E' dura resistere in questi giorni all'attacco concentrico delle leccornie natalizie ma con una buona preparazione e di una forza d'animo adeguata è possibile limitare i danni.
L'impresa diventa più difficile quando ti ritrovi a poche ore dal ritorno in Friuli e ti rendi conto che ti sei privato dei sapori di tutti i giorni della cucina pugliese.
Allora ci si lascia sopraffarre e si cade vittima della rosticceria che da oltre un quarto di secolo ha soddisfatto la propria gola. Accetto volentieri l'attesa perchè vengano sfornati i "rustici caldi", la signora tiri fuori i "calzoni fritti", in un vassoio 3 chele di granchio, 3 olive ascolane e via, tutto a casa da consumare con lentezza e in assoluto silenzio come recitava una vecchia pubblicità di mozzarelle.
...a proposito di mozzarelle...è d'obbligo un passaggio da Loiacono in centro a Lecce a prendere "palle e nodini"...
Ci vorrà un lunghissimo in più per smaltire ma mi sacrificherò per questo.
6 commenti:
Quando sono stato in Puglia andavo matto per i pasticciotti e il Primitivo di Manduria!
si può sapere esattamente di che paese sei? luciano il califfo... con cromosomi di muro leccese.
Quanto ti capisco...sono appena tornato da giù e per sopravvivere ho applicato una tecnica quantitativa: mangiare tutto (ma proprio tutto) quello che mi si proponeva, ma senza porzioni disumane...in questo modo sono riuscito quasi indenne :-)
Bisogna fare micro porzioni.....
ti avevo dato per scomparso,ma adesso capisco il perche' !
@ Luciano er Califfo: io sono originario di San Cesario di Lecce dove ho vissuto fino ai 27 anni prima di trasferirmi in Friuli.
i miei ora vivono a Lecce.
conosco Muro Leccese perchè vi ho giocato molte volte a calcio quando ero calciatore. tra l'altro su quel campo ho rimediato l'unica espulsione della mia carriera.
@ tutti gli altri: la rosticceria pugliese è ECCEZIONALE!!!!
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