Vado a correre. Parto. Corro con l'unico obiettivo di fuggire. Sfuggire alla malinconia di pensieri negativi, fuggire da una realtà deludente che mi vede impotente di cambiarla. Sono sciocchezze ma che lasciano tanto dispiacere. Arrivo al Parco e da lontano vedo l'amico Loris in compagnia, sono certo che con loro mi distrarrò. Purtroppo sono al termine dell'allenamento. Saluto e vado, mi incammino sull'ippovia. Le mie gambe sono riluttanti come al solito in partenza, i pensieri ne approfittano e mi stanno al fianco, entrano nel cervello. La natura attorno cerca di distrarmi, mi attraversa la strada uno scoiattolo, nell'ansa del Cormor all'altezza di Pagnacco ci sono volatili che urlano in preda a non so quale istinto. Un cane di un simpatico passeggiatore mi affianca, mi tiene compagnia per qualche centinaio di metri poi lo allontano rispedendolo al legittimo proprietario. Ritorna l'eco del verme che rode. La mia corsa non è sufficiente, il pensieri tengono tranquillamente il passo di 4'55'' al km. Immagino che alla distanza non saranno abituati e quindi cederanno prima o poi; proverò a fiaccarne la resistenza e intanto vado, mi allontano dalla partenza. La decisione è presa: farò 21 km.
Quando è tempo di invertire la rotta e tornare sui miei passi so di avere un leggero dislivello favorevole. Aumento il ritmo. Provo ad immaginare il rettilineo finale sulla Unter den Linden di Berlino, guardo lontano l'Olimpiastadion di Monaco di Baviera, volgo il pensiero alla partenza di Hopkinton a Boston; la distrazione dura minuti poi ritorna il tarlo.
Bisogna alzare il ritmo, trasformare questo lungo lento in progressivo; alzo di una decina di secondi. Il mio respiro diventa più affaticato ma il cervello si rilassa e sento che anche i pensieri negativi ansimano, fanno fatica a tenere il passo. Mi galvanizzo. Ancora più forte Antonio, vai che te ne dimentichi. Ripasso dallo scoiattolo, è ancora lì a lavorare per la scorta invernale, si spaventa, ora il mio passo è più spedito. Ora sì, sto correndo, la mia fuga raggiunge il suo obiettivo, sono concentarto solo di essa. Riesco persino a pensare che il vecchio obiettivo di una Maratona sotto le 3 ore sarà di nuovo fattibile. Sono sereno, accellero, le gambe girano. Vai Antonio, corri forte i pensieri si sono staccati, hanno tolto il disturbo. Il progressivo non lo tengono. Corro, aumento. 4'35'' ....4'30''... 4'20''... sudo ma ho margine. Guardo il mio Garmin che mi segna sempre una media più elevata. Corro, ansimo, la mia frequenza è alta, non la vedo ma la sento. Sono sotto i 4'15''...è il ritmo dell'UNDER THREE HOURS, lo tengo, riesco ancora ad aumentare. Drrrriiin LAP numero 20 manca solo un km, spariamo tutto. Corsa spinta, sollevare le gambe, aumentare la frequenza, coordinare la respirazione, spingere spingere. Aumentare ancora, il rush finale. Drrriiin LAP 21, l'ultimo sprint per chiudere una Mezza. Stop fermo il cronometro.
Ho finito al massimo, potevo durare ancora ma non ho tempo a sufficienza. Cammino 300 m ripensando alla mia fuga...ma da cosa fuggivo? Ah siiiiii. Fuggivo ma negli ultimi 6 km lo avevo anche dimenticato, la corsa mi aveva preso. I pensieri negativi erano stati sopraffatti, GUARDARE AVANTI, GUARDARE OLTRE, PENSARE POSITIVO, PORSI NUOVI OBIETTIVI è questa la soluzione. Non riusciranno a condizionarmi saprò reinventarmi un progressivo che li fiaccherà.
"Da dove viene la forza per arrivare alla fine della corsa" "Viene da dentro" citazione da MOMENTI DI GLORIA.