Rimettersi in gioco, rinnovarsi, evolversi, ricercare strade nuove, sperimentare nuove emozioni, rischiare. Tutti questi verbi si coniugano con l'esperienza vissuta ieri: il mio esordio in un triathlon. L'idea, l'input non è stato mio, anzi avevo anche scritto che non lo avrei "mai" fatto; i miei "mai" hanno sempre però una valenza relativa, una cosa è la parola pronunciata all'interlocutore un'altra è quello che effettivamente penso dentro di me. Ma veniamo all'esperienza e molto brevemente perchè voglio percepire per bene le sensazioni e ci vorrà qualche giorno. In questa sfida con me stesso c'è la immensa difficoltà con l'acqua (nuoto da un anno circa poco e male); la scarsa attitudine allo stare in bicicletta.
Ieri prima della partenza con un amico, anche lui esordiente, abbiamo comunemente trovato una parola che definisse lo stare in quel contesto: "ci trovavamo a disagio". Questo disagio per fortuna è scomparso quando a bordo vasca il mondo esterno "si è appartato" ed io ho preso la mia sfida di petto.
Uscito dalla piscina inesorabilmente ultimo (ma con il mio record sulla distanza dei 750 m di nuoto) e molto staccato dal penultimo ho affrontato la bici dopo aver perso un bel po' di minuti ad indossare pantaloncino, maglietta, scarpe e casco.
La bici è stata "una fuga" in solitario che suppongo sia andata bene, non ho riscontri ma sentivo di correre decisamente. Al cambio non ero più ultimo ma terzultimo.
Il tempo di mollare la bici e le mie gambe hanno iniziato a mulinare, già sul tappeto della zona cambio un paio di sorpassi, poche centinaia di metri di "imballo" ma poi in scioltezza verso i due giri del centro con doppia salita del Castello di Udine. Tanti sorpassi, quanti non lo so, ma veramente tanti ed alla fine una frazione di corsa tra le migliori degli amatori.
Risultato finale 1.25'56'' e tante emozioni da ricordare. La più importante di tutte quella di sentir ripetere tante volte il mio nome lungo i percorsi, da amici podisti ma anche da esperti triathleti, segno che anche in questo per me nuovo mondo, c'è posto. Ora posso dirlo, non sarà la prima e unica esperienza ma anzi ho bene in testa quale sarà il mio obiettivo tra qualche tempo...ma ora si ritorna a pensare alla Maratona di Berlino.
Le emozioni in un altro post, le foto qui sotto e quelle dell'album dedicato parlano chiaro:
prima della partenza, tre esordienti e due IRONMAN veri
pronti per la partenza
esco dalla piscina
zona cambio
di corsa si va molto meglio
finalmente al traguardo
con la principale responsabile della scommessa
il saluto di un triathleta vero
4 commenti:
Complimenti. Nuovi orizzonti fanno solo bene...
Grande Antonio..
il triathlon è uno sport fantastico.
personalmente dopo ogni gara che finisco...
ho voglia di farne un'altra....
complimentiiiii
Come hai detto tu stesso, non credo che sarà il tuo ultimo triathlon e penso di sapere qual'è il tuo vero obiettivo nel triathlon. Mi sembra una storia già vista: dopo 13 anni di maratone, mi sono messo in testa di festeggiare i miei primi 40 anni facendo qualcosa di particolare ed ho pensato al triathlon. Ho provato lo sprint di Udine nel 2004, sono uscito terzultimo nel nuoto, ho recuperato un po' in bici e tanto a piedi, chiudendo in 1h25', ho fatto qualche altra garetta e a dicembre mi sono iscritto all'Ironman Austria 2005 per coronare i 40 anni. Bellissimo, ne ho fatti altri 3 dopo. Te lo consiglio.
caro anonimo mi avessi scritto anche chi sei...comunque ci penserò.c'è tempo tanto un ironman a 40 anni non lo faccio più visto che ne ho 43
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