Tra 48 ore la VeniceMarathon sarà ormai conclusa, probabilmente dinanzi ad una sana birra staremo discutendo delle nostre performance, della crisi vissuta a quel tal km o dei saluti ricevuti lungo il percorso. Ora è il momento dei pensieri a-priori, delle attese, degli auspici.
- Innanzitutto la cosa più importante sarebbe una bella giornata di sole con poca umidità che sarebbe di conforto sia per il fisico che per l'animo;
- riuscire a giungere in zona partenza in orario per poter espletare la vestizione e le altre "prodedure" con calma;
- riuscire a collocarsi in griglia in buona posizione;
- partire senza sbagliare ritmo;
- correre in tranquillità;
- giunti in Venezia trovare lo stimolo negli applausi del pubblico per incrementare;
- arrivare sorridenti al traguardo.
In questa occasione la mia sarà l'ennesima esperienza da pace-maker; accompagnatore personale sarebbe meglio dire, avrò al fianco Monica "la mia allieva pupilla" che dopo tante vicissitudini ritenta la maratona con buone prospettive, secondo me, di finire veramente bene.
Imposterò un ritmo di 4'40'' al km e cercherò di tenerlo fino alla fine.
Non si tratta della prima esperienza, diverse volte ho svolto questo compito ufficialmente a Treviso, Padova, Torino, Reggio Emilia; l'esperienza da pace-maker personale invece è stata con Monica già due volte a Venezia, a Milano con Valentina, a Roma con Marilena.
In tutte le occasioni i risultati sono stati ottimi ma soprattutto splendido è stato lo spirito e la soddisfazione di concludere l'esperienza con belle sensazioni che non dimenticherò mai.
Di seguito inserisco i link dell'esperienza di
- Venezia 2005 con Monica;
- Venezia 2006 con Monica;
- Milano 2006 con Valentina.
1 commento:
Viste le premesse che hai elencato e la tua esperienza che gogliardicamente definirei eccessiva... non c'è un solo motivo perchè le cose non debbano andare bene.
CMQ In bocca al lupo !!!
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