Avevo concordato per stamattina un allenamento in compagnia di Milena, una podista che si allena spesso al Parco. Mi aspettavo un'uscita in tranquillità anche se conosco bene il suo valore e l'intensità con la quale interpreta gli allenamenti.
Si arriva al Parco, giusto il tempo di permettere al mio Garmin di prendere i satelliti e si parte.
Di solito io sono di riscaldamento difficile, rassomiglio molto ai diesel di una volta; mi i vogliono almeno un paio di km davero lenti e diversi km tranquilli prima di cominciare a sentire le gambe bene (per fortuna che in gara ciò non succede sempre).
Pronti, partenza, via e immediatamente già alla fine del primo rettilineo mi trovo in debito di ossigeno su un ritmo da 4'38'' che mi mette quasi in difficoltà.
Intuisco che non si tratterà di una passeggiata, Milena ha intenzione di fare un allenamento serio ed io la asseconderò; scambiamo poche parole mentre intraprendiamo il percorso dell'ippovia.
Di proposito non prendo alcun intermedio, ho solo visto che il primo km si era partiti a 4'38'' al km. Proseguiamo affiancati, la giornata è splendida, un bel sole anche se la temperatura è bassa; nei tratti in cui l'orizzonte si apre sulle Alpi lo scenario è da favola: cime imbiancate e che riflettono la luce di questo inaspettato regalo pre-natalizio del meteo.
Ogni tanto uno sguardo al cronometro per notare che la media kilometrica complessiva scende di qualche secondo segno che stiamo andando leggermente in progressione. Costeggiamo il torrente Cormor che scorre plecido e trasparente come poche volte l'ho visto, siamo costretti a due deviazioni perchè il torrente si è impossessato dei guadi.
Al 9° km facciamo inversione, in quel momento la media complessiva è scesa a 4'33''.
Lungo la via del ritorno sento il respiro di Milena leggermente più affannato (mi dirà in seguito che ha anche qualche problemino di allergie in questo periodo), mi pongo a scandire il ritmo che ad ogni sguardo vedo scendere di qualche secondo.
Una riflessione mi viene spontanea: adesso comprendo perchè si alleni spesso in solitudine, perchè molti compagni di allenamento sarebbero stroncati dal ritmo.
Nell'ultimo tratto di ippovia si va veramente forte arriviamo a toccare i 4'10'' al km. Poi improvvisamente ma giustamente Milena decide di rallentare e quindi concludiamo questo bell'allenamento con un km di defaticamento.
Quando si dice che allenarsi in compagnia sia molto stimolante non è una fesseria (anche se molti non lo sopportano) io mai oggi avrei percorso oltre 16 km così in progressione.
Dallo schemino è molto evidente questa progressione, i tempi sono rilevati su frazioni di 2 miglia.
1 commento:
Non è assolutamente una fesseria il fatto che allenarsi in compagnia sia stimolante nonchè più redditizio. Lo spiegava ad una conferenza anche pietro trabucchi, psicologo dello sport.
Ciao!
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