
Ieri mattina prima di iniziare l'allenamento mentre facevo stretching ho visto un bimbo disabile, avrà avuto 6-7 anni al massimo che correva sulla sua "macchinetta elettrica" manovrata con l'unica mano che riusciva in qualche modo a muovere.
Schizzava sul prato con gran facilità, il nonno (o quello che presumo fosse tale) lo vigilava a distanza; si è avvicinato alla fontanella dell'acqua ed il nonno gli ha bagnato la faccia poi come ogni bambino della sua età ha voluto giocarci da solo. Ho visto disegnarsi sul suo viso i colori della gioia nel poter mettere la mano sotto il rubinetto e portare qualche goccia al viso.
Poco dopo durante il mio secondo giro del parco erano insieme nonno e nipote a metà giro che correvano felici ognuno utilizzando i mezzi a propria disposizione. Ascoltavo con il mio Ipod Alanise Morrisette è non ho potuto far altro che ritornare sulla canzone "Thank U" per ringraziare la natura di avermi dato la possibilità di muovermi e correre liberamente ed in qualche modo di ringraziare anche chi ha inventato questi aggeggi che seppur in modo meccanico consentono ai meno fortunati di poter fare vita sociale. Quel bambino qualche millennio fa sarebbe stato sacrificato sul monte degli storpi, ma fino a qualche decennio fa sarebbe stato considerato un peso, un disonore. Thanks natura per avermi dato quello che ho.
5 commenti:
Una gran bella riflessione la tua: spesso non ci rendiamo conto della fortuna (o della Grazia) che abbiamo a poter correre e muoverci a piacimento. Siamo sempre lì a lamentarci, a essere insoddisfatti, a cercare prestazioni sempre più performanti... è bello invece ogni tanto fermarci a ringraziare e gioire di quel che siamo!
ciao!
ho lavorato con disabili e ti assicuro che loro sono normali e se parli con loro scopri che ringraziano ogni giorno e per delle cose che ti spiazzano.
a me rattrista pensare che sia IL CASO a farci nascere in un modo piuttosto che in un altro, in una famiglia piuttosto che un'altra e in un paese ricco piuttosto che uno povero e torturato dalle guerre. non sempre poi le nostre scelte riescono a migliorare la situazione.
il post mi piace perche' rendersi conto di chi siamo e di quello che abbiamo e' sempre positivo, a prescindere dalla persona con la quale ci confrontiamo.
e poi che dire di alanis????? la adoro.
antonio - chissa' se arrivero' mai al punto in cui tu possa farmi da pacer. dubito :) ma sarebbe bello.
un abbraccio e scusa se mi sono dilungata troppo.
Bravo Antonio, bel post!!!
X Monica, il mio lavoro mi porta ad avere contatto quotidiano con pazienti che hanno "handicap" ed in particolare problemi motori.
Dopo un po' di anni "si diventa immuni" alle emozioni di questo tipo e da un certo punto di vista guai se non fosse così.
Poi invece intervengono dei casi particolari, in particolare bambini, sportivi praticanti che ti fanno ricordare del tuo stato fortunato rispetto a chi nella vita lo è stato di meno.
da notare che non considero "handicap" in senso offensivo ma chiaramente di deficit di qualche funzione che noi "più fortunati" non abbiamo.
Corri, corri Monica che non si sa mai che arrivi a fare da pacer anche a te
ci fa sempre bene ricordaci che siamo fortunati...era quello il senso delle mie parole, anche se forse usate male :)
non mi illudo antonio. a quel livello non ci arrivo. pero' magari tu puoi rallentare!!!
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