Cento anni fa esattamente in questo giorno un piccolo uomo entrava nella storia. Vi entrò per una clamorosa sconfitta, anzi per una vittoria grandissima nella Maratona di Londra e per la successiva squalifica che si abbattè su di lui. Dorando Pietri con il suo numero 19 stampato sul petto e la sua andatura impettita e barcollante devono essere nella conoscenza di ogni maratoneta per ricordare che la maratona può dare grandi soddisfazioni ma fino all'ultimo metro può riservare sempre sorprese. Grazie immenso Dorando.
Ho comprato un libro "Il sogno del Maratoneta" che leggerò nel prossimo weekend.
Nella quarta di copertina viene citata una frase di Dorando al Corriere della sera appena una settimana dopo la celebre maratona di Londra : " Io non sono il vincitore della maratona. Invece, come dicono gli inglesi, io sono colui che ha vinto e ha perso la vittoria".
Qualche tempo fa avevo letto un altro libro che in questa occasione riporto nuovamente il cui titolo era: "Scacco al maratoneta".
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