Per la terza volta taglio il traguardo di una gara di IRONMAN.
Ogni volta è una storia diversa che ricomincia e che culmina con quel traguardo che sembra irragiungibile, una utopia per quanto mi riguarda se penso di dover nuotare per 3800 m.
Eppure ha il suo fascino.
Il fascino di sputare pallini negli allenamenti di nuoto dietro a compagni molto più bravi di me, eppure non desistere; fascino di prendere la bici e inventarsi giri improbabili pur di far km e quando la strada di casa si avvicina...fare il giro largo per aggiungere un'altra ora; fascino del correre piano ma comunque, del tornare "lento" in maratona pur di lavorare in funzione IRONMAN.
Il groppo rimasto in gola dopo Klagenfurt mi aveva spinto a iscrivermi a questo IRONMAN di PODERSDORF (vicino Vienna) non certo con l'obiettivo di recuperare ciò che ormai era perso ma con la curiosità di rimettermi in gioco.
Negli ultimi giorni ho avuto qualche dubbio, sono in un periodo di forma non certo al massimo, sento tanta stanchezza; ho pensato persino di rinunciare.
Si tratta di una gara ben organizzata in una location da perfetto villagio turistico nei pressi di un lago con un immenso camping che ospita migliaia di turisti.
Sebbene anche stavolta la gara fosse senza muta ero molto più tranquillo perchè le acque erano "poco profonde", inoltre il doppio giro mi dà meno agitazione.
Percorso bici poco fantasioso, 30 km da ripetere 6 volte con il quasi-nulla intorno tranne 3-4 km ai margini di un parco nazionale. In questa frazione mi sono espresso molto bene riuscendo a tenere un ritmo elevato (per i miei standard) e costante fin quasi al termine. Ho speso tante energie ma ho portato a casa la miglior media mai registrata su 180 km.
Maratona articolata su 4 giri da 10,5 km che ho affrontato con la consapevolezza che sarei stato intorno alle 4 ore. D'altronde non si può improvvisare una gara così impegnativa senza allenamento. I problemi infatti sono emersi dopo 23 km quando mi sono sentito veramente svuotato e costretto a camminare. Ho terminato il terzo giro camminando. Poi ho pensato ad una strategia che aveva già funzionato in altre situazioni: di passo andavo a 8:40 al km, volevo provare ad alternare passo-corsa e provare a stare sui 7 al km.
Strategia che ha funzionato benissimo e negli ultimi km sono anche riuscito ad alzare la media.
Inutile descrivere con parole scritte la mia gioia nell'ultimo km corso di buona lena e indicare allo speaker che mi chiedeva in un improbabile inglese se andavo per giro di boa o verso la finish line che la mia impresa era terminata.
Di questa giornata resterà la foto con la medaglia al collo e i bellissimi ricordi della mia terza volta di IRONMAN FINISHER.
ops, un dettaglio.
sul cronometro era scritto 11.14.57