età, e di un serio infortunio occorso sugli sci all’inizio dell’anno, non ho potuto preparare la gara come mi ero ripromessa e ho ricominciato a correre soltanto a metà febbraio. In questi due mesi (e poco più) mi sono comunque impegnata al massimo, cercando in tutti i modi di conciliare il lavoro con la mia passione per la corsa.Ed è per questo che all’arrivo domenica le sensazioni sono state ancora più intense dello scorso anno e la commozione per l’obiettivo raggiunto si leggeva sul mio volto sul quale scorrevano incontenibili le lacrime. Improvvisamente gli acciacchi degli ultimi mesi erano spariti (così come la paura di non poter partire per colpa della nube) ed io, fiera della mia tenacia, mi sentivo ripagata di tutti i sacrifici fatti.Ancora adesso mi emoziono ripensando agli ultimi metri percorsi sino al traguardo, all’incitamento degli amici sulla curva di Buckingham Palace che mi spingevano verso la linea d’arrivo.Momenti davvero indimenticabili.Come è possibile allora che ci sia qualcuno che non ha evidentemente capito nulla di tutto questo e, credendo di essere più furbo degli altri, si comporta in modo scorretto, imbrogliando nella maratona?Pratico sport sin da bambina e mi hanno insegnato che nello sport, come peraltro nella vita, la lealtà e la correttezza sono regole fondamentali.Quando ieri sera un amico mi ha suggerito via sms di guardare le foto e i tempi di due italiane in classifica, Cinzia Leoni e Angiolina Piotti, sostenendo che avrebbero barato, non gli ho creduto.Ma, non appena mi sono collegata al sito della Virgin Marathon e ho dato un’occhiata alle schede con i tempi delle due “maratonete”, ho capito che c’era qualcosa che non tornava.Cinzia Leoni è arrivata al traguardo in 3 ore e 4 minuti, un tempo davvero straordinario per una podista amatrice già quarantenne. Ma il suo passaggio alla mezza maratona è stato di 1 ora e 48 minuti! Come può essere mi chiedo? Avrebbe quindi percorso la seconda parte di gara in 1 ora e 16 minuti? Va detto poi che non ci sono più rilevamenti intermedi dal 21° km sino al 40°.Angiolina Piotti ha fatto segnare un tempo finale di 3 ore e 15 minuti, ma è transitata a metà gara in 2 ore! Quindi avrebbe corso la seconda mezza in 1 ora e 15 minuti! Anche per lei ovviamente nessun rilevamento cronometrico dal 21°km in poi.Guardo ancora stupita la foto di Cinzia Leoni che la ritrae dopo il traguardo sorridente con la medaglia al collo.La medaglia di una maratona che non ha corso. La sfacciataggine evidentemente non ha limiti.Trovo che il comportamento delle due signore sia vergognoso e penso che dovrebbe essere impedito loro di gareggiare.Ma più che altro penso che correre (si fa per dire), la maratona bluffando sia una cosa veramente triste.Triste per tutti coloro che amano e praticano con passione lo sport.E una brutta sconfitta prima di tutto per chi imbroglia. Daniela Turello
17 commenti:
Daniela se stata bravissima, hai tutta la mia ammirazione. Leggendo iil tuo racconto ho ripercorso le mie 2 maratone e mi sono emozionata. Hai trasmesso le emozioni di tutti noi podisti/e amatori. Quanto alle due "sedicenti podiste" sicuramente non sanno cosa significano sofferenza, fatica... stringere i denti e andare verso quel traguardo senza imbrogliare nessuno, soprattutto sè stesse, senza sconti, perchè la maratona, come la vita, non fa sconti, è dura, ma tieni duro e... ti saprà ricompensare.
contente loro...
un po come nel 2006 a padova quando un "fenomeno" fece buona parte della maratona in bicicletta sfoggiando poi un tempo finale di tutto rispetto.
scusate...magari dico una cacchiata io, ma siete sicuri di quello che dite/scrivete (con tanto di foto)? Ci sono delle ammissioni?
Non è che potrebbe essere semplicemente un errore del chip?
Barare non ha semplicemente senso, faccio fatica a crederlo.
caro Paolo Cibulo le sedicenti maratonete hanno condotto una gara molto regolare sul proprio passo sino alla mezza (entrambe) poi improvvisamente scompaiono dal rilevamento chip al km 25-30-35 per ricomparire al 40 e riprendere il vecchio ritmo ma (poco furbe pure) non si rendono conto che il taglio è troppo evidente per passare inosservato anche all'occhio profano.
gli italiani, maratoneti all'estero hanno più volte dato "buoni esempi" simili quando corrono all'estero (a New York per esempio)...ed anche in tante maratone italiche.
...e io come altri li sputtaniamo
Indipendentemente da questo fatto posso dire che è veramente vergognoso! Se un giorno dovessi anche solo pensare di tagliare il percorso prendetemi a calci per quanto volete!
Una volta parlavo con dei ragazzi in merito al mio inseguimento al tempo x boston al bar del mio amico. I "consigli"?
_ premi lo stop del tempo sul cronometro e fai vedere quello
_ accorcia dove puoi
Ora io dico .. ma che cavolo di senso ha? Io la notte voglio dormire con me stesso in tranquillità!Chi prendo in giro? SOLO ME!
Piuttosto che tagliare mi ritiro se sono KO e non riesco a proseguire. A verona stavo male e quando siamo passati vicino alla partenza (km35) ho meditato il ritiro. Di certo, prima di uscire da quella transenna avrei TRITATO il pettorale ed ero furoi gara una volta per tutte.
Per me lo sport ha dei precisi valori da rispettare e certi comportamenti sono VERGOGNOSI a dire poco!
Ho finito ... Antonio ... ci si vede domani o domenica ... ciaoooo :)
....non sono mai riuscito a fare una sola maratona in split negative.
Comunque le 2 signore son fotogeniche ...ridiamoci su.... contente loro!
Senza parole...
imbrogliare se stessi...
che senso ha...
non capisco!!!
Ripenso e dentro di me gioisco delle emozioni provate nelle tre maratone che ho concluso... con tempi ben oltre le 4h... ma orgoglioso di aver superato la prova... con me... non con gli altri... una sfida a me stesso, VINTA!!!!
Mi chiedo come certa gente si possa sentire, anche solo lontanamente, vincente...
Complimenti a Daniela, da come lo racconta quegli ultimi metri e quella curva da brivido... hanno lasciato il segno... la sua VITTORIA!!!!
non vorrei esagerare nell'umanita', ma a me fanno molta piu pena che rabbia, spero per queste due signore si sveglino, hanno tempo per scoprire (o riscoprire) la bellezza della corsa. Fortunatemente hanno "solo" tagliato, c'e' di peggio, male che le andra saranno radiate da Londra ma non dalle altre 1000 maratone del mondo.
Guardatevi allo specchio domattina e poi, ho smettete di correre, perche' non ha senso, oppure dalla prossima gara sarete orgogliose di avere tutti i rilevamenti, e di ogni split ricorderete sudore, fatiche, crisi, compagni di corsa, curve, incitamenti e stati d'animo. Spero vi dimentichiate presto della maratona di Londra 2010, perche' credo sia un ricordo di una tristezza unica
per commentare non so da dove cominciare: se dalla tristezza che ispirano le due signore, che di sportività evidentemente non hanno capito un tubo... o dal fastidio per vedere l'ennesimo stereotipo dell'"italiano furbetto" che crede di farla in barba a tutti...
hanno diritto di replica le due signore?
Se fosse vero ,magra figura...
perche' non le hanno squalificate ?
dentro di loro sanno la verità, è questa la più grossa punizione, se non hanno almeno vergogna, non hanno capito niente del podismo e della maratona, forse della vita..
Due caccole, non c'è da dire altro.
Ma ancora di più chi organizza la Maratona di Londra e non mette intermedi dal 21 al 40. Mo capisco perchè ci vanno in tanti........e ci fanno i personali!
Il loro personale vale evidentemente quanto la loro personalità, non vado oltre...
Tratto dal sito di Podisti.net:
Pubblichiamo quanto ci ha mandato Cinzia Leoni che spiega cosa le è accaduto a Londra. Per correttezza va detto che lo scritto della Leoni ci è pervenuto prima di quello della Turello (redazione PodNet).
Mi è stato comunicato ieri da un mio amico, che era a Londra con me a correre, che sono citata in un vostro articolo.
Devo comunicare, per dovere e correttezza per tutti coloro che hanno partecipato ed hanno effettivamente svolto la maratona di Londra, che purtroppo per la prima volta ho dovuto lasciare una maratona dopo averne corsa solo la metà, per un malore.
Ho percorso il tragitto al bordo della strada e sono rientrata sono negli ultimi sei chilometri. Trovandomi all'estero non sapevo come raggiungere la zona arrivo e il ritiro delle borse e per questo motivo sono rientrata. Ho ritirato la medaglia come regalo per mio figlio, dicendogli “Purtroppo la mamma non è stata bene ed ha dovuto ritirarsi”.
Sinceramente pensavo che non avendo degli intermedi, di essere eliminata automaticamente dalla graduatoria. I mie tempi sono più modesti girano introno alle 3.30.
Cinzia Leoni
cevto cevto
C'ha pure la faccia tosta di formulare una spiegazione, peraltro fantasiosa...
A suo figlio poteva dire "la mamma ce l'ha messa tutta ma e' stata male, la prosisma volta andra' meglio"...
la giustificazione è peggiore dell'accusa, è rientrata negli ultimi 6 km sul percorso, poi ha pensato di tagliare il traguardo e fare anche una foto col sorriso...ancora una volta VERGOGNA!!! ...il bimbo innocente quando capirà si vergognerà della sua mamma che peraltro mi auguro sia squalificata da Londra e le venga impedito di gareggiare (naturalmente non sarà così).
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