La minaccia di condizioni meteo sfavorevoli è la ciliegina che mette in forse fino all'ultimo la mia partecipazione. Per fortuna il meteo non sarà ostile al momento "di scendere in campo" confortandoci addirittura con qualche bel sprazzo di sole ma principalmente risparmiandoci la pioggia almeno fino al mio arrivo al traguardo.
Mi impongo di rimanere rilassato, di non farmi prendere troppo dalla tensione, la notte scorre tranquilla e dormo meglio di quanto non mi succeda alla vigilia di una maratona: è buon segno.
Ci prepariamo, il sole fa capolino, l'acqua è freddissima ma è scontato che almeno nel lago non prenderemo pioggia, incitamenti consueti con i compagni di squadra e si va. Quando siamo pronti al via mi ritrovo a fianco del mio amico Pasquale Musci che mi incita a seguirlo in scia.
Naturalmente si tratta di una proposta oscena che non raccolgo, troppo alto il divario ma in questa gara c'è una novità: per la prima volta parto con la consapevolezza di nuotare non solo "di uscire dall'acqua". Ho qualche problema (come tanti) nell'impatto iniziale ma poi prendo il mio passo cercando di non farmi coinvolgere dalla bolgia ma soprattutto di non capitare nella scia di quelli dopo pochi minuti arriveranno a gran velocità e travolgeranno tutti. Il primo giro di boa arriva quasi troppo presto, la seconda boa "è breve" poi rimane solo il ritorno che per definizione è in discesa. Mi accorgo che non perdo continuamente posizioni e la mia bracciata continua a rimanere regolare. Qualche toccatina ma non mi prende il panico.
Esco dalla frazione nuoto (1900 m) in 37'44'', un sogno; quasi 10 minuti meno di altre esperienze sulla stessa distanza.
Mi addormento in zona cambio lasciando minuti preziosi. Inizia la bici, saranno 4 giri di un percorso molto impegnativo che si possono sintetizzare, con margine di errore minimo dicendo: 10 km di salita e 10 km di discesa. Nel primo giro affronto tutta la salita con il 53 che riesco a spingere abbastanza bene ma capisco che dal giro successivo non è il caso. Affronto la discesa con prudenza, ho visionato il percorso ma ho paura.
Secondo giro e la fatica già si fa sentire ma cresce la fiducia in discesa per cui compenso.
Generalmente le gare (anche di corsa) in circuito mi si addicono infatti nonostante la fatica e un leggero rallentamento in salita vado sempre più veloce in discesa. La terza discesa la faccio a distanza di due atleti elite, cerco di copiare le loro traiettorie ed incremento notevolmente la media.
Inizia l'ultimo giro. E' il giro della liberazione, ogni curva in salita è l'ultima volta che la percorro, la curva a gomito del km 8 è quasi la fine. Manca solo la salita del ristoro, la più dura. Scollino e brucio tutte le energie residue nella discesa raggiungendo in un tratto di 5 km i 49,6 di media...impressionante per le mie possibilità.
Al termine della discesa raggiungo e supero Elena e Monica, un incitamento e via. Concludo la frazione bici di 80 km in 2:48:39.
In zona cambio mi addormento di nuovo e dimentico persino di togliere la salopette, saranno "le tifose accompagnatrici" a svestirmi dopo 300 metri dalla partenza della frazione corsa. In questa operazione mi supera di nuovo Monica.
E' il momento tanto temuto, il mio ginocchio terrà la distanza o si metterà a far capricci da subito? Conviene sparare tutto e incrociare le dita oppure meglio tentare la progressione.
Scelgo di non scegliere. Corro e basta.
I primi lap mi dicono che sono qualcosina sotto i 4:30. Il percorso è tutto sterrato ed a volte nasconde qualche insidia, gli incroci con compagni di squadra e amici si ripetono. Scambi di incitamenti o semplici sguardi. I più coloriti con gli amici leccesi Pasquale e Luigi Orlando, mi sono entrambi davanti.
Il ritmo continua a rimanere costante fino al termine del primo giro, individuo dinanzi a me un concorrente con la maglia rossa che raggiungo al termine del mio primo giro, lo affianco. Mi saluta e mi racconta di essere stato suo Pace-maker per la maratona del suo PB a Calderara diversi anni fa. Parliamo e corriamo, un giro intero che mi scivola via molto velocemente, lui incrementa perchè sta per finire ma anche io sento "la campana virtuale" dell'ultimo giro. Faccio un po' di conti e realizzo che l'obiettivo delle 5:10' è in tasca. Provo ad incrementare. Alzo decisamente. Vedo i concorrenti che mi sono davanti come ganci.
Ultimi due km decisamente al massimo di quello che ora posso permettermi (ma facendo attenzione a non commettere errori fatali). Prima del rettilineo finale raccolgo il cinque di Denis Del Bianco, il suo non è un incitamento normale, taglio il traguardo finale in 5:06:44 con al frazione corsa in 1:33.08.
La gara è andata decisamente bene, meglio di come mi aspettassi ma soprattutto sono le sensazioni che sono molto positive.
- Il nuoto è stato molto tranquillo e "veloce" per i miei standard;
- La bici che mi aspetta all'IRONMAN non sarà cos' difficile;
- La corsa potevo tenerla ancora e un ritmo anche un po' più lento potrebbe portarmi veramente in alto.
Tutto il weekend è stato ben vissuto, in buona compagnia.
4 commenti:
COMPLIMENTONI!! SOPRATTUTTO PER IL NUOTO! BRAVO BRAVO BRAVO
37 minuti se erano 1900 veri sei andato come uno squalo.
L'acqua era fredda al mare, posso immaginarmi al lago.
Quando a Vico non ci hanno fatto nuotare ho scoperto che sotto a 13 gradi non si nuota e tra 13 e 15 si fa mezza distanza.
Quindi vi hanno "considerato" l'acqua a 16 gradi... anche se dubito lo fosse.
Ma in zona cambio ti sei asciugato bene quando ti sei addormentato ?
Comunque se anche la bici fosse stata di 90km chiudevi ampiamente sotto le 5h e 30.
Complimenti sinceri
la distanza del nuoto anche se non fosse precisa poco ci mancherebbe, la bici era decisamente difficile o comunque poco adatta alle mie inclinazioni. sono soddisfattissimo. grazie per i complimenti
non so se chiedere siccome in tempo di crisi ce poco moneta non e che invitatemi pure a me al pranzo pero prima passate a prendermi all'aeroporto
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