Maratona è anche “sacrificarsi” per aiutare qualcun altro a raggiungere un gran risultato. Naturalmente il sacrificio di cui sopra è stato un vero piacere, un coacervo di emozioni contraddittorie durato ben più delle 3 ore 11 minuti e 29 secondi che è durata la nostra fatica.
Appuntamento primaverile immancabile a Treviso, troppo belli i ricordi delle vecchie edizioni per mancare: ricordi di esperienze da pace-maker, di prestazioni di gran qualità ma anche di emozioni forti nell’edizione della triplice partenza al momento del passaggio sul Piave. Emozioni che si rinnovano ogni anno in quel posto, oggi, poi, la giornata calda e soleggiata ha invogliato tanti appassionati ad assiepare i margini cittadini e fornire il loro incitamento. La gente veneta in gran parte appassionata di sport praticato (non quello da poltrona) sa cosa significa sacrificio e fatica e sa anche come ripagare noi podisti: basta un applauso, un incitamento, una mano che si protende a chiedere “un cinque”.
L’organizzazione è ormai rodata: il percorso è perfettamente chiuso al traffico, neppure lontanamente si odono strombazzamenti e proteste; ristori e spugnaggi ottimamente gestiti; qualcuno si è lamentato dell’Expo che personalmente non ho visitato e sul quale non posso dare giudizi, leggermente decentrato il ristoro finale, dopo l’arrivo che non da tutti è stato notato. Personalmente avrei gradito anche una zona arrivo “meno anonima”, forse la scelta di qualche anno fa era migliore. Il servizio per il trasporto bagagli e la successiva riconsegna, il servizio navette hanno funzionato benissimo.
Nota decisamente stonata e criticata da tutti: la medaglia consegnata all’arrivo è una patacca, insignificante, venuta malissimo.
Molto folta la presenza dei friulani come al solito e tra loro tantissimi miei amici e compagni di squadra: 16 dell’Atletica Buja, ma anche quelli dell’Udine Triathlon, dell’Uoei tra le quali vedo con gran piacere tornare ad esser presente Giovanna Mulloni, quelli del GS Natisone, quelli del Niù Team…tanti uomini e donne, tante storie.
Il percorso è scorrevole, lo conosco benissimo so che qui molti potranno realizzare il PB e difatti tantissimi lo realizzano. Per tutti loro grandi sorrisi, forti emozioni e sono sicuro qualche lacrima perché il sacrificio e la fatica che comporta la preparazione di una Maratona lo può apprezzare solo chi la corre.
Fino a poche ore dalla partenza sono rimasto con l’interrogativo se correre per me o dedicarmi ad accompagnare la mia amica-allieva Monica a concretizzare la gran mole di allenamenti invernali. Alla fine ha prevalso questa seconda ipotesi. Alla partenza atmosfera apparentemente rilassata, ma la tensione si sente tra i miei amici, il sole promette di scaldare ma senza dar eccessivo fastidio, l’aria è frizzante. Allo start Monica si piazza alle mie spalle e osserva attentamente il consiglio che avevo scritto alle spalle della mia canotta: “3.12.00 Monica, seguimi”.
Ben presto il gruppetto si infoltisce, si aggregano tanti amici, l’andatura è leggermente ad di sopra della media a sfruttare la leggera discesa ma estremamente regolare. Dopo pochi km raggiungiamo anche la nostra compagna Anna ed insieme a Renato che ci è stato al fianco sin dalla partenza formiamo una bella delegazione dell’Atletica Buja.
Scorrono i km, quando la strada spiana ci assestiamo sul ritmo previsto, ogni passaggio nei paesi è festa e la conseguenza immediata è un incremento della frequenza del passo…entusiasmo contagioso. Passiamo a metà gara in 1.34’04’’, Monica non commenta, sappiamo entrambi che si tratta di un ritmo avventato ma io in cuor mio voglio pensare che oggi era la giornata dell’azzardo.
Subito dopo la mezza iniziamo a recuperare posizioni, si corre ancora molto agili ma già ai limiti.
Improvvisamente al 29° km Monica avverte una fitta al fegato, si porta la mano al fianco; la invito a respirare profondamente, a rallentare senza abbattersi. Temo che questo capolavoro possa frantumarsi ma per fortuna dopo qualche km si riprende, il ritmo cala un poco ma facendo qualche conticino realizzo che comunque il Pb è a portata di mano. Dopo il 34° i sorpassi diventano sempre più frequenti ed io inizio la mia incessante e forse eccessivamente pressante opera di incitamento. Treviso è vicina il sogno è a portata di mano e quindi invoco un ultimo sforzo, intravedo il miraggio delle 3.11 ma so che bisogna incrementare. Quale peggior compito che chiedere a chi sta correndo al limite di andare ancora più forte? Ma evidentemente Monica comprende la gioia che le può venire da questo ultimo sacrificio e quella che può venire anche a me e riesce a trovare non so dove le energie per fare un ultimo km al cardiopalmo. Concludiamo in 3.11’29’’. Un PB eccezionale vissuto metro dopo metro, ma costruito negli anni senza allenamenti specifici ma con gran sacrificio e molta passione. Brava Monica e un pochino bravo anche a me stesso.
Dopo l’arrivo l’attesa degli amici diventa il compito più importante e tra commenti e chiacchere uno ad uno riusciamo a incontrare tutti i nostri compagni, ci sono i forti Adriano, Luca e Francesco ma via via anche tutti gli altri e sono per quasi tutti sorrisi.
L’atmosfera è calda ma l’aria è fresca, procediamo verso la doccia. Successivamente arrivano Agnese, Piero, Carlo, Ferruccio e tanti altri portando tutti notizie di Pb migliorati. E’ plateale la loro soddisfazione, la si legge nel sorriso. TrevisoMarathon ci ha donato veramente tante emozioni.
10 commenti:
Mitico e immenso "Margantonio" è stato il solito piacere trovarti anche ieri prima del viao d'innanzi all'ennesima gara, ciao grande!
Impeccabile come sempre ..meritavi + di quella medaglia-patacca
E' sempre un piacere vwederti nel gruppo. Ma questa non è una novità :-)
Un anno fa, alla vigilia di quella che doveva essere la mia "prima", mi sono fermato per guai fisici. Non avrei mai pensato che a distanza di dodici mesi avrei portato a termine con grande soddisfazione DUE MARATONE! E lo devo anche ai continui incoraggimenti da parte degli amici del "Branco". Grazie a tutti! G.Piero
Son contento di essere riuscito a darti un saluto velocissimo alla partenza: al terzo tentativo (verona, padova...) stavolta ci son riuscito! ;)
piacere di avervi visti prima della partenza anche se molto brevemente.
La PATACCA è VERAMENTE una medaglia? ops...volevo dire che la medaglia è veramente una patacca
@ G.Piero: la tua generosità negli allenamenti meritava tutto l'incitamento che ti è stato tributato e il risultato ottenuto "sul campo" è il giusto premio
Ciao Margantonio! Il Salento che corre non si smentisce mai! Grandissimo!!! ed ora Boston, vero?
Mamma mia che brutta medaglia, ma brutta brutta brutta!!!!!
Ciao, se decidi per una rimpatriata scrivimi una mail: cavolo, almeno un caffè che NON sia di corsa!!!
Complimenti! Brava anche la tua allieva,perfetta la sua guida.. ;)
Letto solo ora ... complimenti ... ti ho visto in azione ... hai fatto un buon lavoro ... eri molto regolare .. mi è quasi spiaciuto staccarmi ... ma avevo una lota cronometrica da fare :(
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