Decisione abbastanza improvvisa questa di riprendere il Cammino di Santiago approfittando di una settimana di ferie (che con i we diventano 10 gg). Molto ispirante l'idea ma grossi dubbi su come selezionare il tratto da percorrere in relazione alla stagione, al tempo a disposizione e all'obiettivo.
Fatta una attenta analisi e un po' a malincuore decido di "eliminare" le mesetas che erano state il tratto che più mi aveva affascinato del precedente Cammino e di puntare a oltrepassare Santiago per raggiungere Fisterrae.
Prendo il volo per Santiago e poi da lì tornerò indietro in autobus, inizialmente immaginavo fino a Leon poi all'ultimo minuto scelgo di individuare il mio principio in Astorga.
Sarà un viaggio SOLITARIO per cui voglio prendermi un margine di sicurezza per non rischiare troppo di perdere la meta finale.
Sono carico. L'esperienza la conosco, la strada pure...la SOLITUDINE invece sarà una nuova realtà da provare.
Faccio un giro a Santiago la sera
e la mattina prima di partire di buon'ora la mia attenzione è colta da una bella scalinata.
Il viaggio in bus mi presenta già le prime conoscenze: due signore veronesi che prenderanno il Cammino da O Cebreiro; una di loro è all'esordio invece l'altra è già alla seconda esperienza. Oltre a loro incontro anche un pellegrino di Riccione che anche lui parte da O Cebreiro.
Parliamo, si sente l'emozione e le grandi attese.
Piove e le previsioni non sono delle migliori per tutti i giorni a seguire.
Scendo ad Astorga che ormai la giornata è andata per metà. Alle 14 in punto parto anche perchè la Cattedrale e il Palacio di Gaudì sono chiusi per la siesta spagnola. Un piccolo rammarico che purtroppo ritornerà nelle tappe successive.
Soprattutto mi avrebbe assai interessato vedere il Museo del Pellegrino di Gaudì.
La partenza alle 14 mi mette già nella condizione di solitudine, la stagione ancora primaverile, il meteo sfavorevole e l'orario sono elementi determinanti.
Procedo per una strada parallela alla asfaltata
Rivedo con un tuffo al cuore uno degli albergue più belli nei quali avevamo soggiornato lo scorso anno. ne approfitto per apporre il primo Sello sulla mia Credenziale e saluto l'ospitalero che vede sfuggire un cliente.
Si succedono i piccoli borghi e veramente sparuti sono i pellegrini che incontro per strada.
Sono più numerosi gli animali, cavalli e cicogne
Naturalmente non manca l'ASINO PELLEGRINO
Due asini pellegrini |
Dopo 25 km giungo a Foncebadon che decido sarà la fine della mia prima tappa. Ci sono 3-4 albergue, un po' a caso mi fermo in uno che si chiama Convento (solo dopo mi ricorderanno che lo scorso anno in questa località avevamo conosciuto un personaggio che era stato in India e che forse avrebbe meritato che avessi alloggiato da lui).
Sono in una camerata con tante pellegrine provenienti dalla Polonia.
Ottima cena, grande accoglienza e prima giornata che si conclude assai positivamente.