Nuovo appuntamento internazionale in questo 2009 dopo la trasferta di Barcellona, stavolta la meta è Vienna. L'obiettivo è sempre lo stesso: cercare di coniugare passione agonistica a scoperta di nuovi posti con un pizzico di buonumore garantito dalla presenza di molti amici. Avevamo chiamato questa trasferta viennese OPERAZIONE SACHER ed in effetti la bontà del tutto è stata simile alla dolcezza della ben nota leccornia asburgica.Eravamo oltre una ventina di podisti del Buja a partecipare a questa trasferta alla quale si sono uniti diversi altri amici; inoltre la presenza friulana era ancora di più incrementata da un pullman organizzato dal Podismo Buttrio e da qualcuno che si è organizzato per fatti suoi.Come avviene spesso in queste occasioni la giornata di sabato si trasforma spesso in una mega-passeggiata alla scoperta della città che fa spendere un sacco di energie fisiche delle quali si avrebbe bisogno la domenica, ma va bene lo stesso.La manifestazione nel suo complesso è organizzata molto bene con diverse gare che si articolano sullo stesso percorso: Maratona, Mezzamaratona, Maratona a staffetta e mini run di 4 km.Solo un paio di aspetti non mi hanno convinto: un Expo un po' limitato e la modalità di partenza che ha visto un primo start solo per gli atleti di elite e poi un secondo dopo un minuto per “il resto del mondo” ma con il dettaglio che intanto il cronometro andava avanti. Tutti quindi dovranno fare affidamento sul tempo reale altrimenti in transito finale sarebbe ingannevole.
Il tracciato si snoda nel cuore della città con diversi passaggi negli stessi punti, il Prater viene attraversato più volte, a molti questo fatto dispiace, per quanto mi riguarda invece mi carica e mi fa vivere di più la gara.I servizi sono più che abbondanti, i ristori numerosi al di là del dovuto anche se poveri in varietà (acqua per tutti ma sali e solidi non ricordo di averne visti). Giornata di splendido sole ma il tracciato in larghi tratti era ombreggiato quindi senza grossi problemi anche se forse coloro che hanno impiegato oltre le 4 ore qualcosa hanno sofferto. Pubblico molto caloroso con alcuni tratti letteralmente da brivido, tifo da stadio da far emozionare veramente. Intorno al km 11 nei pressi dell'area Powerade il frastuono era veramente assordante, sempre nello stesso punto al passaggio del 41° km l'entusiamo si trasformava in vera e propria iniezione di adrenalina da utilizzare nello sprint finale.Lungo il percorso numerosi altri punti di animazione ma soprattutto tanti viennesi scesi in strada a festeggiare, ho sentito scandire il mio nome impresso sulla maglia tantissime volte con gli accenti più diversi, il nome Italia è stato ripetuto continuamente....e poi battimani, cori, addirittura una famigliola improvvisava una ola al nostro passaggio. Sono oramai un veterano della Maratona, potrei dire di averne viste di tutti i colori ma continuano ad emozionarmi questi gesti di partecipazione soprattutto quando li confronto a quelli di insofferenza che spesso sono costretto a subire nell'italica terra.
La mia gara.Avevo in testa di lasciar scegliere alle gambe il ritmo in questa occasione cercando poi di assecondarle nella scelta, la mia speranza è quella di riuscire a riprovare l'ebbrezza dei 4' al km; la partenza in effetti è andata su quel ritmo (anzi qualche secondo sotto). Al passaggio del 10° km ero già sotto di un bel po' di secondi ma sapevo che fino alla mezza una leggera pendenza avrebbe compensato. Corro tranquillo, al mio fianco ci sono molti della mezza, molti altri della staffetta, è difficile modulare il ritmo a quello di qualche altro devo procedere per mio conto.Quando si avvicina la mezza ci si prospetta un km di discesa seria, coloro che puntano al traguardo dei 21 accellerano, tento di seguire qualcuno; passo dopo il bivio splittando in 1.24.06, quasi perfetto.La leggera discesa prosegue ancora per qualche km e la mia media rimane costante, quando spiana perdo un paio di secondi ma fino al km 34 sono ancora a 4' al km. Siamo nel Prater, su una strada si viaggia nei due sensi di marcia vedo e saluto dinanzi a me il mio amico Adriano che mi precede di circa 5 minuti, dopo il giro di boa alle mie spalle Stefano mi segue a circa 6 minuti. Tutti e tre stiamo facendo la nostra gara al meglio solo che mancano ancora diversi km e la maratona deve ancora cominciare.Adriano e Stefano coroneranno il proprio desiderio di migliorare il PB (Adriano solo di pochi secondi in 2.45, Stefano scende per la prima volta sotto le 3 ore in 2.57).Dal 34 al 37 soffro ma tengo duro, ricomincia un tratto nel quale si viaggia nei due sensi di marcia, dall'altro lato vedo Antonio Sette che scorta Bernadette, Michele, Zoratti. Sento la fatica, il percorso presenta qualche saliscendi, mi affido ancora alla sensibilità delle gambe ma stavolta sbaglio: split al km 38 e il cronometro segna 4'18'', accipicchia ho frenato.Faccio un po' di conti, il miglioramento rispetto alla recente maratona di Treviso è garantito ma l'obiettivo massimo è saltato in un solo km.Non riesco a vedere il km 39, non rilevo lo split ma mi rendo conto che non vado più al massimo ma non ho la forza di ricercare energie, il fondo del barile è lontano dalla mia mano.Vedo il cartello del km 40 e fermo il cronometro su 8'22'' in 2 km...così non va.Il tempo complessivo in questo momento è di 2.41 netti.Ora le gambe non sono più in grado di governare la situazione sono il cuore e la testa che devono intervenire. Il conto è presto fatto: se riuscissi a correre almeno gli ultimi 2 km a 4' riuscirei a chiudere sotto le 2.50, facile a dirsi ma almeno un tentativo devo farlo.Il calore del pubblico non dà tregua, non ci sono scuse, sento ripetere più volte il mio nome ma “non perdo tempo” a rispondere la mia testa è tutta lì a sollecitare le gambe, la frequenza sale (me ne accorgerò dopo osservando il Garmin), il rilevamento al km 41 mi dà ragione sono di nuovo in sella.Ripassando vicino allo stand Powerade una ragazza mi affianca e mi incita a gran voce, corre al mio ritmo almeno per 200 m, incremento ancora.Supero un paio di concorrenti, guardo il cronometro al km 42, lo split segna 3'55'', grande. Mi manca la curva a destra e poi il rettilineo finale. Passaggio sotto il colonnato, il tappeto azzurro mi ridona il sorriso, il cronometro davanti corre veloce ma so che non farà in tempo a preceder
mi sul traguardo, sarò io a vincere la battaglia, lo fermerò prima che sia pronto a scattare 2.50.Il mio tempo finale è di 2.49.46 (con la precisazione detta in principio), giungo 75° assoluto su oltre 5000 arrivati, sesto di oltre 400 italiani.
Nel dopo-gara è solo una festa, per tutti quelli che hanno fatto il PB, per Stefano che è entrato nel club degli under 3 hours, per Bernadette che si migliora di oltre 10 minuti per Antonio Sette che ha corso eroicamente questa sua ultima maratona prima di passare ai box per rifare i tendini. Incontro il mio amico irlandese-tedesco-cesenate Simone che non è riuscito a concludere come credeva ed era nelle sue possibilità per un problemino fisico, vedo dipinta sul suo volto la delusione non gli chiedo neanche il riscontro finale (scoprirò poi che ha fatto comunque 2.45), anche questa è la maratona.Si festeggia con wurstel e birra a gogò.Una gran bella maratona che però mi lascia un pizzico di amaro in bocca per il risultato e tanta voglia di riprovarci subito a Trieste tra 15 giorni, quel 2.48.48 sarà mio in Piazza Unità d'Italia.
Si possono visionare le foto cliccando qui o nel link al lato.
Ecco alcuni dei miei amici al traguardo:
7 commenti:
grandissimo Antò! A Ts ce la farai...un saluto!!
grandissima gara!!!
catz x 2" al km.
allora la prox, a 3'58 Anto'.
A parte i grandissimi complimenti sono stato qualche minuto a vedere il grafico sulle FC ...
A dir poco impressionante!
Cuore "diesel"... coppia alta ai bassi regimi. Grande Antonio!
impressionante.
Hem.., ma sei bionico?
La passione che ci metti nel raccontare i particolari delle tue gare mi coinvolge sino al punto di pensare di essere lì presente. Ma le sensazioni non possono essere trasmesse. Quelle sono solo tue!
Leggo sempre con piacere quanto scrivi.
Condivido in pieno i commenti di chi è arrivato prima di me.
@ lucky: avere un cuore che gira a bassi regimi è senza dubbio un vantaggio anche se a volte mi viene da pensare che se lo allenassi un po' di più chissà cosa potrei fare;
@ marius: raccontare è rivivere, poter rileggere a distanza di tempo risveglia quasi le stesse sensazioni; a volte mi chiedo se possa interessare a qualcuno che al 38° km di Vienna sia andato in crisi vedendo il 4'18'' ma poi mi dico che quando avrò 60 anni rileggendo ritroverò la stessa energia nel superare una eventuale crisi;
@ uscuru: e ti sembrano pochi 2 secondi al km? domenica ho provato la sensazione di perderne 40 in soli 3 km e non ero in crisi
@ la polisportiva: non sono bionico ma corro con grandissima passione e forse il segreto dopo tanti anni è che ho scoperto quello che posso chiedere al mio corpo senza stressarlo troppo
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